5 nov 2008

Riso Pilau per non dimenticare





Il freddo ha ufficialmente fatto il suo ingresso in casa, in ufficio e soprattutto in cucina: dal frigo spariscono i pomodori e le zucchine (non che queste ultime abbiano mai riscosso il mio plauso, per la verità), per far posto a salsicce, formaggi stagionati e verze, la vaschetta del gelato in freezer cessa di essere una presenza su cui contare e diventa un testimone scomodo da eliminare per fare posto ai ragout preparati in quantità industriale e alla pasta sfoglia da usare per quiches di digestione impegnativa.



Con i vetri della cucina si appannano anche i ricordi e quella mattinata odorosa di masala, colorata di curcuma e frizzante di ginger sembra appartenere ad un'altra vita, ad un'altra persona. Le mani che adesso ticchettano nervosamente sulla tastiera sono davvero le stesse che poche settimane fa pescavano tra le buste variopinte di una bancarella, alla ricerca di un ventata d'Africa da portarsi nel cuore? La voce acuta, di una nota più alta del necessario, che discute di preventivi con un telefono dal filo aggrovigliato, è la medesima che, diversi decibel sotto, contrattava quella fetta di tropici, nel tentativo di strappare una cifra ragionevole non per risparmiare, ma per il gusto di mercanteggiare; non, come ora, cercando di risolvere la questione rapidamente, ma facendo durare il più possibile una conversazione che in tutti i paesi del mondo, tranne l'occidente, è un'arte la cui sacralità verrebbe offesa da un'accettazione simultanea del primo prezzo proposto?









Il concetto di sinestesia mi affascinò in quinta liceo, quando lessi per la prima volta non Proust, come tutti si aspettano, ma Baudelaire, questo Baudelaire, per la precisione, capovolgendo quella che fino ad allora era stata la logica lineare con cui gestivo ricordi e sensazioni.





Ognuno ha la sua madeleine privata da racchiudere nelle circonvoluzioni del cervello, che spunta fuori inaspettatamente, sollecitata da un profumo, da un suono, da una luce più vivida del solito, catapultandoci in una situazione che credevamo archiviata, digerita, pasturata.




E'quello che mi è successo domenica, mentre le spezie sfrigolavano nell'olio, diffondendo per tutta la casa (il dramma di non avere porte) il loro profumo agrodolce e davanti ai miei occhi le immagini di uno slargo primitivamente lastricato, costeggiato di banchi carichi di polveri colorate e di frutta matura.






Per questa ricetta ringrazio Cosmpolita, con la quale mi scuso anche un pochino, perché l'ho modificata parecchio, dato che gli anacardi costavano troppo e gli scalogni erano finiti.




Ingredienti:


  • 150 g di riso a chicco lungo ( basmati)

  • 2 cucchiai di olio di semi

  • 1/2 cipolla

  • 2 chiodi di garofano

  • 1 seme di cardamomo verde

  • 1 pezzetto di stecca di cannella

  • 1 cucchiaino raso di semi cucmino

  • 125 g uva passa

  • 1 cucchiaino di curcuma

  • 1 cucchiaino di zafferano

  • 300 ml di acqua

  • sale

  • pistacchi per decorare


Procedimento:


Passate il riso sotto l'acqua corrente, per eliminare l'amido in eccesso e ottenere, dopo la cottura, dei chicchi ben sgranati.


Soffriggete cannella, cardamomo, chiodi di garofano e cumino nell'olio, dopo qualche minuto aggiungete la cipolla e fatela appassire. Aggiungete l'uvetta e la curcuma, mescolate e versate il riso, sempre girando con un mestolo, finché non avrà assorbito parte del condimento. Intanto avrete fatto bollire l'acqua con lo zafferano: versatela sul riso e chiudete il coperchio della pentola.



Ora, secondo Cosmo, in 12-15 minuti l'acqua avrebbe dovuto essere assorbita e il riso cotto: il mio riso, però, si è asciugato in molto meno tempo, ma era decisamente crudo, quindi mi sono occorsi circa il doppio dell'acqua e diversi minuti di cottura in più.



Comunque, una volta che il riso è cotto, si impiatta e si decora con i pistacchi spezzettati grossolanamente.



