Trent'anni e qualche spicciolo fa i miei genitori decisero di imbarcarsi in uno degli investimenti più importanti nella vita di una coppia: il cane lo avevano comprato, un figlio lo avevano fatto, mancava la casa di proprietà. Era ancora il periodo delle cooperative e dei mutui agevolati e un intero quartiere residenziale era in costruzione, attorno a uno sparuto gruppo di case di diversi secoli prima, i cui abitanti guardavano con sospetto i nuovi arrivati.
Nello stabile in cui si trova l'appartamento scelto dai miei genitori vennero ad abitare molte famiglie di recente formazione, con figli più o meno miei coetanei. Attorno al palazzo c'era un grande giardino condominiale e noi bambini passavamo molte ore fuori a giocare, mentre le mamme, che erano ancora le mamme di una volta che una volta mamme smettevano di lavorare, chiacchieravano animatamente sulle panchine, lavorando a maglia.
Tra i nostri vicini di casa c'era una signora statunitense, con due figli più o meno della mia età, con la quale la mia mamma non tardò a fare amicizia. Christine era una donna affascinante, che strillava senza ritegno dalla finestra, parlava italiano con un forte accento straniero, non indossava bikini, ma solo costumi interi e guardava incredula i documentari sull'appena conclusa guerra in Vietnam, che nel suo paese le era stata raccontata dai telegiornali in termini molto diversi.
Ma, soprattutto, Christine aveva una casa perennemente in disordine, nella quale si respirava un forte odore come di crema cotta, ma più acidulo. Il tipico odore che si sente ogni volta che si entra in una casa abitata da statunitensi. Bastava capitare in casa sua casualmente all'ora della merenda per attingere alla fonte di quell'odore e svelare il mistero: the real american cheese cake. Ovviamente, negli anni '70, si trattava di una preparazione del tutto sconosciuta, che mia mamma tentò di riprodurre secondo la stravagante ricetta in cups e spoons passatele dalla sua amica, ma mio padre la stroncò in quanto poco dolce (mio padre trova poco dolce anche la gratinatura della crème brulée) e la ricetta, mai più usata, andò perduta.
Sono anni che sperimento ricette di cheese cakes, nella speranza di ritrovare il profumo e il sapore delle merende a casa di Christine, nel caos delle calamite attaccate al frigorifero, delle edizioni Penguin Books in lingua originale e delle foto di Jimmy Carter.
Forse l'ho trovata qui. La ricetta originale prevede l'utilizzo di 1.15 Kg di formaggio, con un risultato che per due persone sarebbe stato ingestibile. Ho quindi dimezzato (più o meno) le dosi della farcitura, lasciando inalterate quelle della base, ottenendo, secondo noi, il perfetto equilibrio tra le due componenti (detto tra noi, la parte che preferisco del cheese cake è la crosta).
Ingredienti x la crosta:
- 120 gr di biscotti Digestive (o di frollini qualsiasi + due pizzichi di sale)
- 60 gr di burro
- 600 gr di formaggio spalmabile
- 150 gr di zucchero
- 3 uova
- 1 tuorlo
- 2 cucchiaiate di panna acida
- il succo di 1/2 limone
- i semini ottenuti grattando l'interno di 1/2 stecca di vaniglia
- 1 pizzico di sale
Ingredienti x il topping:
- 300 gr di lamponi
- il succo di 1/2 imone
- qualche cucchiaiata di zucchero (da dosare secondo l'asprezza dei lamponi)
Procedimento:
Mixate nel robot tutti gli ingredienti per la base, quindi schiacciate bene l'impasto ottenuto sul fondo di una tortiera a cerchio apribile ben imburrato. Scaldate il forno a 170° e fate cuocere per circa 15 minuti. Fate raffreddare.
Frullate tutti gli ingredienti per la farcitura (il ricettario prevedeva di aggiungerli poco a poco, ma io ho mescolato tutto insieme) e, quando si saranno amalgamati, versateli sulla base del cheese cake ormai raffreddata.
Scaldate il forno a 250° e infornate per 10 minuti. Senza aprire lo sportello, abbassate la temperatura a 90° e cuocete per circa 30 minuti, finché la superficie della cheese cake non apparirà soda. Le temperature ndicate nel libro erano leggermente diverse, tipo 95° o 260° , probabilmente perché intendevano tradurre in Celsius i gradi Farenheit, io ve le ho riportate così per comodità, perché non credo che abbiate un termostato graduato in maniera così precisa.
Per il topping, fate compostare brevemente sul fuoco tutti gli ingredienti, lasciateli raffreddare, quindi versateli sulla cheese cake, anch'esso freddo, o servite a parte.
Con questa ricetta partecipo al contest di Imma:
Vi ricordo che, se avete apprezzato la mia prima ricetta per l'iniziativa
"Notte Folle a Manhattan"
potete votarla qui.
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mentre lasciando un commento il punteggio equivarrà a 1.
Ovviamente, dovete prima cliccare "Mi piace" sulla pagina del film.
29 commenti:
Buongiorno stella!
Tutto bene?
Ho letto tutta la storia con il sorriso sulle labbra... Come adoro i tuoi aneddoti! :)
Sono sempre alla ricerca della ricetta the real american cheese cake. Per questo, non appena avrò tempo, proverò sicuramente la tua e ti farò sapere.
