Piattino da the Easy Life Design
Da qualche
giorno è calata su Firenze una nebbia talvolta spessa come una coltre di lana
non cardata, talvolta evanescente, appena un pizzo che vela il panorama,
talvolta sono solo dei ciuffi che il terreno pare spruzzare fuori come geyser.
Sabato pomeriggio
sembrava una bella giornata e siamo usciti per una lunga passeggiata in riva
all’Arno.
Partendo da
casa, per raggiungere il fiume, dobbiamo attraversare un parco, con un piccolo
lago artificiale, circondato dagli alberi, e percorrere un sentiero che passa
in mezzo agli appezzamenti che il Comune ha assegnato ad un gruppo di
pensionati, La Valle degli Orti, si chiama: la natura aveva dei colori
bellissimi, soprattutto il riflesso delle foglie nell’acqua del laghetto e la
temperatura era così gradevole che non sembrava affatto dicembre.
Eravamo usciti subito
dopo pranzo, per non trovarci in aperta campagna a buio fatto, in questi giorni
le giornate sono così brevi… ma mentre rientravamo, inevitabilmente, il sole ha
cominciato a calare, la luce si è fatta sempre più radente e il freddo
pungente. Contemporaneamente, dall’Arno, che stavamo costeggiando, si sono
levate le prime “fiammelle” di nebbia, hanno cominciato a salire lentamente,
come piccoli fantasmi: era uno spettacolo indimenticabile, in quel momento, più
ancora di quando splendeva il sole, ho rimpianto di non avere con me la
macchina fotografica.
Il paesaggio
palustre del lungarno di periferia ha assunto in pochi minuti dei toni lugubri,
quasi cimiteriali, a metà tra la Londra vittoriana e il neogotico, del resto
non so se in foto sarei riuscita a rendere l’idea e probabilmente non ci riesco
nemmeno con le parole.
Ti dico solo
che, a un certo punto, quando la nebbia era diventata una vera e propria cataratta,
siamo arrivati in prossimità del maneggio: c’erano dei cavalieri che stavano
montando al galoppo, se ne distinguevano solo le silhouettes scure e sembrava
veramente di trovarsi da qualche parte nello Yorkshire, in un romanzo di Jane
Austen…
Siamo tornati a
casa infreddoliti, con i capelli increspati dall’umidità… per fortuna le
brioches erano finalmente lievitate, le ho infornate e, nel tempo che ci
asciugavamo, erano cotte. Le abbiamo mangiate così, fumanti, ustionandoci con
la marmellata che ancora ribolliva, e, rinfrancati, abbiamo aperto gli scatoloni degli addobbi natalizi, che da qualche giorno ci guardavano minacciosi, ricordandoci che era ora di darci da fare.
Ingredienti per l’impasto:
- 50 ml di acqua
- 75 gr di burro
- un uovo
- 2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio (o aroma all’arancio o la buccia di un’arancia grattugiata)
- 250 gr di farina manitoba (Molini Rosignoli)
- 50 gr di stevia (Truvia Eridania)
- 5 gr di lievito di birra secco
Ingredienti per il ripieno:
- un vasetto di marmellata di arance amare (VIS)
- 4 - 5 fichi sciroppati
- due manciate di noci (Eurocompany)
Procedimento:
Introduci tutti
gli ingredienti per l’impasto nel cestello della macchina del pane, nell’ordine
indicato dal produttore, e avvia il programma “impasto e lievitazione”.
Al termine, dai
all’impasto due giri di pieghe del secondo tipo, chiudendo i lembi dell’impasto
al centro, rovesciandolo sul lato opposto e ripetendo l’operazione anche su
questo.
Avvolgilo in un
foglio di pellicola e fai lievitare per tutta la notte.
All’indomani, usando
una spianatoia leggermente infarinata, stendilo in un rettangolo sottilissimo:
distribuisci sopra la marmellata, i fichi tagliati a dadini e le noci
spezzettate grossolanamente.
Arrotola la
sfoglia strettamente, sigilla le estremità e, con un coltello affilato,
affettala in 8 tranci.
Disponili “a corolla”,
l’uno abbastanza ravvicinato all'altro, ma non attaccati, in una pirofila
rotonda, foderata di carta forno, con la parte del taglio rivolta in verticale
(un po’ di ripieno sborderà, ma non preoccuparti, puoi reinserirlo tra i giri
della sfoglia o lasciarlo caramellare sulla superficie, sarà buonissimo
ugualmente). Lascia lievitare ancora per circa due ore.
Preriscalda il
forno a 200° e cuoci per 40 minuti o finché le “roselline” non saranno ben
dorate in superficie.
Nell'impasto, in sostituzione dello zucchero, ho utilizzato Truvia, un nuovo dolcificante a base di stevia:
Trovo che la stevia sia un prodotto fantastico, a cui mi sto affezionando sempre più, perché regala la giusta dose di dolcezza, a 0 calorie. Temevo che, impiegandola per un lievitato non rendesse, dato che i lieviti per fermentare hanno bisogno di zucchero, ma, prolungando un po' i tempi di riposo, è andato tutto bene.
