2 feb 2009

Flan di brioche vanigliata con mele caramellate allo zucchero di Vellam



Per il titolo di questo post me la sono veramente voluta tirare...

E credo che d'ora in poi lo farò sempre, a rischio di rendere le mie ricette illeggibili e di costringere tutti a consultarle con il dizionario e un'altra pagina di internet aperta, per fare ricerche sugli ingredienti citati. E quando mi porrete domande sulla loro reperibilità risponderò con una sgrollata di spalle che ho il mio fornitore esclusivo, "carissimomanevalelapena", oppure vi lancerò dal monitor un'occhiata di commiserazione e miagolerò qualcosa del tipo "Ma cooooomeeee??? Nooon conosciiiii lo zucchero di Veeeellaaaam?"

Quest'idea antipatica, superba e vagamente polemica, mi è venuta leggendo una ricetta suggerita da un'esperta gastronoma piuttosto nota (non si tratta della Moroni n.d.r.) in un altrettanto nota rubrica che compare su di una diffusissima fonte mediatica: si trattava di un piatto che personalmente preparo da anni, dai tempi delle superiori, credo (non facciamo i conti di quanti anni sono passati: è lunedì, non ho bisogno di ulteriori motivi per attaccarmi alla canna del gas), e che personalmente trovo molto gustoso, ma di cui non mi vanto particolarmente, in quanto si tratta di un piatto non povero, ma proprio cafone, e che in casa mia serve unicamente per riciclare gli avanzi, utilizza solo quelli e in modo piuttosto casuale.


Ecco, il mio babbo, che di cucina povera non capisce niente, lo chiama "il pastone".


Questa signora, invece, ha affibbiato a questa preparazione un sontuoso nome francese, in realtà poco appropriato, c'ha scritto un articolo ed è salita agli onori della cronaca.


E io mi sono sentita proprio cretina, perché, al contrario, quando do una ricetta sminuisco sempre il lavoro che c'è dietro, incoraggio tutti dicendo che non ci vuole niente, specifico che in corso d'opera si possono fare delle varianti per rendere il tutto più semplice ed economico e se una cosa si chiama pastone la chiamo pastone, non ci metto l'accento in fondo.





Allora, ho deciso che oggi questo budino, che è fatto con il panettone avanzato e le mele, diventa "Flan di brioche vanigliata con mele caramellate allo zucchero di Vellam" e non è uno stratagemma per sfruttare il panettone, mettendoci dentro un po' quello che avete in casa, ma va fatto proprio con questi ingredienti e se non trovate lo zucchero di Vellam col cavolo che vi aiuto e vi dico che lo potete sostituire con quello normale e se non potete andare a Zanzibar a comprare una stecca di vaniglia da tenere nella busta dello zucchero per aromatizzarlo, vi dico che no, quelle del supermercato non vanno bene, fanno schifo e questo flan verrà una porcheria.




Ingredienti:
  • 4 mele Granny Smith
  • 30 gr di burro fresco Superchina o, se non avete tempo di andare a visitare il Parco del Frignano, di altra malga
  • 30 gr di zucchero di Vellam
  • 2 cucchiai di liquore alla cannella fatto in casa
  • 4 fette di panettone artigianale
  • 2 uova di allevamento a terra
  • 1 bicchiere di latte tirolese parzialmente scremato
  • 100 gr di zucchero vanigliato, fatto lasciando per almeno una settimana, nella busta dello zucchero, una stecca di vaniglia acquistata a Zanzibar

Procedimento:

Fate saltare le mele, sbucciate e affettate sottilmente, nel burro. Appena saranno dorate, aggiungete lo zucchero di Vellam e il liquore e fatele cuocere a fuoco basso, finché lo zucchero non si scioglie e non si addensa un po'.

Lavorate gli altri ingredienti fino ad ottenere un composto piuttosto denso ed uniforme e aggiungete, poi, le mele caramellate.

Disponete l'impasto in uno stampo da flan e fate cuocere a bagnomaria in forno a 180° per 45 minuti circa.

Lasciate raffreddare prima di sformare.


