E per una volta il maltempo che ha sparato a zero sul weekend è stato il benvenuto: dovevamo cenare a La Limonaia di Villa Stanley e poco c'è mancato che, date le temperature in rialzo, ci apparecchiassero nel loggiato, anziché nei saloni storici, riccamente arredati, in uno scenario che in confronto Elisa di Rivombrosa era indigente.
Ti invito a visitare la gallery del sito, perché sinceramente non ci sono parole per descrivere il fascino dell'ambiente, poi ovviamente dipende dallo stile che apprezzi, ma anche gli spazi esterni sono molto gradevoli e sicuramente è un posto eccellente per trascorrere una serata estiva senza spingersi troppo fuori porta.
Sono innamorata di questa location e quando ho visto che Groupon proponeva a un prezzo veramente contenuto un menu completo, con possibilità di scelta, per ciascuna portata, tra terra e mare (cosa che finalmente avrebbe evitato incidenti diplomatici, se non per la scelta del vino, che tanto spetta di diritto a me) ne ho approfittato.
Contrariamente al resto della cena, però, gli antipasti erano misti e prevedevano vari assaggi di molluschi, crostacei, finger food di carne e un flan di formaggio.
In particolare è stato quest'ultimo, malgrado fosse la proposta, forse, più semplice, a colpirmi, perché trovare un tortino di formaggio ben fatto al ristorante non è facile: quasi sempre ti servono un gran pasticcio di uova stracciate che ricorda più una frittata sifonata con l'azoto che un flan, con una spolverata di formaggio duro da grattugia nell'impasto.
Queste pessime precedenti esperienze mi hanno sempre dissuasa dal tentare di preparare qualcosa di simile in casa, visto che se non ci riesce uno chef figurati io, dev'essere complicato.
Così, la mia ricetta ispirazione di oggi è un flan di formaggio in versione crudista, che si fregia del nome pretenzioso di "tartare" e sfrutta la cremosità naturale della burrata per simulare il filante.
Inoltre, visto che nelle gastronomie ultimamente spopola la "burrata al tartufo", che costa quanto un tartufo intero, ho pensato di farmela in casa, irrorando i miei straccetti con un filo d'olio al tartufo.
Comunque sia condita, la sola vista della burrata mi catapulta sul mare: e all'idea di un pranzo in terrazza, profumo di limoni ed erbe aromatiche che si solleva dalla macchia mediterranea, gelsomini rampicanti che incorniciano il mare sullo sfondo, pomodori tagliati a metà che espongono al sole la polpa oltraggiosa e pesche mature aggredite dalle vespe, ecco, a un bicchiere di bianco, magari non proprio ghiacciato, ma fresco, non rinuncio.
La burrata tradizionalmente, si accompagna a vini bianchi, preferibilmente del territorio o, al massimo, campani, tipicamente il Greco di Tufo o il Fiano d'Avellino: Sintonia, etichetta eccellente della giovanissima Azienda Vinicola Vinosia, è un blend delizioso di entrambi gli uvaggi, raccolti nel pieno della loro maturazione e poi vinificati in acciaio, che erdità la mineralità sapida del Greco e l'intensità fruttata del Fiano.
La prima volta che ho avuto l'occasione di degustarlo, al Vinitaly, mi ha colpito moltissimo, suggerendomi istantaneamente l'immagine di un piatto, più complesso e articolato di questo, che mi ha emozionato al solo pensiero (foodblogger è bello, perché torni bambino, ti esalti per le cavolate); ma quando l'ho avuto tra le mani ho voluto riservare la prima bottiglia a una degustazione quasi in purezza, come quasi puro è l'alimento a cui l'ho accompagnato.
Il piatto più elaborato della mia sinestesia è un'altra storia.
Stay tuned.
Ti invito a visitare la gallery del sito, perché sinceramente non ci sono parole per descrivere il fascino dell'ambiente, poi ovviamente dipende dallo stile che apprezzi, ma anche gli spazi esterni sono molto gradevoli e sicuramente è un posto eccellente per trascorrere una serata estiva senza spingersi troppo fuori porta.
Sono innamorata di questa location e quando ho visto che Groupon proponeva a un prezzo veramente contenuto un menu completo, con possibilità di scelta, per ciascuna portata, tra terra e mare (cosa che finalmente avrebbe evitato incidenti diplomatici, se non per la scelta del vino, che tanto spetta di diritto a me) ne ho approfittato.
Contrariamente al resto della cena, però, gli antipasti erano misti e prevedevano vari assaggi di molluschi, crostacei, finger food di carne e un flan di formaggio.
In particolare è stato quest'ultimo, malgrado fosse la proposta, forse, più semplice, a colpirmi, perché trovare un tortino di formaggio ben fatto al ristorante non è facile: quasi sempre ti servono un gran pasticcio di uova stracciate che ricorda più una frittata sifonata con l'azoto che un flan, con una spolverata di formaggio duro da grattugia nell'impasto.
Queste pessime precedenti esperienze mi hanno sempre dissuasa dal tentare di preparare qualcosa di simile in casa, visto che se non ci riesce uno chef figurati io, dev'essere complicato.