19 commenti:

Micaela ha detto...

hai proprio ragione mia cara, ormai l'estate è andata via e con sè tante altre cose e tanti ricordi!!! il contenuto del frigo e delle dispense è cambiato decisamente!!! tra un pò ci sarà già aria di natale! :-) questo risottino dev'essere fantastico! brava come sempre!

Manuela e Silvia ha detto...

Eh si...l'estate! Ma anche l'autunno è ricchissimo di colori e profumi nuovi! E' una stagione che porta la voglia di coccole e caldo, una stagione ricca dei suoi profumi, che non hanno nulla da invidiare a quelli dell'estate, una stagione che porta le persone e riflettere su cosa si sono lasciate dietro e su cosa li aspetta!
Questo riso è davvero ricco di spezie!! Sicuramente saportitissimo e profumatissimo!! ma siamo un po' carenti di ingredienti..anche se curiosissime di assaggiarlo!
Ma la tua cucina è sempre così ricca di ingredienti particolarissimi eh?!
un bacione

Maya ha detto...

Si dai ma oggi a Firenze è una giornata meravigliosa!!!!!!
Vedo che anche tu sei per i piatti speziati!!!!io li adoro......
Bello soprattutto il colore!!!!

Antonella ha detto...

Grazie per avermi fatto ritornare con la mente in quel pezzettino d'africa che ho scoperto non molto tempo fa.

Sai perchè la tua acqua si è consumata molto prima? Non ne hai usata il doppio rispetto al peso del riso.
La ricetta che ti diedi tempo fa riportava 250 g di riso e 500 ml di acqua...avresti dovuto usare nel tuo caso 300 ml e tenere la fiamma al minimo.
In ogni caso, nonostante il piccolo problemino di assorbimento, vedo che il risultato finale è stato comunque ottimo. Brava ondina :)

Serena ha detto...

@ Micaela, nella mia dispensa è già aria di Natale: cotechini e marzapane ci campeggiano da almeno 15 giorni!
@ Manu&Silvia: io preferisco l'autunno all'estate, ma preferisco anche viaggiare a stare in ufficio, ecco perché rimpiango le vacanze. Sì, lo so, faccio delle ricette di difficile riproduzione, purtroppo uso tenere in casa scorte molto diverse da quelle della maggior parte della popolazione italiana: in casa mia non mancano mai vari tipi di curry, ma spesso è finita la pasta (e nessuno se ne accorge)
@ Maya: hai ragione, oggi è una giornata stupenda, peccato passarla in ufficio
@ Cosmo: hai ragione, ho scritto male la ricetta, avevo messo 300 ml di acqua... ma anche così me l'ha consumata prima... Fa niente, era buonissimo lo stesso!

Michela cake designer ha detto...

E' molto aromatico vero?
E speziato.
Una valanga di profumi e sapori..oltre che di ricordi.

Lo ha detto...

non dico nulla...sto qui in punta di piedi....osservo, annuso, ricordo...

manu ha detto...

bellissimo questo riso davvero!!! buona giornata!!!

Micaela ha detto...

sono di nuovo qui per dirti che ho un premio per te! ;-P

sorbyy ha detto...

Anche se qui oggi caldo primaverile, in casa tira aria natalizia sto già preparando il menù per le feste e tirando giù dalla soffitta gli scatoloni del presepe. Credo propio che il tuo belrisetto lo faccio per Santo Stefano adesso lo metto subito in lista ciao

Dodò ha detto...

le potenzialità evocative del cibo sono infinite. tutti i sensi ne sono coinvolti ed è bello regalarsi questi momenti di piacere! mi sembra di sentire il profumo di questo riso! e poi ha un colore bellissimo!

Serena ha detto...

oh... io nn saprei come orientarmi con tutti questi "strani" ingredienti, almeno per me... però il risultato sembra ottimo...quindi, complimentoni! e poi brava... quante sensazioni in questo post!

Melina2811 ha detto...

un'altra ricetta di cui non avevo mai sentito parlare... ciao da Maria

manu ha detto...

premio!!!!

Mirtilla ha detto...

una vera delizia ;)

Mirtilla ha detto...

una vera delizia ;)

AranciOnissimA ha detto...

Ciao! ti ho dedicato un premio (anche se vedo che ne hai già ricevuti)! Se hai voglia di ritirarlo puoi venire nel mio blog a prenderlo.

Baci
http://arancionissima.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny