Finalmente per questo cous cous ho una storia da raccontare
:)
Da qualche mese sono tornata a una mia antica passione, ho
staccato gli scarponi dal chiodo e ho ripreso a fare trekking. Spesso si tratta
di vere e proprie escursioni impegnative, che prevedono un rapido pranzo al
sacco, comodo da portare in uno zaino da non appesantire troppo, causa
dislivelli importanti. Talvolta sono passeggiate, magari lunghe, ma semplici, che
culminano nel cosiddetto “pic nic condiviso”.
Questi pic nic mi hanno insegnato molto: innanzitutto che
non è importante quanto raffinato o costoso è il tuo contributo, c’è chi porta
un vasetto di olive o una vaschetta di affettati, chi un po’ della frittata
avanzata del giorno prima, chi una dip confezionata da spalmare sul pane alle
noci fatto in casa da qualcun altro più volenteroso, chi prepara un sandwich solo
per sé e poi, imbarazzato, lo taglia in 10 quadratini.
Un’altra cosa che ho imparato è che non si portano
contenitori o stoviglie monouso, anche se l’intenzione è quella di riportare il
pattume a casa e differenziarlo: si utilizzano tupperware, contenitori per
bento e altri graziosi articoli da picnic, tutti riutilizzabili. Sono ammesse le
teglie di alluminio per pizze, lasagne e torte salate, se non altro per
gratitudine nei confronti di chi le ha portate ;) e i tovagliolini di carta, ma
per il resto si cerca di minimizzare la produzione di rifiuti, una regola che del
resto sarebbe necessario applicare sempre.
La cosa più importante da tenere presente, però, è che a questi
ritrovi partecipano moltissime persone che seguono un’alimentazione vegan. Si
può decidere di disinteressarsene, normalmente, chi ha esigenze particolari
provvede a sé stesso, ma io preferisco sempre preparare qualcosa che possano
mangiare tutti e cucinarla in maniera il più possibile interessante, perché
credo che tutto sommato i vegan seguano
uno stile alimentare molto sano e, anche se non potrei mai aderirvi del tutto,
sono felice di farlo part time ed educare il mio gusto ad avere sempre meno bisogno dei prodotti di origine animale.
Questo cous cous è piaciuto
molto a tutti, persino ai carnivori più convinti, tanto che l’ho
riproposto ieri sera anche alla ragazza israeliana che sto ospitando in questi
giorni, accompagnato, in suo onore (sia del cous cous sia della mia amica) da
un Pepi,
uno splendido Sauvignon altoatesino della Cantina
Tramin, proveniente da vigneti arroccati su terreni calcarei e caratterizzati
da esposizioni al sole molto diverse tra loro. Questi fattori ambientali, oltre
a una lunga sosta sui lieviti, in botti di rovere, ne sublimano le
caratteristiche varietali: olfattivamente, all’impatto iniziale di erbe
officinali, salvia in primis, e selvatiche, seguono aromi più intensi che
richiamano la frutta tropicale e nostrana a polpa gialla, quella non troppo matura,
in cui è ancora presente un fondo acidulo. Queste note si replicano al palato,
nella freschezza e nell’acidità spiccate, che lo rendono perfetto per equilibrare
la “pastosità” dei legumi e del cous cous, mentre il the e le spezie trovano
nell’aromaticità tipica di questo vitigno un garbato contrappunto.
Ingredienti
- 5 bacche di cardamomo
- 200 gr di lenticchie di Puy (Melandri Gaudenzio)
- un cucchiaio di oolong al ginseng (Premium Ginseng Oolong – Lan Gui Rhen – L’Essenza del The)
- un dado vegan (Dado Vegetale Bio per Vegani Fattoria Italia)
- 200 gr di cous cous di grano duro integrale, avena e crusca d’avena (Marchesi)
- bacche di goji qb
- olio evo al limone (Limonolio Bio Italia) qb
- succo di limone (Polenghi Group) qb
Procedimento
Estrai i semini dalle bacche di cardamomo e pestali al
mortaio.
Metti nella pentola a pressione le lenticchie, il the
avvolto in una garza o in un filtro adatto alla cottura, il cardamomo e il dado.
Copri d’acqua, chiudi il coperchio e cuoci per 15’ dal fischio. Elimina il
filtro con il the e aggiungi il cous cous, in maniera da farlo gonfiare nell’acqua
di cottura delle lenticchie e fargli assorbire tutti gli aromi.
Lascia riposare coperto per 10 minuti, aggiungi le bacche di
goji e aggiusta il condimento con olio e limone a piacere.
E’ buono sia tiepido che freddo.
6 commenti:
Una ricetta originale e gustosa... da provare, brava Serena!!!!
allora che ne pensi del cous cous cotto nel tè?! vero che è un'idea originale e da provare?! A me era piaciuta e a giudicare dal tuo risultato...beh, anche a te direi ;)
Bacione gioia e buon we
Adoro il cous cous ma non ho mai pensato a portarlo ad un pic-nic...insalate di pasta, riso...ma il cous cous mai....ovviamente le tue sono sempre versioni originali!!!!! Il mortaietto mi fa pensare a tutte le spezie che usi...:-)
Un dialogo affascinante merita commento. Penso che si deve scrivere più su questo argomento, che non può essere un argomento tabù però in genere le persone non sono sufficienti per parlare di tali argomenti. Al prossimo. Saluti
Questo blog ha un sacco di cordialità e calda ospitalità
Grazie mille
Questa è una buona idea articolo anzi futuro si legge un po 'di tempo e, a volte il suo opposto in materia!
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