10 nov 2009

Ragout di Polpo e un tuffo nei ricordi

Foto 1079


Quella che vi propongo oggi è una rivisitazione, nemmeno troppo personale, di un piatto della mia infanzia: come vi ho ho raccontato altre volte, quando ero bambina, trascorrevo l'estate in Calabria, con i miei genitori, il mio nonno materno e la mia prozia, l'unica dei parenti più stretti che non si è trasferita e che ogni anno andavamo a trovare.


Ho dei ricordi bellissimi legati a qul periodo e a quella terra di cui mi sono rimasti addosso i colori e i profumi, al punto che ripensarci mi procura spesso una vertigine di commozione.


Durante i lunghi mesi trascorsi sullo Jonio, il passatempo preferito del mio babbo era andare a pesca con la fiocina: quest'uomo, che in età matura si è scoperto amante dei gatti e si limita a coltivare la sua passione per il mare praticando snorkeling, in gioventù aveva la perversione di costruire trappole per polpi, ricavandole da vasi o bottiglie, che riempiva di conchiglie e di sassolini e piazzava ad arte sul fondale. I polpi, che, diciamocelo, sono un po' cretini, pensavano di aver ereditato un appartamento dallo zio ricco, ci si stabilivano e l'indomani il mio babbo andava puntualmente a riprendersi polpo e casetta.


Sorvoliamo sull'esecuzione finale della povera bestia, perché si cade nello splatter, vi basti sapere che la pubblicità di qualche anno fa di un noto profumo da uomo, a confronto, era una filastrocca per infanti.


Fatto sta che in casa eravamo pieni di polpi, più o meno morti, che venivano puntualmente bolliti e serviti in insalata, ma, soprattutto, ci si faceva il ragout.


Io, naturalmente, storcevo il naso e mangiavo pasta al pomodoro, ma, da quando mi sono autosvezzata, ho cominciato a provare un certo rimpianto per il profumo intenso e piccante del pentolone che sobbolliva e nel quale la prozia mescolava pazientemente, malgrado fuori ci fossero 35°, che al giorno d'oggi non sembrano molti, ma prima dell'effetto serra erano considerati canicola.


Il mio babbo è diventato animalista e in Calabria non ci andiamo più, quindi, l'unica soluzione era prepararmi il ragout di polpo da sola, con il polpo della pescheria e risultati, a detta di tutti, eccellenti.
L'ho accompagnato con della polenta, per la curiosità di provare un accostamento che non conoscevo, quindi l'ho lasciato più lento, ma se lo usate per la pasta, vi consiglio di farlo ritirare fino ad addensamento del fondo di cottura. Al contrario, se non lo farete ritirare affatto, otterrete una splendida zuppa da mangiare con crostoni di pane abbrustoliti.

Ingredienti:

  • 1 polpo grande o diversi polipetti, per un totale di 600-700 gr.
  • 1 cipolla
  • 1 peperone
  • 1 barattolo di pomodori pelati (in estate si usavano quelli freschi, ma attualmente sono insipidi)
  • 1 pezzetto di peperoncino
  • sale
  • pepe
  • olio evo

Procedimento:

Spellate il polpo ritirando bene la pellicola dalla testa e dal corpo e, per quanto possibile, dai tentacoli, e cuocetelo a vapore in pentola a pressione per 15 minuti o in pentola tradizionale per 30. Normalmente il polpo, affinché non diventi stopposo, andrebbe lessato nell'acqua, immergendovelo appena questa bolle e ritirandolo immediatamente, per tre volte di fila, per poi lasciarcelo definitivamente, fino a cottura, quindi andrebbe fatto raffreddare nell'acqua stessa. Tuttavia, dato che in questo caso viene ulteriormente cotto nel sugo, che lo ammorbidisce, si può usare la cottura a vapore, che provoca minor dispersione delle sostanze nutritive.

Una volta cotto, tagliatelo a pezzi non troppo piccoli.

Fate ammorbidire in poco olio la cipolla affettata, il peperone dadolato e il peperoncino, quindi aggiungete i pelati, il polpo, pochissima acqua se usate la pentola a pressione (un po' di più per la cottura tradizionale), salate leggermente e fate cuocere per 15 minuti dal fischio o 30 dal raggiungimento del bollore, per la pentola normale (che noia dover scrivere sempre il procedimento doppio... non potreste procurarvi tutti una pentola a pressione?).

Quindi, aggiustate di sale e di pepe e fate ritirare fino al livello di consistenza desiderato.

Vi consiglio caldamente di preparare il ragout in anticipo e lasciarlo riposare, in modo che si addensi naturalmente, senza doverlo cuocere troppo, e poi riscaldarlo al momento.

24 commenti:

Saretta ha detto...

Bellissimo ricordo mia cara!Il babbo che fa il modello di Dolce&Gabbana è troppo mitico!
E questo ragout?Polenta, crostoni di pane, lo mangerei con tutto!!!!
Bacione e complimenti!

Sara B ha detto...

questa ricetta, condita di ricordi e affetti, ha ancora più valore :) ho assaggiato la polenta col pesce la prima volta tanti anni fa a casa di una parente, e devo dire che l'incontro fra nord e sud riesce in modo perfetto!

