15 set 2008

Taboulé

Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Un piatto per gli amici", lanciata da Cindystar,

un'iniziativa che apprezzo particolarmente, perché focalizzata sull'aspetto, secondo me, principale della cucina e della gastronomia, quello conviviale.
A dispetto di quello che si potrebbe credere "sfogliando" il mio blog, non sono golosa e spesso mangio di malavoglia. Quello che amo del cibo è manipolarlo, disporlo, fiutarlo come un cane da tartufo e poi condividere quest'ondata di sensazioni con chi ne apprezza anche il sapore al punto di servirsi due, tre, quattro volte.


E'quello che capita regolarmente con questo piatto, di ispirazione libanese: per la storia "ufficiale" del taboulé vi rinvio ai numerosi siti che ne parlano. Preferisco soffermarmi, invece, sulla mia personale storia del taboulé: vorrei poter dire di averlo mangiato per la prima volta in Giordania, magari in un ristorante di gusto moresco, con cascatelle artificiali che scorrono tra un tavolo e l'altro, magari circondata da uomini baffuti che fumavano un narghilé profumato di vaniglia.
Ma la mia storia d'amore con il taboulé nasce, in maniera molto più prosaica, alla cena di fine anno del corso di Storia dell'Africa, quando la mia eccentrica professoressa organizzò un buffet a base di piatti africani: sorvolo sull'indigeribile torta tunisina a base di frutta secca che portai io e cito, invece, la mia deliziosa compagna di origine belga, che aveva passato l'adolescenza a Beirut, e ci regalò, appunto, un soffio di islam con un meraviglioso taboulé.

Tranquilli, non sto facendo confusione, so perfettamente che il Libano si trova in Asia e non in Africa, continente al quale era ispirata la cena, ma il cous cous e le molteplici possibilità che lascia alla fantasia sono diffusi in tutta l'area mediterranea, udite, udite, Sicilia compresa, quindi anche nel Maghreb.

Fu in seguito una ex collega libanese, venuta in Italia più per fare salotto che per lavorare, a darmi una ricetta un po' più ragionata, che, al posto del cous cous, richiederebbe il boulgur (semola macinata più grossolanamente) e il cetriolo, che ometto perché non lo amo molto.

Nel mio immaginario, il taboulé nasce quindi come ricetta per gli amici e continua ad esserlo tutt'ora, quando, in estate, rappresenta una soluzione semplice, veloce, gustosa e soprattutto poco sporchevole agli inviti dell'ultimo momento, magari infrasettimanali, quando non avresti mail il tempo di approntare un piatto laborioso e pulire la cucina, che, nel mio caso, funge anche da sala da pranzo ed è quindi necessario, in caso di ospiti, mettere in ordine prima del loro arrivo.

Ed è anche quello che ho preparato qualche sera fa, per una mia collega, approdata in casa mia per una serata di pettegolezzi only for women.


Ingredienti:
  • 200 gr di cous cous precotto
  • una cipolla
  • 2 pomodori
  • 1 limone
  • menta
  • sale
  • olio

Procedimento:

Ammollare il cous cous in pari peso di acqua fredda, aggiungere il succo del limone, olio e mescolare finché la semola non ha assorbito tutto il liquido, sgranandola bene.

Tagliare i pomodori a cubetti e la cipolla ad anelli sottili e mescolare. Aggiungere la menta (la cosa migliore sarebbe avere quella fresca, ma anche essiccata va bene) e aggiustare di sale.

Lasciate riposare almeno mezza giornata, la cosa migliore sarebbe tenerla fuori dal frigo, ma regolatevi in base alla temperatura esterna.

Se avete usato un limone biologico (io no), potete, prima di spremerlo, pelare la scorza con un pelapatate e aggiungerla al taboulé.

11 commenti:

Unknown ha detto...

Vedo che in mia assenza qualcuno quì si è data da fare...ed aggiungerei alla grande!!!
Complimenti per tutto e per le tue premesse alle ricette, molto molto interessanti:-)
Buon inizio settimana:D

Precisina ha detto...

Conviviale? Convivialissimo direi... immagina la scena: la ciotolona piazzata al centro del tavolo e tutti giù di cucchiaiate allegre e fameliche, "miseria e nobiltà" versione moderna!!!

Serena ha detto...

@sweetcook: anche tu ti dai da fare, fin troppo!!! Ho la gastrite, non posso mangiare dolci!!!
@Preci: sì, questo piatto è più che conviviale, è tribale... non fosse per la cipolla cruda, che nei rapporti umani non è di grande aiuto!!!

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! è la prima volta che visitiamo il tuo blog...e dobbiamo dirti che sei veramente molto brava...proponi ricette che sanno di nuovo e originale!!
Passeremo spesso di qui!!
bacioni

Serena ha detto...

Manu, Silvia... Ma anche voi siete bravissime!!! Nemmeno io conoscevo il vostro blog! Vi linko subito!!!

GràGrà ha detto...

amore mio ma questo taboulé di verdure è semplice ma bellissimissimo!!!!!!!!!!!! senti tesora...io ho visto solo adesso gli spaghetti col tonno....mi hanno catturato, sono una cosa indicibile!!!!!!!!!!!!!!!bravissima e belle pure le foto, mo' non esageriamo ;)

Serena ha detto...

Ti piace il tortino di spaghetti? Io l'ho adorato.
Le foto fanno pena, lo so :-(

Micaela ha detto...

ma che bontà... sai che non ho mai fatto una ricetta così? baci

manu ha detto...

il cous cous è il mio piatto preferito!!! baciotti

Royal cake ha detto...

che voglia di cous cous

Cindystar ha detto...

Vengo anch'io a mangiarlo da te!!!
Nel mio piatto ci aggiungo anche il cetriolo e il peperone, tanto io digerisco anche i sassi...
Grazie mille per la ricettina, proprio gustosa, da compagnia,e di mio gisto!
Bacio!