I meravigliosi tigli che per mesi
hanno fatto da sfondo alle mie foto in esterna non ci sono più.
Una sera sono rientrata a casa e
li ho trovati potati quasi alla base dei rami. Il giardino sul lato cucina non
è più ombreggiato, ma investito di una luce che in questo periodo dell’anno è
rotonda, ma in estate diventerà spigolosa e dalla finestra non vedo più le chiome
frondose, ma clichés di edilizia popolare, mediocri come solo negli anni ’70, lungo
l’argine dell’Arno.
Li hanno potati proprio quando le
loro foglie stavano virando al giallo e qualcuna stava cominciando a piroettare
e a posarsi sulle panchine. La primavera prossima si sarebbero ammantati
nuovamente di verde e avrebbero regalato ai miei scatti quello scintillio
danzante che mi piaceva tanto.
Oggi sono triste e arrabbiata,
perché ho perso dei buoni amici.
Ingredienti:
- 100 gr di speck Alto Adige IGP
- 3 cucchiai di semola per polenta bresciana (La Grande Ruota)
- un pizzico di sale marino affumicato (Gemma di Mare)
- 4 filetti di pangasio
- olio extravergine d’oliva Condisano (Dante)
- 700 gr di zucca gialla
- 300 gr di melone invernale
- una piccola cipolla rossa
- un peperoncino
- un cucchiaio di miele di castagno (Luna di Miele)
- due cucchiai di VincottO Primitivo Balsamico
Procedimento:
Prepara un trito finissimo con lo speck, la farina gialla e un pizzico di
sale e usalo per massaggiare la superficie dei filetti, pressandolo leggermente
per farlo aderire e penetrare nella polpa.
Disponi i filetti così panati in una teglia da forno e lasciali riposare,
mentre prepari le verdure: monda la zucca, il melone e la cipolla e
trasferiscili in una pirofila da forno. Condisci con il peperoncino, il miele,
ancora olio e sale e vincotto e inforna a 180° per circa 20’. Trascorso questo
tempo inforna anche il pesce e cuoci per altri 20° o finché la superficie non
sarà dorata. Non farli brunire, altrimenti l’interno risulterà stopposo.
La delusione per non poter più approfittare dello
scenario boschivo che per tanto tempo ha fatto da cornice ai miei scatti, non
mi toglie comunque la voglia di regalarmi un calice di vino: per questa ricetta
ho trovato insuperabile l’abbinamento con il Pomoria
, uno Spergola, vitigno storico dei Colli di Scandiano di cui la Casali Viticultori si è fatta nume
tutelare. Si tratta di un bianco che, personalmente, ho trovato di grande
eleganza e struttura, con un’esotica nota fruttata e una freschezza che non si
traduce in faciloneria, ma nel supporto adeguato a un piatto tanto complesso.
Colgo l’occasione per
segnalarti che da qualche giorno è attivo su Groupon
un
deal molto particolare, che ti permette di godere di una cena “buona in
tutti i sensi”.
A Firenze è infatti attivo
da alcuni altri un ristorante gestito dalla Cooperativa Sociale “B” Onlus che
si adopera per la qualificazione dei ragazzi diversamente abili: il menu,
coordinato da uno chef professionista, è, a parte qualche pennellata “stellata”,
ispirato alla tradizione toscana e la sua realizzazione, così come il servizio,
sono affidati a un team di giovani stagisti o dipendenti.
Un’esperienza che permette
ai ragazzi con deficit cognitivi o fisici di acquisire capacità lavorative spendibili
sul mercato e agli avventori di avvicinarsi a una quotidianità diversa da
quella a cui siamo abituati, magari superando anche certe resistenze o
pregiudizi, di cui, lo ammetto, talvolta mi scopro vittima anch’io.
Data la singolarità del
progetto, stavolta Groupon funge da
tramite di visibilità, rinunciando alle proprie commissioni sui coupon acquistati,
che andranno, invece, totalmente a finanziare la cooperativa (che non gode di
alcun contributo pubblico, ma solo di quello di alcuni enti privati e degli
introiti del ristorante).
Se, come me, abiti in zona
o sei di passaggio a Firenze, ti invito, come me, ad approfittare della
professionalità di questo staff molto speciale e a trascorrere una serata che
sicuramente ti lascerà più che un senso di sazietà. :-)
10 commenti:
Come ti capisco... ormai le cose belle sono destinate a scomparire. ho sofferto anche io quando hanno tagliato gli alberi di viale morgagni per quella stupida tranvia che nemmeno hanno fatto, con la scusa che erano malati. Sì, certo.
Come stai? Era taaanto che non mi affacciavo nel mio e nei vostri blog ed è bello ritornare. Bacino
davvero un piattino meraviglioso cara Sere, mi spiace per lo sfondo boschivo, dai arriverà una nuova primavera... ;)
Buon fine settimana, un bacio
Anche io detesto la potatura delle piante che fanno compagnia durante l'anno. Le chiome degli alberi davanti a casa mi fanno sentire protetta e avvolta da un abbraccio invisibile e quando improvvisamente il paesaggio si modifica provo un senso di vuoto....buon weekend
Sere mi dispiace tanto x i tuoi tigli :( Anch'io qualche sera fa tornando a casa sono rimasta molto delusa nell'aver visto che avevano eliminato (eliminato proprio, non potato) degli altissimi larici che c'erano vicino ad una chiesetta in riva al lago, adesso la strada è così triste!!!Consoliamoci con questo piatto squisito, mi piace da morire la crosta di speck, che bell'idea!!Baci baci e buon we
innanzitutto hai fatto delle foto bellissime e altrettanto bellissimo è questo piatto! baci
Complimenti, perché hai reso il pangasio, che io trovo un po' insipido, davvero una bomba di gusto :) molto particolare.
Marco di Una cucina per Chiama
Io ho un enorme tiglio proprio davanti alla finestra. Non potrei stare più senza la sua compagnia..
Concordo. sei riuscita a rendere magnifico il pangasio!
Buona serata.
bellissima la composizione autunnale stile arcimboldo...la ricetta chetelodicoafare...
Non ci si meraviglia più se tagliano alberi perchè il cemento possa prendere il sopravvento...a volte guardo dalla mia camera da letto il piccolo scorcio di mare e mi chiedo fin quanto lo faranno durare....il pangasio ed il vino ti avranno un pò confortata...mi piace l'idea di zucca, melone e miele nel forno per contorno....
Grazie a tutti!!!!
Posta un commento