Quando Alcass mi
ha proposto di creare per loro una ricetta all’insegna dello slogan “gli unici
secondi che battono i primi”, attingendo possibilmente dal patrimonio
gastronomico della mia regione, ho subito accettato con entusiasmo, salvo poi
rendermi conto che rivisitare un secondo piatto toscano in chiave vegetariana
non è uno scherzo: tutte le nostre ricette tradizionali sono molto semplici e
si caratterizzano per il metodo di cottura, più che per gli ingredienti. Gli
arrosti o gli stufati rimangono su fiamma bassa per ore, le bistecche vengono
servite tradizionalmente al sangue: procedimenti che, applicati alla soya,
hanno poco senso e certo non fanno la differenza.
Devo dire di esserci impazzita un bel po’, salvo, poi,
accorgermi che la risposta era a pochi passi da me, nella cassetta della
verdura appena comprata, tra quegli ortaggi che sembravano usciti da un romanzo
ambientato nel medioevo: carote, pastinache, cavoli, coste, nessuna concessione
al Nuovo Mondo, contrariamente al solito (il più delle volte, quando vado al
mercato, non resisto: compro soprattutto zucche, peperoni e altri ortaggi
colorati), mi sono venuti in mente gli orti dei monasteri e le preparazioni
agrodolci di medicea memoria, il finocchio, tanto utilizzato nei nostri piatti a
base di carne di maiale, ma anche con i legumi, perché la saggezza contadina
insegna che queste preparazioni sono un filo impegnative e hanno bisogno di un profumo
che le renda più digeribili.
So di averti proposto più volte la mia salsa
agrodolce, ma sulle verdure è una novità e il modo in cui caramella attorno ai
filetti di radici, avvolgendoli con una crosticina croccante è delizioso, inoltre
la nota acidula alleggerisce il gusto della panatura delle cotolette, anche se le
ho cotte al forno, quindi, in realtà, non sono troppo pesanti. I “crackers
casalinghi” vengono da un’idea di Katie Quinn Davies, la blogger di What Katie Ate, autrice del bellissimo “In
Cucina con Katie”, dove trovi questa e tante altre ricette semplici, buonissime
e splendidamente fotografate. Io ho sostituito il suo “pane libanese” con una
piadina e il rosmarino con i semi di finocchio.
Ingredienti:
- due pastinache
- quattro carote
- 4 cucchiai di miele di castagno (Cascina San Cassiano)
- 2 cucchiai di condimento a base di aceto balsamico di Modena igp Rosso (Guerzoni)
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva (Borges) + un po’ per i crackers
- fiore di sale (Gemma di Mare)
- una macinata di pepe
- una manciata di granella di nocciole
- 3 piadine di farro (L’Antica Cucina)
- una presa di cumino in polvere
- una presa di semi di finocchio (Melandri Gaudenzio)
- due confezioni di cotolette di soya Amica Natura (Alcass)
Procedimento:
Monda le carote e le
pastinache, tagliale in bastoncini e disponile in una teglia, in un solo
strato.
In una ciotolina, amalgama
il miele con l’olio e l’aceto balsamico per ottenere una salsa omogena e
versala sulle verdure. Cospargi con una presa di sale, il pepe e le nocciole in
granella.
Imposta il forno a 180° e
inforna intanto le verdure.
Mentre aspetti che raggiunga
la temperatura, prepara i “crackers”: irrora le piadine con l’olio, spolverale
con il cumino e i semi di finocchio e taglia ciascuna in 8 spicchi. Sistemali
su una placca foderata di carta speciale e, quando il forno sarà caldo, metti a
cuocere anche questi per 15’.
Trascorso questo tempo, sfornali
e inforna, a loro volta, le cotolette, irrorate con un filo d’olio e un pizzico
di fiore di sale, sempre per un quarto d’ora.
A questo punto, anche le carote
e le pastinache dovrebbero essere cotte, ma ancora croccanti e ben caramellate:
sforna anche quelle e servi caldissimo, con i crackers.
Sul vino non ho avuto un attimo di esitazione: un Castello di Farnetella 2010, Chianti dei Colli Senesi di Felsina, una delle aziende vinicole toscane del Chianti che stimo di più. Si tratta di un vino molto fruttato, venato di spezie dolci e lievemente balsamiche, con un ricordo di anice. Al gusto è avvolgente, il tannino è presente, ma non invadente, grazie a una piccola percentuale di Merlot: quell’apparentemente insignificante 8% ammorbidisce gli spigoli tipici del Sangiovese, e rende il Farnetella adatto a queste preparazioni un po’ complesse, in cui l’agre si mescola al dolce, la pastosità all’aromaticità, la morbidezza alla croccantezza, riflettendo tutte queste sensazioni anche nel bicchiere.
Con questa ricetta partecipo al Contest "Natale con l'Aceto Balsamico di Modena IGP Guerzoni"
6 commenti:
Ok, la fiorentina non la battono ma trovo che queste cotolette accompagnate da gustose e colorate verdure al forno siano davvero sfiziose!Obiettivo centrato :D Baci baci e buon we
dal titolo del post, già la vedevo come una cosa complicatissima da preparare, via via leggendo mi sono resa conto che è un piatto che anche io potrei ripetere, grazie per la condivisione le radici in agro le ho molto apprezzate ciao a presto
Queste verdurine caramellate in salsa agrodolce mi ispirano tantissimo. Sanno si "antico"
Ciao! scicchetteria e molto vegano in questa preparazione! complimenti, infallibile anche sull'originale!
bacioni
Quello che mi colpisce sono proprio le verdure con salsina e nocciole ed i crackers casalinghi...sto cercando qualcosa di allegro da mettere in tavola domenica per l'onomastico della piccola...quasi, quasi....e poi le tue descrizioni di come scegli i vini mi conquistano sempre...che poi il senso di anice non avrei mai creduto di trovarlo...grandioso!!!!
Serena cara, sei sempre più brava...complimenti...adoro i piatti a base di verdure, mi auto-invitooooooooo!!!
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