Perché alla fine lo so che io e te riusciremo a capirci: lo so che preferivi startene in bella mostra, sotto la luce dei riflettori, a farti ammirare, ma non toccare, che avresti preferito mantenere la tua fama di bella impossibile, lo so che preferivi sentir commentare "mi piacerebbe, ma con i tempi che corrono è decisamente inavvicinabile"; lo so che preferivi startene senza fare niente. E so anche che quando ti sei sentita sollevare, rivoltare, accendere, premere, scandagliare alla ricerca del difetto, e guarda, bella, che di difetti ne hai un bel po', ti sono rimasta antipatica. Soprattutto quando ho cominciato a puntarti dappertutto, verso quella vetrina dove prima ti pavoneggiavi accanto alle tue compagne meno pretenziose, verso quella specie di fauno vestito da commesso, verso il mall popolato di una folla sudata, trafelata, carica di buste, soprattutto quando ho lamentato che, decisamente, con te il mondo sembra giallo, ecco, mi hai proprio odiato e hai pensato "che palle".
Epperò, tesoro caro, guarda che anche tu non mi convincevi affatto e che, se ti ho adottato, è stato soprattutto per superare un trauma e ributtarmi a corpo morto in una passione, per non darla vinta a chi aveva tentato di strapparmela, un po' come quando ti muore il gatto e subito ne cerchi un altro, per non lasciarti sopraffare dal dolore e non adagiarti in una nuova situazione in cui, all'inizio, sentiresti il vuoto, ma a cui, poi, ti abitueresti, finendo per trovare normale quello che fino a un mese prima ti sembrava inaccettabile.
Io il primo passo l'ho fatto: ho deciso di sfoggiarti in occasione della preparazione di queste samosa vegetariane, che, tu non lo sai, ma erano state tra le prime cose che avevo mangiato in compagnia di colei che, più amata, più cercata, più desiderata, ti aveva preceduto, era con queste che avevamo inaugurato la nostra amicizia morbosa, il nostro sodalizio perverso, con un pasto freddo, un po' svanito, appiccicoso di una notte di viaggio, di umidità tropicale, della pioggia che quella mattina era piovuta su Arusha.
E, tutto sommato, non ti sei comportata malissimo, mi sei quasi piaciuta, certo bisogna ancora lavorarci parecchio, devo ancora capire bene cosa vuoi e tu dovresti smettere di fare la snob, di tollerare solo la luce aristocratica delle alogene e rifiutarti di fare il tuo dovere con le lampade a basso consumo, perché guarda, cara la mia Fuji S 1000, che dopo quello che ho speso per te sulla bolletta dell'ENEL non è che si può tanto scialare.
Ma secondo me, io e te, finiremo per andare d'accordo.
Per la pasta
- 170 gr di farina
- 100 ml di acqua
- olio di semi q.b.
- sale
Per il ripieno
- 150 gr di piselli
- 4 patate medie sbucciate e tagliate a dadini
- 1/2 cipolla
- 1 cucchiaino di masala
- 1 cucchiaino di zenzero in polvere
- 1 cucchiaino di cumino
- 1 cucchiaino di coriandolo
- 1/2 peperoncino piccante
- olio
- sale
Procedimento:
Lavorare gli ingredienti della pasta, formare una palla e lasciar riposare.
Rosolare sul fondo della pentola a pressione, in poco olio, tutti gli ingredienti del ripieno, mescolare bene e coprire con un bicchiere d'acqua. Chiudere la pentola e cuocere per 10 minuti dal fischio.
Stendere la pasta e ricavare dei dischi, tagliarli a metà e farcirli con una cucchiaiata di ripieno. Ripiegare i lembi, formando dei triangoli e sigillando bene i bordi.
Ora, le vere samosa andrebbero fritte, ma della mia avversione per questo tipo di cottura ho già parlato: vi assicuro che disposte in una teglia, condite con un filo d'olio d'oliva e di sale e infornate a 180° per circa 20 minuti sono assolutamente perfette.
18 commenti:
ma dai, lo sappiamo che il primo approccio è difficile, ma può essere anche questo un nuovo e bellissimo rapporto!!
le foto nn sono male..e anche la ricetta ci piace molto! non l'abbiamo mai sentita!
un bacione
Mi sembra l'inizio di una meravigliosa amicizia. Basta capirsi, il resto vien da se.
Le samosa mi piacciono molto, sia vegetariane che alla carne. È una vita che non le mangio
Ciao
Alex
che ridere!!! ti capisco benissimo!!! vedrai che diventerete amiche del cuore!!
complimenti a questa ricettina che mi è del tutto nuova!!! la proverò!!! :-)
EHEHEH!
mI SON DIVERTITA.
la ricetta deve essere deliziosa.
ciao
Avevo capito subito che la tua amica si sarebbe comportata bene, perché sei anche tu che la sai prendere con gentilezza.
Deliziosa ricetta e le foto sono all'altezza.
Un bacio
ihihih che simpatico questo post! vedrai che imparerete a volervi bene e vi adotterete come il piccolo principe e la volpe :D
intanto mi riempio gli occhi di queste belle samosa, che non conoscevo affatto :) un abbraccio,buon weekend!
Sì, ragazze, prima o poi io e la Fu troveremo pure un punto di incontro, ma per ora ci stiamo guardando in cagnesco...
bello questo post!!! foto bellissime!!! buon w.e.
Grazie Manu!
Ahhh, t'avevo sgamata già dalla seconda riga (che acuta eh, acutissima)... samooosa? quasi quasi vado a rileggermi il post, ohhh!!!
Preci, domani faccio la tua schiacciata!!!
urca mi sono così persa nel racconto di colei che ti ha fatto agitare così che devo tornare indietro a leggere la ricetta......
Ah ah ah mi hai fatto ridere di cuore gazie ne avevo bisogno. Bella ricetta da provare ciao
Bellissima ricetta, e bellissimo racconto! Elga
Molto carina questa storia!
Inoltre le foto rendono benissimo, credimi!!! Cosi bene che mi é venuta una fame di queste splendide samosa.
Buon we!! Baciotti!!!!
ma che delizia!!!
non conoscev proprio questa delizia ;)
Non l'ho mai assaggiata!!! ma mi sembra proprio appetitosa!!!
Ciao
adoro le samosa!!!
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