Non senti
profumo di malga? Immagina di trovarti in un rifugio alpino, al termine di una
passeggiata su un sentiero che taglia il bosco, in mezzo a cespugli di frutti
rossi quasi maturi, che profumano l’aria con i loro aromi aciduli, mescolati a
quelli dell’erba bagnata, come in un singolare Cabernet Franc alcohol free.
Senti come
cambia il profumo via via che ci avviciniamo alla meta: lo speck affumicato, la
sua essenza resinosa, che è anche quella che si leva dal caminetto, i formaggi fusi,
grassi e pastosi oppure muffati e pungenti, il sugo dei mirtilli che nuotano
nel kaiserschmarren spolverato di zucchero vanigliato.
Ecco, è tutto
qui, in una casseruola di risotto.
Ingredienti:
- 200 gr di speck Alto Adige IGP
- 3-4 bacche di ginepro
- due dadi per brodo di carne (Camoscio distribuito da Balena Srl)
- 400 gr di riso Vialone Nano (La Pila)
- un bicchiere di vino rosso (io ho usato un blend di Nero d’Avola e Shyrah Quattrocieli)
- 150 gr di cacio bucato (Caseificio Nonna Teresa) a cubetti
- 100 gr di mirtilli
Procedimento:
Riduci lo speck a cubetti piccoli, schiaccia le bacche di ginepro pressandole con le dita e metti tutto in una casseruola antiaderente insieme ai dadi, senza aggiungere altri grassi.
Metti sul fuoco e cuoci mescolando sempre, per rosolare lo speck, finché il grasso non sarà trasparente. Unisci il riso e tostalo per un paio di minuti. Sfuma con il vino e alza la fiamma per far evaporare l’alcool.
Nel frattempo avrai messo a bollire un bricco d’acqua: comincia ad aggiungerla al riso e portalo a cottura mescolando sempre, come d’abitudine.
Fuori dal fuoco, completa mantecando con il formaggio e i mirtilli. Ti raccomando di aggiungere questi ultimi appena prima di servire, per evitare che, col calore, si sfaldino e rilascino il proprio succo, rendendo aspro il risotto: un mirtillo qua e là, in una preparazione tendenzialmente morbida, è una bella sorpresa, un risotto al sugo di mirtillo è un incubo!
Rimango fedele al terroir, che ho tradito solo con il formaggio, comunque abbastanza intenso, anche nella scelta del vino, un Pinot Nero, vitigno internazionale, ma che trova nel territorio altoatesino un’espressione molto felice: il Mezzan Erste Neue svolge una parte del proprio élevage in botte grande e, successivamente, in barrique, arricchendo il suo naturale sentore di frutti rossi con quello vanigliato del legno. I tannini sono briosi, ciononostante, io lo trovo piuttosto piacevole e rotondo, per niente imperioso, e veramente adatto ad accompagnare i prodotti di questo territorio che amo tanto.
Da lunedì
partiranno le mie ricette “natalizie”: come ti ho già anticipato, non ci sarà
niente di esageratamente complicato, né di esageratamente tradizionale.
Ho solo pensato
di pubblicare un po’ più spesso, per fornirti delle idee semplici e ammiccanti
per risolvere non tanto i pranzi delle feste, per i quali hai sicuramente
maggiori ispirazioni di me, ma gli inviti estemporanei, le serate tra amici per
lo scambio dei regali, le cene organizzate per ritrovare persone che non vedi
da tempo col pretesto delle feste: si tratterà di proposte non troppo
laboriose, ma sufficientemente ghiotte, da preparare in relax, senza togliere
troppo tempo al piacere di stare insieme né trasformare i tuoi ospiti in un
semplice ingranaggio di un virtuosismo solipsista da padrona di casa
impeccabile
11 commenti:
Bonjour :* Io lo sento il profumo di malga!Oh che bello <3 e che buono <3 kUn risotto cvhe mi ha conquistata per profumi e per colori, love!Attendo trepidante le ricette natalizie!baciiiiiiiii
Squisito!!!
Io li sento tutti i profumi che mi racconti mia cara Serena e questo risotto cosi particolare mi intriga tantissimo!! Un bacio felice weekend,
Imma
Che piatto particolare!!! ma adoro le novità e lo proverei proprio volentieri sembra delizioso!!! Buona giornata....
Serena, le tue ricette son sempre super originali! Una combinazioni di ingredienti spesso estrema ma molto interessante!
Poi che foto, complimenti, stavolta ti sei superata
Marco di Una cucina per Chiama
In effetti ho assaggiato proprio poco tempo fa un risotto con sugo di mirtilli e l'ho dovuto lasciare li. Era talmente acido che non si mangiava, colore bellissimo viola intenso, ma immangiabile. E l'ho anche dovuto pagare...
Immagino che ci vorrebbero i mirtilli freschi surgelati no vero?
Lo hai decantato alla grande,mi hai solleticato non poco il palato....bravissima ;)
sono curiosa di vedere le tue ricettine natalizie.....a presto
Z&C
Che buono questo risotto Serena, ottimi abbinamenti!!! Aspetto le tue ricette natalizie... ti seguo!!!
Bacioni, buon fine settimana...
Come non farsi prendere dalla tia descrizione dei profumi e dei sapori del bosco in questa passeggiata immaginaria. Prendo la tua idea di mettere i dadi direttamente in casseruola piuttosto che sciolti nell'acqua, tengo d'occhio lo speck che tengo conservato sotto vuoto portatomi da Merano e vado alla ricerca del cacio bucato e dei mirtilli...sarà già questa per me una prima ricetta delle giornate di festa Natalizia...l'ho annotata in agenda nelle interfeste che quest'anno fortunatamente sono tante...mi piacciono le tue pigne sfocate sullo sfondo...un abbraccione...
Ciao! si si, tutta le freschezza dei boschi alpini e la genuinità di pochi ingredienti naturali. Complimenti, un buonissimo riso e decisamente originale!
un bacione
wow adoro i risotti e quelli che usano la frutta in particolare. lo proverò! aspetto le tue ricettine di natale! :-)
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