Solo da poco ho rivalutato il
ruolo delle amicizie femminili (sarebbe più corretto dire dell’amicizia in
generale). O anche dei semplici rapporti sociali, delle conversazioni di
circostanza, quel filo labile di frivolezze che non crea un contatto profondo
col prossimo, ma tiene acceso quello con la vita.
Sono stata per lungo tempo una
persona triste, non perché fossi sola, ma perché volevo esserlo. Qualsiasi
impegno mi richiedesse di uscire dal guscio rassicurante di una routine, della
cui ripetitività mi lamentavo con autocompatimento compiaciuto, mi procurava
scosse di panico che lasciavo sfociare in veri e propri disturbi fisici, che
potessero costituire una valida scusa per rifiutare.
Potrei raccontarti che all’improvviso
ho incontrato una serie di persone fantastiche che mi hanno fatto ricredere sul
genere umano, ma è più onesto dire che sono cambiata io, non perché abbia avuto
una folgorazione, ma perché ci ho lavorato su.
Adesso posso contare su una
miriade di conoscenti con cui imbastire conversazioni di poco conto, perché ho
smesso di cambiare strada quando li vedo da lontano, un numero ragionevole di persone
con cui passare una serata allegra e qualche amico a cui telefonare o mandare
un messaggio su FB in piena notte se sono in crisi, per fortuna più di uno, per
distribuire equamente la zavorra del mio mal de vivre, che, riversato su un
paio di sole spalle, sarebbe sufficiente a provocare un’ernia iatale.
Ho persino un’amica con cui
andare al ristorante vegetariano, in grado di apprezzare sia questo tipo di
cucina, sia la tracotanza degli arredi de Il Vecchio Barone, atipico ristorante
nel cuore dell’Oltrarno Fiorentino, un misto di rigore medioevale, opulenza
barocca e contaminazioni veneziane, il posto ideale per una cena tranquilla, e
molto varia: contrariamente alla maggior parte dei coupon acquistabili su Groupon, il menu è alla carta e prevede anche
piatti non vegetariani, così da mettere d’accordo tutti.
Le nostre ordinazioni sono, però,
rientrate nella filosofia cruelty free più osservante, approfittando dell’occasione,
piuttosto rara in Toscana, di poter scegliere qualcosa di diverso dalla
bistecca.
O di cucinare qualcosa di diverso
in casa, visto che il mio compagno si rifiuta di mangiare qualsiasi cosa non
grondi sangue…
La mia proposta di oggi è il solo
modo in cui riesco a fargli mangiare cibo alternativo (e a fargli anche credere
che si tratti di cotolette vere) e paradossalmente era anche l’unico sistema che
funzionava con me, quando ero piccola, per convincermi a mangiare la carne.
Ingredienti:
- 2 cucchiai di capperi di Pantelleria (La Nicchia)
- due cucchiai di ghee biologico (distribuito da Inner Life)
- 8 cotolette di soja (Alcass)
- 2 confezioni (ca. un Kg) di pomodori pelati (Azienda Agricola Duca Carlo Guarini)
- un filo di olio extravergine di oliva (Cellina Azienda Agricola Duca Carlo Guarini)
- un peperoncino
- una presa di sale
- un cucchiaino di zucchero
- una manciata di origano (La Nicchia)
- una trentina di olive nere greche al forno (Ficacci)
Procedimento:
Metti i capperi in ammollo in poca acqua per dissalarli.
Nel frattempo cuoci le cotolette come da istruzioni sulla confezione, utilizzando il ghee al posto dell’olio. Personalmente trovo il ghee molto comodo per questo tipo di preparazioni, perché ne basta poco, non brucia e non lascia in casa l’odore sgradevole della frittura. Quando saranno dorate su entrambi i lati, trasferiscile su un vassoio e lasciale raffreddare completamente.
Affetta i pelati, tenendo da parte il liquido di conservazione, scola e sciacqua i capperi e rosola il peperoncino nell’olio d’oliva. Unisci i pomodori e i capperi e spadellali a fuoco vivace per un paio di minuti.
Versa il sugo di conservazione dei pomodori nella casseruola, aggiungi il sale, lo zucchero e lascia sobbollire dolcemente per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto.
Intanto, taglia le cotolette a striscioline, denocciola le olive e amalgamale al sugo ormai addensato, ma non del tutto tirato: è importante che la salsa sia ancora un po’ morbida, perché le cotolette vegetali non sono “compatte” come quelle tradizionali, quindi, se dovessi ripassarle in un condimento troppo spesso, rischieresti di romperle.
Comunque, riporta a ebollizione e servi ben caldo.
Il fatto che si tratti di una
ricetta vegetariana, non deve farti pensare necessariamente a qualcosa di
punitivo: al contrario di tratta di un piatto ricco, non in tanto termini
calorici, ma di sapori. I profumi che si levano dalla casseruola che borbotta
sono intensissimi e parlano di Sicilia con un accento così marcato che mi è
venuto naturale cercare per loro un vino conterraneo, lo Shymer
di Baglio di Pianetto.
Ho avuto modo di apprezzare i
capolavori di questa Azienda in occasione di un raffinato evento a cui ho avuto
la fortuna di partecipare la scorsa estate, e posso affermare con quella petulanza
con cui tento di nascondere la mia ignoranza in materia (e non solo in quella),
che tutti, ma proprio tutti, raccontano un pezzo di questa affascinante isola,
un dono dell’affabulazione non comune per un vino.
