“Mustazzolo!!!!”
sentivo gridare dai ragazzi che giocavano a calcio sulla spiaggia, rivolgendosi
a Omar, il giovane saudi che si trovava lì in vacanza con i genitori, peraltro
asso vincente della squadra… erano gli anni ’70 e posso ragionevolmente
supporre che si trattasse del primo arabo che si vedeva da quelle parti, un
principe, si diceva, in quella località così cara, eppure così provinciale,
dove la massima espressione della vita mondana erano “le bancarelle”,
ricettacoli di chincaglieria e dolci da fiera.
I mustazzoli
calabresi sono scuri, duri da rompersi i denti, hanno il sapore troppo forte
del miele troppo grezzo e un profumo vagamente selvatico. Da bambina li
guardavo incantata per via delle decorazioni luccicanti, triangoli adesivi
catarifrangenti rossi e verdi, per la forma di cavalluccio marino, stella,
conchiglia. Ma al gusto non mi piacevano. Solo adesso li rimpiango un po’, come
rimpiango la cuzzupa e la pitta ‘mpijata, si tratta di un rimpianto breve e un
po’ disincantato dalla consapevolezza che tutto ciò che nell’infanzia c’è di
poetico ce lo raccontiamo nel ricordo.
La cucina
siciliana è più ricercata, risente delle influenze delle culture raffinate che vi
hanno planato e si può dire che per moltissime ricette calabresi esiste un
corrispondente siciliano aristocratico.
I mustazzoli siciliani sono friabili, ricchi e possono essere riempiti con un ripieno costoso, che ricorda un po’ l’impasto dello zelten, oltre che glassati o decorati.
Ho trovato la ricetta in un libro molto bello sulla cucina pantesca, che, purtroppo, non ne spiega le origini: facendo ricerche su internet mi sono imbattuta in diverse varianti, ma nessuna prevede una farcitura, quindi, se qualcuno ne sapesse qualcosa in più, sarei felice se volesse informarmi o correggermi.
Logicamente l’uso delle bacche di goji non è tradizionale, ma non avevo uva passa (peraltro ci stanno molto bene), mentre per la frolla ho utilizzato un olio delicato, anziché lo strutto dell’originale.
Se ti avanzasse del ripieno, fallo raffreddare bene, modella delle piccole sfere e passale nel cioccolato fondente o al latte: otterrai delle magnifiche praline.
Ingredienti per l’impasto:
- 400 gr di farina tipo 1 (Antiqua)
- 100 gr di zucchero di canna grezzo (Novarese Zuccheri)
- 150 ml di olio extravergine di oliva (Condisano Dante Oleifici Mataluni)
- 4 uova
Procedimento:
Setaccia la farina, mescolala con lo zucchero e crea al centro un pozzo, dove verserai l’olio e le uova leggermente sbattute. Sbatti con una frusta, per amalgamare le polveri ai liquidi, quindi lavora il composto manualmente, fino ad ottenere un impasto sodo ed elastico.
Lascialo riposare in frigo, mentre prepari la farcia
Ingredienti per la farcia:
- 500 gr di fichi sciroppati scolati (o 300 gr di fichi secchi)
- 100 gr di mandorle (Eurocompany)
- 150 gr di noci (Eurocompany)
- 100 gr di bacche di goji
- 100 gr di arancia candita
- 1 cucchiaino di miscela per pan di spezie (Il Mondo delle Spezie)
- 2 cucchiai di miele
Procedimento
Trita finemente tutti gli ingredienti al mixer (se il composto dovesse risultare troppo morbido, aggiungi qualche biscotto sbriciolato o pangrattato).
Ingredienti per la decorazione:
- latte qb
- codette di zucchero
Completamento:
Stendi la frolla all’olio all’altezza di circa 2 mm (se dovesse creparsi, cosa molto probabile, dato l’impiego di olio, aggiungi altra farina) e ricavane dei cerchi di circa 8 mm di diametro.
