25 mar 2009

Gnocchetti di formenton con sugo di cinghiale

E sempre per rimanere in tema di pietanze che simboleggiano l'inverno, è arrivato, finalmente, il sospirato turno degli gnocchetti di formenton.
Formenton è il nome che nelle Dolomiti si dà al grano saraceno, una pianta della famiglia delle poligonacee, erroneamente classificata come "cereale", ma che con i cereali non ha niente a che vedere, ricca di aminoacidi essenziali, fonte preziosa di magnesio e lisina e del tutto priva, invece, di glutine.
Il grano saraceno è molto utilizzato nella cucina montanara, per la preparazione di torte (la famosa torta di grano saraceno con marmellata di mirtilli rossi, che Arietta ha pubblicato qualche giorno fa) pane (con i cui avanzi si preparano i canederli di grano saraceno) e biscotti.
Gli gnocchetti di grano saraceno vengono spesso serviti nei rifugi alpini, con sugo di selvaggina e io vorrei tanto potervi dire che, nel farli, ho voluto ricreare l'atmosfera delle mie settimane bianche infantili, quando, con i miei genitori, ogni anno trascorrevo non sette ma ben quindici giorni in Val di Fassa.
Ma, a quei tempi, l'edonismo reaganiano non era ancora stato assimilato nei principi educativi e in settimana bianca si pranzava all'aperto, con un panino portato da casa e un quadretto di cioccolata fondente.
Più tardi a sciare ho cominciato ad andare con gli amici, nelle assai più mondane Ponte di Legno e Sestola, dove la cucina non subisce alcuna influenza asburgica e quindi, di averli mangiati in un rifugio non ho alcuna ricordanza.
Allora me li sono fatti da sola.
Ingredienti:
  • 120 gr di farina di grano saraceno
  • 120 gr di farina bianca
  • 2 uova
  • acqua q.b. per omogeneizzare il composto
  • sale
  • noce moscata

Per condire:
Scottiglia di cinghiale fatta ritirare bene sul fuoco, con un cucchiaio raso di farina, per addensarla

Procedimento:

Impastare bene tutti gli ingredienti, fino a formare una palla soda, anche se non troppo dura. Passarla nello schiacciapatate a fori larghi, quello adatto anche per i passatelli, tagliando dei bastoncini di ca. 3 cm, che farete cadere direttamente nell'acqua bollente. Fateli cuocere circa 5 minuti o anche qualcosa di più (assaggiateli) da quando riaffiorano, quindi raffreddateli sotto l'acqua corrente.

Al momento di servire, fateli riscaldare nella pentola del condimento, amalgamandoli bene con esso.





30 commenti:

Lisa ha detto...

ma quanto buoni devono essere questi gnocchetti???? mmmmmm se te ne avanza un pò sono qui!!! brava!

Sara ha detto...

Sembrano buoni questi gnocchetti, anche se non li ho mai mangiati, non sono mai stata in montagna....
Per rispondere alla domanda sulla LIS è il Linguaggio Italiano dei Segni, il metodo di comunicazione utilizzato dai sordi...

Serena ha detto...

mai nemmeno sentiti... cmq gli gnocchetti mi sn sempre piaciuti.... quindi questi devono essere proiprio goduriosi.... ma il cinghiale dove lo trovi!? :)

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Toh, questi proprio non li conoscevo. Tra gli gnocchetti e la torta di Arietta quasi quasi mi riconviene comprare una confezione di farina di grano saraceno. Tanto qui siamo ancora in pieno inverno :-))
Con la selvaggina non vado molto d'accordo, ma sicuramente trovo un sugo sostitutivo.
Baciotti
Alex

Kittys Kitchen ha detto...

Non ho mai provato a fare degli gnocchi con il grano saraceno... Quante cose si scoprono non conoscevo nemmeno il mome di questa chicca!
Mi segno la ricetta perchè è davvero interessante. Onde sei un vulcano!