Lo Shymer,
nello specifico, è un morbido e profumato blend di Shyraz e Merlot, che
accompagna le suadenti note speziate del primo alla rotondità del secondo,
rendendolo più interessante (di base non apprezzo i Merlot in purezza, li trovo
un po’ troppo lineari) ed atto a governare la sapidità dell’insieme e i suoi
aromi spiccati, mentre l’acidità del pomodoro è messa a tacere nei suoi
possibili eccessi.
Approfitto di questa
ricetta veggie per segnalarti l’iniziativa di solidarietà PINK IS GOOD promossa da Groupon in collaborazione con la Fondazione
Umberto Veronesi, in favore della ricerca contro il
tumore al seno.
Chi mi conosce bene
sa quanto sia vicina a questa problematica, quindi è con piacere che ho
accettato di farmi promotrice del progetto attraverso i canali di comunicazione
di cui dispongo
Cliccando sul link https://www.groupon.it/deals/solidarieta/fondazione-umberto-veronesi/27487199
trovi tutti
i dettagli e le modalità per dare il tuo prezioso contributo.
13 commenti:
Tesoro ci conosciamo virtualmente da tanti anni ormai ed ho sempre pensato che tu hai un mondo interiore meraviglioso..sei cosi sincera e realistica nei tuoi post che riesci a catapoultarmi ogni volta nel tuo mondo...insomma tu sei una donna davvero speciale per me!!!
In merito alla ricetta, anche in casa mia tutto quello che è cotolotta si mangia ad occhi chiusi e questa direi che è un ottima alternativa a quella classica!!Un bacione grande,
Imma
P.S.Notizie della"nostra"amica:D???!Ha risposto alla mail??
Ciao Sereee!
Spero tutto ok. Sono contenta di quello che racconti di uscire ed avere degli amici.
Non sapevo della tua situazione prima ma mi auguro che ora tutto sia più bello.
Questa cotoletta che apprezarebbe chiunque non vegetariano, a me fa gola da morire, sai che apprezzo molto la soya e le alternative alla carne.
bacione
Ciao Serena,
sono contento che negli ultimi tempi tu non sia più Serena solo di nome, ma anche di fatto... ;-)
Pur non essendo io vegetariano, la tua ricetta mi stuzzica parecchio, anche perché ho diversi amici e amiche vegetariane a cui voglio tanto bene.
Da pochi giorni ho lanciato un nuovo portale (http://www.miglioriricette.it/) che vuole raccogliere e mettere in gara tra di loro le tante ricette pubblicate dagli appassionati di cucina su Internet.
Vorrei inserire questa e altre tue ricette sul mio portale.
Posso?
Anche se, lo ammetto, io aaaaamo le cose che grondano sangue ;) queste cotolette veg mi stuzzicano da morire!Tra l'altro mia mamma è entrata in fissa con la cucina vegetariana quindi molto spesso sono la cavia dei suoi esperimenti :D Credo che la stupirò e le farò fare da cavia io questa volta e sono sicura ne sarà ben felice, chissà come sono saporite!
Sono contenta tu abbia rivalutato il genere umano :) io cmq ti ho sempre reputata, per quelo poco che ti "conosco" una persona fantastica e ti sono molto affezionata <3 <3 <3 <3 baci baci cara sere e buon we
Ciao Serena! vediamo se riesco ad ingannare anche il mio fidanzato!
sai, anch'io ho fatto più o meno la stesso percorso.. ci ho messo "solo" 35 anni per uscirne.. ma adesso, da qualche anno, è tutto sempre più rosa!
Io con la soia non vado d'accordo, ma in quella padellata mi ci tufferei a capofitto! :)
Sai che pure io non ho mai avuto feeling con le amicizie femminili? Chissà se recupererò...
Buon weekend,
Caro
tu sei fantastica
Ci sono stati momenti in cui ho cercato di convincere me stessa di star bene solo con me ma sono sempre finita nel ricredermi...non possiamo vivere in isolamento...si rischia di ingigantire ogni cosa, si rischia di perdere il contatto con ciò che è reale...si rischia credo perchè l'uomo è un animale sociale e sta bene solo se è con gli altri...anche se poi i legami non sono necessariamente così profondi o forse lo diventano o forse non lo saranno mai...sei unica...imbastisci una ricetta che da TOSCANA fa rivivere gli odori di Sicilia...parli di vini con una semplicità tale che sembra tu stia presentando la ferrarelle...ma caspita fai rivivere ogni vino con i suoi aromi...io adoro il tuo modo di essere...
Conosco bene le situazioni di cui parli. Inutile spenderci parole e apparire retorici. Ma bisogna imparare a convivere con gli alti e bassi della vita.
Spero che per te d'ora in poi ci siano molta serenità e gioia di vivere :-)
Ciao, ma che bella ricetta per rivalutare le cotolette! Un ripiego che utilizziamo anche noi quando non abbiamo tempo per preparare una cena come si deve, ma così condite sono tutt'altra cosa! Un'idea comunque veloce per arricchirle ed esaltarle.
baci baci
ma sai che sono proprio interessanti fatte così... complimentiiiiiiiii!!
Good evening, a quick note to tell you that I love your blog, so I'm not depriving myself! Thank you for all the work that this represents and for all the pleasure I find there.
Voyance par mail gratuite immediate
Posta un commento