Un bacio!
eccola qui tesoro la stavo aspettando!!!wow davvero fantastica ondina corro subito ad aggiornare il contest!!!bacioni imma
Questo post è delizioso, dall'inizio alla fine, dai ricordi d'infanzia a questa chesse cake che dev'essere favolosa, non foss'altro che adoro i lamponi e tutti i frutti di bosco. Messe insieme non avremmo problemi, io quello che preferisco è il ripieno, si farebbe un'equa divisione ;) Un bacio cara, buona giornata
Mamma mia che "signor cheesecake", realizzato coi sacri crismi!!
Bello ricco e calorico, ma vuoi mettere la bontà??!
Buon inizio settimana, un abbraccio
mmm, anche questa cheesecake è favolosa! Così come i tuoi aneddoti, sempre molto picevoli!
A dir poco sublime!! Assolutamente da provare!! Brava serena
Tua mamma lo fece già negli anni 70?? Accidenti stava proprio avanti! Sono sicura che a casa mia nessuno sapeva nemmeno cosa fosse!
Mi piace l'idea di utilizzare anche la panna acida. Buonissimo
Mi piace moltissimo, anche la storia!
Rimango sempre affascinata dai cheese cake, ma non li preparo perchè, al contrario del tuo papà, li trovo troppo dolci!
Ti è venuto benissimo!
Ti giuro, quando ho letto la quantità di formaggio prevista ho fatto visuccio.
Meno male che ci sei tu a raddrizzare le cose :)
Solitamente nelle cheesecakes io utilizzo la ricotta: credi che anche in questo caso possa farlo?
Ti abbraccio,
wenny
Grazie a tutti :-)
@ Wenny: effettivamente la dose intera risulta massiccia. Ovviamente, se la preferisci, puoi usare la ricotta, ma sarebbe come usare lo yoghurt, il mascarpone o la panna, il risultato � un dolce molto diverso. Per� certamente, riuscire dovrebbe riuscire ugualmente, non dovresti avere brutte sorprese, come la mancata soldificazione del composto o un cattivo sapore!
Che bello questo racconto...perfetta cornice per questa delizia!Cercavo porprio questa ricetta ci credi?!
Grazieeeeeeeeee
baci
Non vedevo l'ora di poter leggere la ricetta. Sono giorni che ammiro su flickr la fantastica foto di questo cheesecake aspettando trepidante :)
Basta la foto per capire che è una favola. E il piattino è veramente bellissimo, elegante e sobrio. Tutto magnifico!!!
E' uno spettacolo, sai? Io come sai ho una vera passione per questi dolci, ma ultimamente li faccio troppo di rado... Anch'io sto cercando la ricetta del real american cheesecake, mi sa che questa s'ha da provare ;)
Un abbraccio tesoro, a dopo.
Grazie a tutti!
@ Camomilla: avevo pensato di replicarlo per il pic nic, ma temo sia intrasportabile. Intanto, pero' ho cominciato le prove tecniche :-)
E' curioso come gli odori ci evochino ricordi assopiti che vengono a galla e ci sorprendono anche perchè ci accorgiamo di ricordarne tutti i particolari!!E' tutto davvero delizioso a partire dalla cake!Un bacione
mi piace la descrizione dettagliata dei tuoi ricordi, mi hai fatto ricostruire perfettamente la scena, come quando si legge un libro! Questo cheesecake è ancora in attesa di essere provato! avrei dovuto farlo due domeniche fa ma alla fine ero così stanca che non l'ho più fatto!!! prima o poi lo farò, vedrai!
Un racconto affascinante,scalpitavo mentre non svelavi il mistero di quell'odore tipico.Sono una curiosona e questi racconti,mi piacciono troppo.E' ricca di formaggio,ma penso che la ricetta originale ne preveda davvero tanto.Un bacio e seguirti è sempre un piacere!
L'ho fatto anch'io Ondina, proprio domenica insieme al cake...e la tua storia in un certo senso somiglia alla mia almeno per quanto riguarda la ricerca di un cheese che somigliasse a quello assaggiato da me circa 30 e passa anni!!! il vero cheese ;) quanto lo adoro!
bacetti dolci
mi piace tanto la cheesecake anche io la faccio con la panna acida... devo assolutamente fare la tua! e concordo con la doppia base :P
BAcione
Ah ho votato la ricetta! mi è piaciuta proprio tanto poi io metterei la panna acida ovunque... :)
negli anni 70 assaggiare e fare una cheesecake era davvero "avanti":)
bella la storia e pure la ricetta!!! da provare:)
Che spettacolo...E se ce la garantisci tu allora è davvero perfetta!!!
Bel post davvero. Hai incorniciato la ricetta nel miglior modo possibile. Mi pare di sentire l'odore della crema acidula... E comunque, adoro la cheescake, anche se probabilmente non l'ho mai provata così.
Christine mi sta proprio simpatica!
Un abbraccio
A.
bellissimo il tuo racconto! con i lamponi puoi farmi mangiare di tutto...comunque la cheese cake mi sembra proprio buona!
Tutta americana insomma questa torta!! proprio perfetta e preparata così come richiede la ricetta originale1 ci piacerebbe proprio provarla!
un bacione
Grazie a tutti, scusate la presenza a singhiozzo sui vostri blog, ma sono un po' impicciata in ufficio :-)
Davvero delizioso questo cheese cake e me lo mangerei volentieri, per quanto riguarda il film non so nulla.. io patita di cinema non sapevo di questo film.. ABhhhaaa sono brinata ultimamente... bacio Sere cara
amo le ricette legate a una storia
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