Paola ha detto...

l'abbinamento con la polenta mi pare sia molto usato a venezia. io l'ho assaggiato una volta ed è perfetto!

eli ha detto...

ahahah! mi hai fatto morire con il racconto delle disavventure dei polpi!
Questo piatto con il suo bel "puccino" me lo mangerei or ora.
Che fame!!! ;-)

Barbara Palermo ha detto...

Ultimamente ho difficoltà persino a cuocere le vongole... le percepisco "vive" e non riesco ad andare avanti... periodaccio... Pensa se il polpo che dovessi cuocere.. brancolasse ancora! Fortunatamente per me sono già defunti quando arrivano nella mia cucina: il tuo ragout (con l'aggiunta dei peperoni) lo devo provare quanto prima, sembra quasi di percepirne il profumo attraverso il pc!!

Mary ha detto...

Questo ragù è strepitoso e mi riporta indietro a l'estate dove in campanga a mia cognata ne abbiamo fatto di mangiato con questo ragù!

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! noi adoriamo il polipo..ma lo abbiamo smepre preparato lesso, in insalate...
questo modo di servirlo però ci piace moltissimo: più adatto a aquesta stagione e con la polenta deve essere sublime!!
un bacione

Antonella ha detto...

La magia dei piatti cucinati con amore e condivisione. Riproponendoli anche a distanza di anni ti sembra quasi che il tempo si sia fermato.

Lisa ha detto...

onde anche io ho quel piatto, anche io faccio il polpo così ricordo d'infanzia...che ricordi hai portato a galla...devo rifarlo...bravissima! (belle foto)

Edda ha detto...

Bella la descrizione di questi ricordi profumati. Aiutano anche dopo vero? E poi questo è un piatto che anche a me piacerà sempre :-)

wennycara ha detto...

Che dolce ricordare questi momenti... sono preziosissimi.
La ricetta è bellissima, credo di non avere la pazienza di spellare un polpo però (non l'ho mai fatto ma la veggo buia :|)!
buon pomeriggio,

wenny

lise.charmel ha detto...

che bella storia! c'è un racconto molto bello e impressionante di guy de maupassant sull'uccisione dei polpi che non ho mai dimenticato
comunque al cospetto di questo piattino passa ogni impressione!

ilcucchiaiodoro ha detto...

bè ma allora sei passata dalla mia vecchia casa!!! La Calabria è bellissima!!! Bella questa storiella e quando un ricordo si può rivivere con un piatto è ancora più bello!!!

Micaela ha detto...

è vero carissima in Calabria ci sono tantissimi polpi e per quanto sia stupido il polpo mio marito è ancora più stupido di lui perchè in 10 anni non è mai stato capace di prenderne uno!!! non conoscevo il raguot di polpo fatto con il peperone, a casa mia l'hanno sempre fatto semplice con la cipolla, questa versione la devo provare! un bacione.

Laura ha detto...

Grazie per aver condivis con noi questo ricordo..bellissima terrala Calabria..mio marito è della provincia d catanzaro..ed io l' adoro!

baci e a presto
Laura

Eliana ha detto...

Io che il mare l'ho visto solo dall'oblò dei traghetti non posso che immaginare questi momenti con un sorriso ma anche un pò di malinconia, quando darei per avere i flutti di Nettuno più vicini al cuore...
Il tuo ragout è eccezionale: lo rifarò certamnete! l'accostamneto con la polenta è perfetto!!

Gloria ha detto...

Un ragù veramente buono... poi quel tocco di ricordi quanto basta lo rende ancora più invitante!

Luca and Sabrina ha detto...

Poveri polipi, ma sono troppo buoni!!! Il polipo in qualsiasi modo sia preparato, è un piatto al quale non saprei rinunciare, ho un debole per lui ed è così fin da piccola.Ottimo, eccellente il tuo ragout, mi fa una gola!
Buona serata da Sabrina&Luca

Giulia ha detto...

Ondina, tesoro, che splendido racconto! Adoro il tuo senso di umorismo, la tua leggera ironia e e lo stile devertente di narrare!
Inoltre la ricetta mi gusta tantissimo!
E ti faccio complimenti per le foto, bellissime!
Un bacione

lise.charmel ha detto...

ot: il produttore delle marmellate che uso è rintracciabile a questo link:
http://www.biologico.parma.it/page.asp?IDCategoria=192&IDSezione=785&ID=22483
lì trovi anche la mail per contattarli e ti possono dire dove trovi i loro prodotti (o forse puoi anche ordinare online, non so, io ordino tramite il mio gruppo d'acquisto). ciao

Serena ha detto...

Grazie tantissime a tutti, anche a te, Lisette, per le preziose informazioni: adesso do un occhio al link che mi hai indicato!

Fra ha detto...

-sbav- sono letteralemente in sollucchero...il polpo cucinato in questo modo deve essere delizioso e poi ha una versatilità davvero eccezionale
Un bacione e grazie per questa favolosa ricetta
fra

pinar ha detto...

che meraviglia! sento il profumo! e la polenta la aggiungi dopo?
ciao

fiOrdivanilla ha detto...

altro che tuffo nei ricordi ;P
io mi tuffo dentro questo ragout di polpo!!

originale, sicuramente buonissimo