Micaela ha detto...

sono bellissimi con quella forma insolita!!! non li conoscevo ma hanno tanto l'aria montanara e come tutte le cose di montagna sono buoni e genuini!!! devo provare a riprodurli!!! un bacione.

Luciana ha detto...

Copio la ricetta perchè questi gnocchi sono molto intriganti!
Buona giornata, bacioni :-)

Serena ha detto...

@ LIsa: mi spiace, di questi non ne è avanzato neppure uno
@ Sara: grazie per la spiegazione sul LIS, spero davvero che il tuo corso ti torni utile!
@ Verdepomodoro: nei boschi, no??? Scherzo, lo compro al supmermercato, nel banco surgelati!
@ Alex: la ricetta originale li saltava con lo speck!
@ Kitty: sono particolari, diversi dallo gnocco classico, morbido, ma a me sono piaciuti molto
@ Micaela: vero che la forma è proprio bellina?

Serena ha detto...

@ Luciana: copia, copia, le pubblico apposta!

LaFRA ha detto...

Gnam gnam!! Anche quà è usata la parola "formenton", e con l'accento da romagnola ti dico che "e fourmintoun" nel mio dialetto e nelle mie rimembranze da bimbetta lo associo alle galline/piccioni perchè la parola era usata dai miei nonni per indicare il mix di semi che davano da mangiare ai suddetti pennuti! A leggerla (la parola) nella tua ricetta mi sono rivista in periodo molto bello della mia vita, grazie!
Buona giornata!
Francesca

Dolci a gogo ha detto...

quanto mi ispirano questi gnocchi sembrano davvero una goduria da leccarsi i baffi!!!peccato che nn riesco a trovare il grano saraceno dalle mie parti...bacioni imma

Romy ha detto...

Buonissimi! E ancor più buoni perchè legati alla montagna, all'infanzia, alla settimnana bianca! Sono quindi , per te,un piatto evocativo, di quelli che ti rimettono in pace col mondo non appena li assaggi...vero? Il grano saraceno mi piace molto! La consistenza, il colore, il sapore...li trovo ottimi, e poi fa tanto bene...Doppio applauso, quindi, per Ondina, che ci prepara piatti deliziosi,sani e vacanzieri! Baci :-D

Michela cake designer ha detto...

Mi sembrano molto invitanti.
SEgno.
grazie
ciao.

Manuela e Silvia ha detto...

Ecco, ci mancavano proprio gli gnocchi con questa farina! molto particolari e gustosi però! e il piatto ha coloro tutti invernali!!
sei troppo brava ed hai molta fantasia negli abbinamenti!!
un bacione
PS:questa sera proviamo il pane con lo yogurt e semi di papavero..utilizzando lo yogurt greco...poi ti facciamo sapere!

Serena ha detto...

@ LaFra: ohmmamma, quindi ho fatto gli gnocchi al gusto di mangime per polli???? :-D
@ Imma: sicura? Cerca bene nei negozi di agricoltura biologica!
@ Romy: all'infanzia non tanto, perché purtroppo i miei al ristorante non mi portavano, il ristorante non era roba da "compagni". Diciamo a un infanzia ideale, questo sì...
@ Michela: lo sono
@ Manu&Silvia: fatemi sapere del pane, sono curiosa!

Saretta ha detto...

caspita che piatto!!!!Ma davvevro venivi a Ponte a fare le vacanze?Ci ho passato tantissimo tempo sin da ragazzina, visto che i miei hanno un appartamento là!
Un bacione

Serena ha detto...

@ Saretta: sì, per 3-4 anni ho fatto la settimana bianca a Ponte di Legno. E'molto carino lassù, in particolare adoravo scendere dal Passo nella parte trentina, verso Cles e Mallé!

eli ha detto...

ciao Ondina, questi gnocchi li voglio provare, io però non ho lo schiacciapatate coi fori grossi, ma ho l'arnese degli spatzli (che devo ancora inaugurare) dici che va bene lo stesso?
oggi ho fatto il tuo pane coi semi di papavero in una versione senza farina di frumento (con kamut e farina di farro). stasera lo assaggiamo poi ti dico :P

Serena ha detto...