Siccome però, nello scrivere questo post, mi sono rimasta parecchio sull'anima anche da sola
e preferisco riuscire simpatica che diventare famosa,
vorrei parlarvi dello zucchero di Vellam, che si trova in tutti i supermercati etnici a prezzi decisamente contenuti:
Vellam è il nome Tamil dello zucchero comunemente conosciuto come "jaggery" e deriva dallo sciroppo di palma, solidificato.
Si presenta come uno zucchero scuro, agglomerato in blocchi di misura variabile, dall'aroma intenso e dal gusto fruttato, più simile al miele che allo zucchero bianco.
Come tutti gli zuccheri non raffinati, è maggiormente ricco di sali minerali, inoltre è privo degli agenti chimici che spesso il processo di rraffinazione rilascia nello zucchero. Al contrario, l'utilizzo di macchinari di ferro, nel corso della lavorazione necessaria per agglomerarlo a blocchi, lo rende ricco di ferro.
La medicina Ayurvedica lo consiglia in quanto in grado di prevenire e curare molte affezioni polmonari.
In alcuni paesi dell'Asia orientale, gli operai, nel corso della giornata lavorativa, ricevono acqua e un pezzo di jaggery, per recuperare le energie.
In molte aree dell' India, si usa mangiarne un blocchetto prima di cominciare una nuova impresa, in quanto viene considerato un portafortuna
Nella cucina indiana, si utilizza per bilanciare il gusto di molti piatti speziati, oppure nei dolci, spesso in accostamento al latte o alla polpa di cocco.

34 commenti:

Precisina ha detto...

Mi hai lasciato un msg che era, praticamente, un amo irresistibile: semi di sesamo! Non li ho trovati, in compenso mi son letteralmente spanciata dalle risate ed arrovellata sulla furba gastronoma... muble muble! Bravaaa!

pizzicotto77 ha detto...

Hai ragione bisogna tirarsela un pò, perchè gli chef usano sempre nomi altisonanti per le preparazioni più semplici. e poi il tuo flan mi sembra veramente squisito. Un bacione

Manuela e Silvia ha detto...

sarà anche un mega titolo, ma noi lo assaggeremmo proprio per questo!
sembra davvero buonissimo e dolcissimo!
un bacione

Maya ha detto...

eheheh!!! il nome altolocato fa figo!!! hai fatto proprio bene!!!! hihihi

Micaela ha detto...

che ridere questo post!!! mi piace l'idea di dare nomi chic alle preparazioni che magari in fondo sono ricette semplici!!! questa ricetta però a me piace un sacco, qualunque nome abbia!! :-) un bacione!

Barbara Palermo ha detto...

Primo il flan è davvero bello... secondo.. sto ancora sorridendo, perchè sono certa che NON riuscirò a replicarlo, per me è impossibile trovare il latte parzialmente scremato... tirolese (ahahahahahah)!! Terzo, hai perfettamente ragione, sempre più spesso mi capita di leggere o vedere in TV ricette con nomi che mal si conciliano con la loro semplice preparazione. Mi da parecchio fastidio quando ciò avviene e spesso neppure leggo le preparazioni di ricette con nomi.. che non comprendo!
Ovviamente.. tu sei un'eccezione, dato che non ho ancora trovato, tra le tue tante preparazioni, qualcosa che non mi sia piaciuto!
Bacione e buon inizio settimana!

Mirtilla ha detto...

meraviglia delle meraviglie!!!
mi piace tantissimo!!!

i dolci di laura ha detto...

ma che golosità! prendo nota, mi incuriosisce molto questa ricettina! brava!

kristel ha detto...

Sono d'accordo con te, la scelta di un cibo dipende molto dal nome dato al piatto. Lo zucchero di Vellam non lo conosco pero' un flan fatto con panettone mi ispira un sacco. Complimenti!
Un bacione!!

G ha detto...

credo anche la scelta degli ingredienti influenzi molto il risultato di una ricetta, la tua è veramente fantastica per il risultato

Serena ha detto...

@ Preci: i semi di sesamo non erano un abbocco, ma li ho usati per un'altra ricetta. Ma oggi piknik era molto lento e non sono riuscita a correggere tutte le foto, quindi ho pubblicato per primo il dessert, che era completato!
@ Pizzicotto, Maya., Kristel: è vero, ma io mi sento un po' scema a chiamare il budino "flan"
@ Manu&Silvia: sì, è decisamente dolce, forse anche un po' meno zucchero ci starebbe bene!
@ Micaela, Barbara, Mirtilla, Laura: siete troppo carine
Gunther: che gli ingredienti di qualità possano aiutare la buona riuscita di un piatto non c'è dubbio, ma sull'apporto che in questo senso può dare un nome pomposo non saprei...