Deponi al centro di ognuno una cucchiaiata scarsa di farcia e arrotolali strettamente, come se fossero dei piccoli strudel. Sigillali bene e falli rotolare ancora sulla spianatoia, per assottigliarli, badando di non romperli. Richiudili a formare delle ciambelline, pressa le estremità per fermarle e spennellane la superficie con poco latte.
Cospargili abbondantemente di zuccherini e inforna a 180° per circa 25-30 minuti, finché non saranno dorati.
Piattino Easy Life Design
Anche se non sono tipo da vini da dessert, sui mustazzoli proprio non se ne può fare a meno: oltre al classico zibibbo o al passito di Pantelleria, sicuramente un abbinamento automatico, per questioni di terroir, puoi anche puntare sulla maggiore ariosità di un Moscato Castelmontioni, leggero, mosso e delicatamente profumato di albicocca e rosa, perfetto da gustare fresco, anche per sdrammatizzare un po’ la carica zuccherina dei mustazzoli.
16 commenti:
Sere, ma lo sai che sei davvero una maga nel realizzare dolci?!
Questi mustazzoli ( che non conosco, ahimè!) sono una vera favola...
Ti abbraccio..e magari poi ti scrivo....
Anche a napoli si preparano i mustaccioli per Natale sono un classico e sono belli duri da mangiare...ho paura smepre che mi salti un dente quando ne mangio uno:D questi invece sono morbidi e friabili quindi li proverò di certo!"!Un bacione grande,
Imma
ricchi...ricchissimi questi biscottoni....deliziosi!
ti abbraccio
CIAO Sere, ma sai che rileggendo le tue parole mi hai portato a tanti ricordi calabresi? io sono calabrese ma vivo da anni nel profondo nord e ricordare i mustaccioli mi fa tanta tenerezza, penso a quand'ero piccola, alle feste di paese, alle carte scintillanti che li decoravano! grazie Sere, la versione siciliana non la conosco ma sono sicura che è buonissima!
Sembrano proprio deliziosi!!!
Sono proprio belli! Anche come idea regalo!
Potrei dire che sono innamorata dei dolci siciliani in genere. A breve ci sarà la Fiera dell'Artigianato a Milano e ne farò incetta!!!
Io sto guardando incantata la prima foto, ha una luce bellissima e quei confettini perlati regalno una nota magica :)
Anche in Abruzzo per Natale si usano i mostaccioli, ma sono fatti con il mosto cotto. Il ripieno di quste ciambelline mi ispira da matti profumatissimo di spezie e sarebbe un'ottima scusa per far pulizia di frutta secca in dispensa.
Un bacione, buona giornata
I mustaccioli che preparo io invece sono completamente diversi... devo provare assolutamente questa versione!
Ciao Serena, non li conoscevo, ma devono essere davvero buoni, mi piace tutto della farcia, comprese le bacche di goji anche se non sono della tradizione!!!
Bacioni, a presto...
Qualcosa di simile si prepara anche a Napoli
Mia cara Sere, ma quanto sono belle queste foto? :)
Me ne mandi un paio, vero? :D
Mia cara Sere, ma quanto sono belle queste foto? :)
Me ne mandi un paio, vero? :D
Mia cara Sere, ma quanto sono belle queste foto? :)
Me ne mandi un paio, vero? :D
ma sai che me li da la vicina sotto le feste di natale e sono veramente scrioccosi e buoni!belel le foto
Non sono la prima che te lo dico ma non posso non ripeterlo, le foto sono STUPENDE!!! la prima poi è meravigliosa. Non so come tu abbia fatto a prendere una luce così.
E dopo i complimenti mi rubo un dolcetto :)
Che meraviglia Serena questi Mustazzoli che credimi non conoscevo. Ho letto questa tua ricetta mentre lavoravo ma non riuscivo a vederne le foto...ora capisco che non erano quelli che noi a Napoli chiamiamo Mustaccioli ma tutt'altro...e immagino che siano di una bontà..quanto vorrei avere il tempo per poterli fare...sarebbe una bella aternativa ai classici dolci...o magari accompagnati a quelli classici....è il ripieno che spero di saper fare....
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