Così, la mia ricetta ispirazione di oggi è un flan di formaggio in versione crudista, che si fregia del nome pretenzioso di "tartare" e sfrutta la cremosità naturale della burrata per simulare il filante.
Inoltre, visto che nelle gastronomie ultimamente spopola la "burrata al tartufo", che costa quanto un tartufo intero, ho pensato di farmela in casa, irrorando i miei straccetti con un filo d'olio al tartufo.
Comunque sia condita, la sola vista della burrata mi catapulta sul mare: e all'idea di un pranzo in terrazza, profumo di limoni ed erbe aromatiche che si solleva dalla macchia mediterranea, gelsomini rampicanti che incorniciano il mare sullo sfondo, pomodori tagliati a metà che espongono al sole la polpa oltraggiosa e pesche mature aggredite dalle vespe, ecco, a un bicchiere di bianco, magari non proprio ghiacciato, ma fresco, non rinuncio.
La burrata tradizionalmente, si accompagna a vini bianchi, preferibilmente del territorio o, al massimo, campani, tipicamente il Greco di Tufo o il Fiano d'Avellino: Sintonia, etichetta eccellente della giovanissima Azienda Vinicola Vinosia, è un blend delizioso di entrambi gli uvaggi, raccolti nel pieno della loro maturazione e poi vinificati in acciaio, che erdità la mineralità sapida del Greco e l'intensità fruttata del Fiano.
La prima volta che ho avuto l'occasione di degustarlo, al Vinitaly, mi ha colpito moltissimo, suggerendomi istantaneamente l'immagine di un piatto, più complesso e articolato di questo, che mi ha emozionato al solo pensiero (foodblogger è bello, perché torni bambino, ti esalti per le cavolate); ma quando l'ho avuto tra le mani ho voluto riservare la prima bottiglia a una degustazione quasi in purezza, come quasi puro è l'alimento a cui l'ho accompagnato.
Il piatto più elaborato della mia sinestesia è un'altra storia.
Stay tuned.
Ingredienti:
- due burratine (Caseificio Pugliese Conrado)
- due cucchiaini di condimento a base di olio al tartufo bianco (Il Tartufato Inaudi)
- olio extravergine d'oliva qb
- sale nero delle Hawaii (Gemma di Mare)
- quattro rametti di timo fresco
Procedimento:
Batti la burratina al coltello, come faresti per una tartare di carne, per ricavarne degli sfilacci. Condiscila con l'olio tatufato e un po' di olio tradizionale, un pizzico di sale e la metà del timo, solo le foglioline.
Facendo attenzione a non pressare troppo, aiutandoti con un coppa pasta, componi con il preparato due cilindretti.
Sfila il coppapasta e servi immediatamente, decorando con il timo rimasto.
20 commenti:
Lo scintillio verde nello sfondo di queste foto è bellissimo :) E quella tartare gustosa e raffinata. Un bacione, buona settimana
lo sai lo sai che mi conquisti...uff che voglia di affondare la forchetta!!
Che bello quel verde che circonda la foto tesoro e il piatto deve essere una vera goduria per il palato!!Bacioni,Imma
mi alletta davvero tanto l'idea di una entreè così...adoro la burrata, ne mangerei a chili!
Tu poi hai presentato il tutto come sempre in maniera molto raffinata...
Cosa si può volere di più di una bella risata mattutina? Mi sto ancora rotolando per Elisa di Rivombrosa. :D
Non sono mai stata a Villa Stanely, ma devo appuntarmela in agenda. E la burrata al tartufo pare la fine del mondo.
Buona settimana!
Ragazza mia tu con questi scatti ultimamente mi fai impazzire....li trovo davvero emozionanti.....ho visto il sito della Villa,una bella struttura!
Baciuzzi
Z&C
Ciao Serena, una bellissima idea questa tartare di burrata, molto invitante e golosa!!! Bravissima!!!
Bacioni, buon lunedì...
è davvero un'idea splendida, facile e gustosa!!!
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ma che idea raffinata ed appetitosa...non sei mai scontata!
Spettacolare la location! Hai fatto proprio bene ad approfittare!
Ottimo anche il tortino di burrata: semplice semplice, ma fresco e dai sapori davvero raffinati!
complimenti per la pensata!
bacioni
Interessante questa tartare, davvero elegante e sicuramente buonissima!
Che profumo quest'olio e il sapore delle burrate!!! deve essere un abbinamento delizioso!!!
Complimenti per la presentazione, le foto sono bellissime e quella burrata al tartufo è molto invitante! Un abbraccio!
spettacolare questo piatto! ....a trovare una burrata decente qui....
Oddio Sere che buona!!!
Serena ho letto e riletto questo post per il piacere di intravedere questo mare in cornice ed immaginare i sapori dell'estate, per come una burrata possa essere stravolta piacevolmente e per essere felice dell'associazione con i vini campani...ciao!!
Hai descritto il mare come piace a me, visto dalla terrazza, con tutto il corollario di prfoumi e colori: un sogno! per ora mi accontento della burrata...
Claudette
bellissimo post ma le tue foto mi attirano di più, davvero belle! e molto sfizioso il piatto :-)
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