Carolina ha detto...

Mi hai fatta ridere davanti allo schermo del computer... Divertentissimo! Anch'io spesso e volentieri ho la stessa impressione che se la tirino di brutto... E mi ha fatto morire la definizione del tuo babbo (il pastone) a contrasto con quel nome altisonante! Lo zucchero di Vellam l'ho appena scoperto, mi hai arricchita! Grazie.
Io ho inaugurato il mese delle mele...
Buon pomeriggio!

manu ha detto...

ma che cos'è ma che cos'è, che cose questa robina qua??? ma che bonta ma che bontà questa robina qua!!! sei bravissima

Romy ha detto...

Sere, sei uno spettacolo....Mi hai fatto piegare in due dalle risate...hai ragione: ogni tanto è bene tirarsela un po', visto che lo fanno in tante, e senza meriti particolari! Invece la tua è proprio una grande ricetta : hai trovato un modo superbo di utilizzare lo zucchero di Vellam, e vedo che ti sei procurata un sacco di informazioni sul suo conto! E poi...lo sai che ho un debole per le ricette di recupero....Sei davvero brava, ma non lo fai mai pesare: sei sempre simpatica ed ironica ,e leggerti è un po' come chiacchierare al telefono con un'amica! Niente a che vedere con certi blog spocchiosi...Bacioni :-)

Serena ha detto...

@ Carolina: la tua Tatin è stupenda!
@ Manu: grazie
@ Romy: tu sei molto molto più brava di me e sei troppo troppo dolce, mi fai diventare rossa ed emozionare!

Patrizia ha detto...

sei stupenda..mi diverti, te l'ho già detto...ma davvero tanto ed io questo zucchero non lo conosco ma intuisco la bontà del dolce, infatti non posso farlo perché di panettone non ne ho neanche mai avuto quest'anno!!! e se ci metto il pain brioche????

un'abbraccio!!!

Castagna e Albicocca ha detto...

ahi ahi ahi...qualcosa mi dice che il mio flan verrà uno schifo...non ho nulla di tutti gli ingredienti fantastici che hai elencato...
SOB SOB!!! :)))

CAstagna

Giuggizzu ha detto...

che meraviglia ondinaaaa!!!! Brava, brava

Lo ha detto...

eheheh in ogni casodevi sapere che per essere gastronomi fashion e chef d'alta classe devi mettere l'articolo determinativo davanti al nome e usare almeno una volta "al profumo di"...ora mi chiedo se vale davvero la pena regalare il pandoro avanzato ai suocerini o tentare l'impresa figonza....

michela ha detto...

Fantastica!!!!!! Mi hai fatto morir dal ridere :-) Un bacio!!!!

Alessia ha detto...

ti giuro onde, appena ho letto la prima parte del post ho pensato: "ma onde che fine ha fatto?" :D dovevo immaginare subito che fosse una colossale presa in giro di qualcosa che ti aveva fatto storcere il naso, a ragione d'altronde. Io solitamente sono per chiamare le cose per quel che sono, rispettando origine della ricetta e senza troppi giri...anche perchè alla fine, per quanto mi riguarda, i nomi troppo strani mi fanno repulsione, li trovo troppo lontani dal mio modo di essere e di mangiare, molto tradizionale e genuino! Devo dire che flan etc. non ha nulla di male... ho letto ben di peggio, quindi te lo approvo...anche perchè la ricetta ha una cera gustosissima!!!
ps. ora però vorrei troppo sapere a chi/cosa ti riferisci...mi è venuta la smania da pettegolezzo! me lo dici in privato? :P

Semidipapavero ha detto...

Bellissimo ricilo panettoniano in alto stile:)) Deve essere morbido e fondente in bocca...'na voglia:)) Segnato anche questo zucchero, appena vado all'equosolidale lo cerco
Baci

Serena ha detto...

@ Mariluna: la ricetta è francese e parla proprio di brioche, certo che va bene!
@ Castagna: allora non lo puoi fare :-D
@ Fio, MIkky, Elga: grazie!
@ Lo: adesso faccio un po' di pratica e poi comincio a scrivere titoli tipo "pasta al profumo di pomodoro" "pane al profumo di Nutella" etc
@ Arietta: ooooppppssss, ti avevo spaventato? Ma no, sono sempre io, domani metto una ricetta bella grezza e tutti amici come prima...