@ Eli: non so esattamente come sia fatto l'arnese degli spatzle (ma mi interessa molto, dal nome mi sembra una cosa che potrebbe servirmi), ma secondo me va bene lo stesso. Oh, ma stasera state facendo tutte il pane con i semi di papvero????

Carla ha detto...

Grazie di tutte queste spiegazioni che non sapevo, devono essere dei gnocchetti buonissimi,gustosi e saporiti con questo sugo di cinghiale!
Adesso so come usare la farina di saraceno...vado a vedere anche cosa ha preparato arietta :)

A presto

Luisa ha detto...

Particolari questo gnocchetti....ma sicuramente buonissimi...buona serata Luisa

elisa ha detto...

adoro la farina di grano saraceno..e gli gnocchi saranno la mia prossima sperimentazione...un bacio!

Lo ha detto...

wow praticamente facendo un po' di forza potrei usare l'aggegio degli spaztle...mi paice tanto la farian di grano saraceno! :)

Patrizia ha detto...

Sto cercando da mezzora ad entrare nel tuo blog, cosi'come in quello delle altre amiche con esito quasi nullo, per la lentezza della connessione oggi, anzi da ieri sera che sto tentando di pubblicare una rictta invernale....fà un freddo da tagliare le mani come esci fuori, pioggia e vento. Un'idea fantastica questo piatto che dopo la soba posso riproporre anch'io alla mia prole che ama questo gusto particolare del grano saraceno :)
un bacio

polpettina ha detto...

Non conoscevo questi gnocchetti che mi ispirano parecchio.Purtroppo non amo il cinghiale quindi userò lo speck

Giulia ha detto...

Bellissima questa ricetta! Ho un pacchetto di farina di grano saraceno (parente di acetosella e di rabarbaro), devo fare la torta e, naturalmente, preparerò i tuoi gnocchetti! Gnam! Forse anche domani...
Un bacione!

Alessia ha detto...

Ok, sei ufficialmente eletta mia consulente ufficiale circa la farina di grano saraceno...dopo i canederli, questi bellissimi gnocchetti!!!

Non sapevo si chiamasse formenton sai? Da noi "al furmentaun" (un po' diverso) è il frumento che si dà alle galline (ho letto sopra che anche per un'altra ragazza evoca queste reminiscenze) :D

Il cinghiale non so dove reperirlo, come li vedresti con la salsiccia?

Serena ha detto...

@ Tutti: grazie mille della visita, sono contenta che i miei gnocchetti abbiano riscosso tanto successo!
@ Arietta: ma certo, la salsiccia è perfetta! Il cinghiale, comunque, lo trovi anche all'Esselunga, nel banco surgelati, per condire questi gnocchi la confezione da mezzo chilo è più che sufficiente e te ne avanza un po' per le tagliatelle!

Alessia ha detto...

Perfetto Onde, ti ringrazio...non ho mai fatto spesa all'Esselunga (ci andava il mio ex è ho ancora timore di incontrarlo, ahahah!) però ci andrò!Il cinghiale è l'unica selvaggina che mangio, sono sicura a M. e a mio padre piacerà (mamma non la mangia nemmeno col binocolo!)

Allora, quanto ai cartoncini, li pongo in verticale tra tavolo e muro, fermandoli col piatto di portata o in alternativa con un pezzetto di scotch...in pratica gli faccio fare la pancia, tipo parabola...non so se mi sono spiegata :-/ Ma davvero ti piace tanto come faccio le foto? a volte le guardo e mi sembran tutte uguali e così banalotte...d'altronde con una compatta non posso fare miracoli quanto a inquadrature!

Beatrice ha detto...

bellissima ricetta, però io sono toscana e da me il "formenton" è la polenta otto fili tipica della garfagnana.