Truvia è disponibile in vasetto, che puoi riciclare grazie alle apposite confezioni ricarica, ma anche in pratiche bustine monodose, che tengo sempre in ufficio, nel cassetto della scrivania, accanto alle mie tante latte di the e al thermos di caffè che mi preparo ogni mattina e che porto con me al lavoro, per tagliare sulle spese evitando il distributore automatico (bevo moltissimo caffè e quando lo prendevo alla macchinetta sprecavo almeno 10 € alla settimana solo per quello!!!).
Trovo che la stevia sia un prodotto fantastico, a cui mi sto affezionando sempre più, perché regala la giusta dose di dolcezza, a 0 calorie. Temevo che, impiegandola per un lievitato non rendesse, dato che i lieviti per fermentare hanno bisogno di zucchero, ma, prolungando un po' i tempi di riposo, è andato tutto bene.
Truvia è disponibile in vasetto, che puoi riciclare grazie alle apposite confezioni ricarica, ma anche in pratiche bustine monodose, che tengo sempre in ufficio, nel cassetto della scrivania, accanto alle mie tante latte di the e al thermos di caffè che mi preparo ogni mattina e che porto con me al lavoro, per tagliare sulle spese evitando il distributore automatico (bevo moltissimo caffè e quando lo prendevo alla macchinetta sprecavo almeno 10 € alla settimana solo per quello!!!).
Piattino da the Easy Life Design
Se desideri
gustarle per colazione sono buonissime anche così, magari ancora calde, o
passate brevissimamente al microonde (mi raccomando, solo pochi secondi!), ma
non c’è alcuna ragione per negarsele a fine pasto, sempre rapidamente
riscaldate, ma ingentilite da una nappatura di crema fredda al limone e zenzero:
Ingredienti:
- una confezione di preparato per crema al limone (Polenghi Group)
- un cucchiaino di zenzero macinato
- 50 ml di sciroppo di fichi
- 250 ml di latte
Procedimento:
Mescola la
polvere del preparato con lo zenzero e preparala come da istruzioni sulla
confezione, sostituendo, però, circa 1/6 del latte indicato con lo sciroppo di
fichi (o un altro a tua scelta).
Piattino da the Easy Life Design
In questo caso,
non può mancare un vino dolce, ma non troppo: io ho scelto il Verduzzo Friulano
della Tenuta Luisa, non so se perché
ispirata dal suo colore dorato, che mi pareva tanto in tono con quello della
marmellata d’arance (del resto sono quella che assegna un colore ai profumi e
si spruzza quello in pendant con l’abbigliamento).
Il Verduzzo
giallo, detto anche dorato, deriva dall’omonimo autoctono friulano (esiste
anche un corrispondente ad acino verde, che dà origine al Verduzzo secco) ed è
un capolavoro di questo territorio, che, enologicamente parlando, sto scoprendo
da poco, con sempre maggiore piacere.
Il colore, lo dice il nome stesso, è intensamente
giallo, con note d’ambra, il profumo è intenso di fiori bianchi, miele, frutta
bianca matura, ma non passita. E questo è sorprendente perché spesso i vini da
dessert hanno quella nota di dattero che li rende stucchevoli, mentre qui
l’albicocca fresca prelude all’acidità delle sensazioni gustative, che è il
segno distintivo del terroir e che rende gradevolissimi anche i vini più zuccherini.
8 commenti:
Sei tu la mai Jane Austen tesoro...sei inimitabile e cosi delicata e dettagliata nel raccontarti che ogni volta mi sembra di essere li con te...mi incanti cosi come le tue brioche caldi e fumanti tremendamente golose!!bacioni,Imma
Deliziose!!!
Ciao Serena, invece ti dico che con le tue parole sei riuscita perfettamente a rendere l'idea, mi sembrava di esserci sul lungarno immersa in quella coltre
di nebbia :)
Quelle brioche sembrano fantastiche con quel goloso ripieno, per non parlare della nappatura di crema al limone e zenzero... semplicemente divine!!!
Bacioni, a presto...
Io odio la nebbia, che a Milano in questi giorni è continua, ma il tuo racconto mi è piaciuto un sacco! Ecco ora appena rientrata da lavoro immersa nella nebbia gelida vorrei fare merenda con le tue brioches! ^_^
mmmm...Sere...è semplicemente da svenimento!!!!!!!!!!
bella anche l'ambientazione.......
Queste brioches sono davvero stupende! Sembrano proprio golose al punto giusto, e io sono sicura che non riuscirei a resistere e farei il bis! E cmq non si può certo resistere a qualcosa del genere tornando da una passeggiata di freddo e nebbia :-)
Ciao e buon fine settimana :-)
Di questo post mi è piaciuto tutto...lungo la tua passeggiata da romanzo mi sembrava di esserti accanto e vedere le fiammelle di nebbia e tutto il resto...e poi queste sbrodolose brioche francesi con la marmellata d'arance che più amo...e come fanno Natale con dentro i fichi...non posso non provarle...non meravigliarti di vederle di sfondo a qualcos'altro nei post delle feste di Natale;) ...foto sempre più belle...
ma che autentica bontà e che bel racconto!
Posta un commento