24 apr 2014

Finalmente... Vinitaly


E’ con ritardo colpevole che mi accingo a raccontarti del mio Vinitaly… ho letto su altri blog articoli approfonditi, professionali ed esaustivi su questa emozionante manifestazione che annualmente anima la bella Verona, trasformandone l'atmosfera signorile, composta e molto “veneta” in una giostra festosa e tintinnante di calici.

Io non sono così brava ed esperta, posso solo provare a mettere nero su bianco il vortice di emozioni che puntualmente mi assale quando attraverso Porta Palio e mi dirigo verso il centro storico, nel pomeriggio dell’esaltante “Sabato del Villaggio” che precede l’apertura della fiera, quando mi addentro nei vicoli fiancheggiati di vetrine a tema Vinitaly, anche se i negozi appartengono a tutt’altra categoria merceologica, e improvvisamente mi ritrovo in Piazza Bra, davanti alla grandiosa arena, o in Piazza delle Erbe, con il suo caratteristico mercato, o ancora sul Ponte Pietra, che apre le porte verso la Verona alta, quella delle colline su cui si abbarbicano ville storiche e monumenti imponenti.

All’ora dell’aperitivo, l’umore sonnolento del pomeriggio cede il posto alla gaiezza degli eventi Out of Fair, il mondo sembra riversarsi per le strade, appena fuori dalle enoteche che propongono degustazioni più o meno tematiche, musica, special guests più o meno noti. Una sorta di Carnevale Veneziano in cui le maschere settecentesche vengono sostituite da tenute stilose, in mezzo alle quali i miei pantaloni oversize e le mie scarpe comode risultano un po’ fuori tema.

Immancabile, per completare l’apoteosi della vigilia, è l’appuntamento al caratteristico Ristorante Ponte Pietra, affacciato sull’Adige,  dove ormai da tre anni, ordino lo stesso identico menu, lo stesso identico vino, come in un rituale propiziatorio che favorisca la riuscita della giornata successiva.

In realtà, il Vinitaly è comunque un successo assoluto, fosse anche solo per la magia che riesce a creare e a farti vivere per il tempo in cui ti aggiri tra gli stand, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando non è troppo affollato e le degustazioni si limitano all’aspetto olfattivo.

Bevo il mio primo calice poco prima di pranzare, nell’area Franciacorta, presso il raffinatissimo stand Berlucchi, dove la sempre cordialissima Responsabile Ufficio Stampa ci offre l’anteprima di un elegante Satèn 2006 “Palazzo Lana”, un Brut millesimato perfetto, prodotto con Chardonnay in purezza, parzialmente barricato e poi lasciato a riposo sui lieviti per sei anni, durante i quali acquisisce le caratteristiche note floreali languide e quasi mielate, che virano all’aroma biscottato e burroso, con note di dolci lievitati. Al gusto è vellutato, cremoso e molto denso, sebbene supportato con equilibrio da alcuni elementi di durezza, al punto da risultare più gradevole per una degustazione in purezza, che non in accompagnamento. Immagina una serata estiva perfetta, su un terrazzo fiorito, che aggetta sul mare, negli ultimi istanti del crepuscolo, quando il profumo dei gelsomini si mescola con quello della macchia mediterranea.

Può essere il modo più bello per chiudere una giornata. Nel mio caso è stato il migliore per cominciarla.

5 commenti:

Senti che profumino Ilenia Meoni ha detto...

Uauh !!! Fantastica esperienza !!! mi piacerebbe tantissimo andarci !!! un bacione cara

Anonimo ha detto...

Sono una fan del Satèn.... lo provero' senza dubbio!

Lefrancbuveur ha detto...

Sempre bello il Vinitaly: ci sono stato anche quest'anno ma solo per un giorno.
Buon weekend.

Enrico

nelcestinodienela ha detto...

Ed io arrivo più tardi di te a commentare questo bellissimo post che mi fa entrare,anche se virtualmente, in quella Verona che spero di vedere un giorno in occasione di questa manifestazione. Un abbraccio grande Sere!!!

delizia divina ha detto...

che bel piatto invitante!!!