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Ecco, oltre al buon proposito di fare il mio primo soufflè nel 2009, ora mi propongo di fare anche il mio primo flan. Una cosa ultracoccolosa.

E meno male che ci hai spiegato cos'è lo zucchero di Vellam!
Ciao
Alex

Isabel ha detto...

Mi hai fatto scanasciare dalle risate, sei stata troppo forte...
questa meravigliosa ricettà mi piace un sacco, chiamalo riciclo, pastone flan, mettici l'accento, mettici quello che vuoi ma è bellissimo, lo provo subito!!!
Però mò mi devi dire chi è questa gastronoma di alto borgo, sono troppo curiosa...please!!!!
Sei uno spettacolo, ti mando un bacione!!!! Buona serata cara, Isabel

Sara ha detto...

Il nome mi ha lasciato un po' così, un po' strano rispetto a quelli a cui ero abituata a leggere. Ma continuo, voglio sapere come si fa questo flan alla brioche e da dove arrivi questo zucchero di Vellam, e quindi proseguo, proseguo e mi trovo spiazzata dalla nuova Onde, ma andando avanti mi sento una cretina per non aver capito che ci stavi prendendo in giro. Ma hai ragione ci sono certi chef che non fanno niente di speciale, ma con i loro titoli complicati sembra facciano pazzie...
Il tuo flan mi piace un sacco...
Grazie Onde per avermi fatto ridere di cuore in questa triste giornata piovosa!!
Un bacione
Sara

Kittys Kitchen ha detto...

AHAHAHAHAH! Che risateeeee!
Sei troppo simpatica!
Il tuo flan si presenta davvero bene... Che bello!

Royal cake ha detto...

e anche oggi ho imparato una cosa nuova, lo zucchero di Vella, non l'avevo mai sentito prima, grazie|

Fra ha detto...

Sei stupenda...mi hai fatto morire dal ridere...e ti dico la verità io più che con i titoloni abbocco con le foto e le tue sono sempre splendide!
Un bacio
fra

cinnamon ha detto...

Secondo me hai tutto il diritto di dare qualunque nome tu vuoi ai tuoi piatti, e poi perche no! Dare un nome al proprio piatto fà parte del divertimento di essere chef, gurmet o profesionale. Questo flan sembra veramente buono! Complimenti!:):)

Serena ha detto...

Ragazzi, vi ringrazio tutti moltissimo, quantyo al nome incriminato... sono stata volutamente vaga e non intendo rivelarlo, anche per non creare equivoci: la persona in questione è simpatica e brava e non ho niente contro il suo pastone francesizzato, le mie considerazioni si riferivano unicamente alla sua capacità di autopromozione, della quale sono molto invidiosa

Anonimo ha detto...

Bellissimo! Divertentissimo!
Nel merito direi pero'... lascia fare queste "Signore" (a proposito, non ho capito a chi si allude peccato), con gallicismi anche dubbi e continua ad andare al sodo!
Tutti straparlano ormai di tutto..., ma non ere Dante (altro toscano famoso :-) )
che diceva più o meno che dove non ci sono idee si maschera più o meno con le parole?
P.

fiOrdivanilla ha detto...

ahhahhahahahaahha scusa Ondina ma io morivo dalle risate a leggerti!
Certo è che il Pastoné sta davvero figo. Ahahhaahahah e basta aggiungere un accento chiuso su una delle ultime vocali di una parola, che questa subito diventa molto più chic:D
Io però senti... lo avrei chiamato "Giro del mondo per il Flan di brioche vanigliata con mele caramellate allo zucchero di Vellam" epperché un ingrediente qua, uno là, uno in capo al mondo, l'altro all'opposto estremo.. Beh alla fine.. grazie al link del tuo ultimo post di oggi, mi sono beccata questa ricetta super buona.. che si chiami pastone, che tu lo sminuisca oppure no, che lo chiami flan o budinetto cicciotto allo zucchero o che altro.. per me resta sempre un "coso" molto buono e che mi ispira parecchio! :)

fiOrdivanilla ha detto...

Ah, te lo dico qua così non disturbo negli ultimi tuoi post..
ti ho risposto al commento sul mio ultimo post ; )