29 apr 2009

Arrosto di Spiedini e Patate con Finocchietto Selvatico

Eccomi qui con un'altra non-ricetta, per di più documentata da foto immondamente itteriche, ma la mia è più che altro una scusa per parlarvi del finocchietto selvatico.
La mia conoscenza con questo balsamico dono della natura risale a una cena di qualche anno fa, a casa una coppia di amici adorabili, tra i pochi che, come me, amano la cucina e le passeggiate in campagna con raccolta di erbe e frutta annessa.
Quando, unica tra tutte le mie amiche, ero sfidanzata, questi due pazientissimi ragazzi mi avevano praticamente adottata e per circa tre anni ho trascorso ogni sabato, a partire dalle 3 del pomeriggio fino a tarda notte, a bivaccare sul loro divano, ascoltando le sonorità ingenue degli Air e piluccando rice snacks, incurante del fatto che, probabilmente, sarebbe stato più corretto lasciare loro un po' di intimità e andare ad innaffiare la mia singletudine in un locale, con un Negroni, da sola.
Nonostante la mia totale mancanza di senso dell'opportunità, questa fantastica coppia è sempre stata (e continua ad essere tutt'ora, malgrado, a causa del loro trasferimento in un'altra regione, le occasioni si siano ridotte) di un'ospitalità disarmante e, oltre a foraggiarmi di cd di musica alternativa, alcool e sigarette, non mi facevano mai mancare cene regali, arricchite dalle piccole sorprese che riuscivano a scovare durante le loro passeggiate nel verde.
Fu in una di queste occasioni che mi iniziarono al culto del finocchietto: ricordo che entrai in casa loro e fui immediatamente stordita da un avvolgente profumo che sul momento identificai come anice, cogliendone solo in seguito la nota erbacea. Si trattava, appunto, di un fascio di finocchietto, raccolto al mattino, con cui avevano realizzato un morbido letto aromatico per una distesa di croccanti patate al forno e la farcitura di un pollo ruspante.

Superfluo, credo, precisare che per me fu coup de foudre: quando tornai a casa feci a mia mamma una testa come un paiolo su questo benedetto finocchietto, finché non spedì mio padre a cercarne altro, per replicare il decantato pollastro.
Da quando convivo e ho preso in carico la gestione della cucina, l'appuntamento primaverile con il finocchietto assurge al ruolo di obbligo mondano ed ogni anno, in questo periodo, partiamo armati di forbici e sacchetti alla volta di... col cavolo che ve lo dico, già è difficile trovarlo, ci mancherebbe che qualche fiorentina conoscesse i miei nascondigli!!!
Quest'anno siamo stati particolarmente fortunati, perché, oltre a procurarcene una quantità accettabile nel corso di una prima escursione, con l'aiuto di una simpatica signora irpina che si è premurata di spiegarmi anche come riconoscere gli asparagi selvatici e, casomai avessi a disposizione una trivella, i lampascioni, domenica ne abbiamo raccolta praticamente una fascina, che ci assicura arrosti profumati almeno fino all'arrivo del gran caldo, quando accendere il forno diventerà noioso.
Per dirla tutta, la buona sorte è stata doppia, in quanto, dopo circa un'ora dalla conclusione della raccolta, siamo ripassati dallo stesso punto e una specie di serial killer vestito come la Principessa Diana quando andava in Afghanistan a sminare i campi, stava decespugliando tutta la zona, tranciando impietosamente anche le piantine di finocchietto più giovani, a cui avremmo voluto fare visita tra un paio di settimane per rinfrescare le scorte.
Insomma, se ci fosse venuto in mente di indulgere in altre faccende e ritardare la gita di pochi istanti avremmo trovato solo cadaveri.

Adesso la finisco di tediarvi con i fatti miei e vi racconto del finocchietto, non sto a seccarvi con nomi in latino e struttura delle foglie, ma vi intrattengo un po' con le sue proprietà: carminativo, depurativo, stimolante dell'appetito, il finocchietto, con il suo profumo intenso di anice verde, che, vedrete, si diffonderà per tutta la casa, si adatta molto bene alle carni grasse, in particolare al maiale, perché "ripulisce", se così si può dire, la bocca dall'untuosità in eccesso. Ma se ne fa anche un ottimo condimento per la pasta e, credo in Sicilia, per il risotto con le sarde.
Ovviamente, mi sto riferendo al "fieno", quello che vedete in foto, che si raccoglie in primavera. Più tardi, in assenza di decespugliatori impazziti, la pianta fiorisce e fruttifica e gli usi sono diversi, ma non mi pronuncio, perché non li conosco.
Io vi suggerisco, sulla base della mia insignificante esperienza, di accompagnarlo alla carne di pollo o di maiale, con tante patate, come spiegherò più sotto, oppure di sminuzzarlo e prepararci un soffritto per la pomarola, con cui condire i bucatini, o, infine, di usarlo per profumare una vellutata di patate, aggiungendolo finemente tagliuzzato, solo verso la fine della cottura.
La cucina si profumerà imperituramente, il cuore si riempirà di gioia e lo stomaco di aspettative.

Ingredienti:
  • Finocchietto selvatico
  • Patate
  • Salsicce
  • Pancetta affumicata
  • Alloro
  • Sale
  • Olio evo

Procedimento:

Il finocchietto va sciacquato rapidamente in acqua e tamponato con un asciughino, poi si dispone sul fondo di una teglia ben unta di olio, ricoprendolo completamente. Sopra si dispongono le patate, rispettando la legge per cui "le patate non sono mai abbastanza", si salano abbondantemente e si versa altro olio. Si ricopre ancora tutto con il finocchietto e si inforna per circa mezz'ora, a 180°. Nel frattempo, si preparano gli spiedini, alternando pezzi di salsiccia, fette spesse di pancetta e alloro (quest'ultimo per ragioni puramente decorative, dato che il finocchietto sarebbe più che sufficiente ad aromatizzare il tutto). Se volete potete infilzare anche delle fettine di baguette, io non l' ho fatto, ma credo che la prossima volta metterò anche quelle, perché immagino che il pane impregnato di vapori balsamici rappresenti il viatico per il paradiso.

Trascorsa la prima mezz'ora di cottura delle patate, si adagiano nella teglia anche gli spiedini e si fanno arrostire per mezz'ora, girandoli ogni tanto.

Aggiornamento:

Leggo che molti mi hanno chiesto delucidazioni sulla reperibilità del finocchietto:

Dunque, lo trovate su terreni sabbiosi e molto asciutti, gli stessi dove si trovano gli asparagi. Diciamo che tendenzialmente, almeno in Toscana, il finocchietto cresce nelle stesse zone degli ulivi, preferibilmente su terreni in pendenza leggera, per esempio vicino ai fossati.

Talvolta si trova anche al supermercato, all'Esselunga l'ho visto e non era male...

29 commenti:

stefi ha detto...

Ciao Onde, con questa ricettina mi hai dato una grande idea.
Visto che ieri sera il mio compagno è tornato a casa con una bustata di finocchietti selvatici, regalatici da un suo cliente.Una parte per l'arrosto e l'altra per la pasta con le sarde!!!!!
Ti ho pensato per due premi, se ti fa piacere passa da me a ritirarli, ciao un besito!!!!

Kittys Kitchen ha detto...

Ciao Onde! Che bel piatto! Il finocchietto selvatico sicuramente da un tocco magico a questo piatto. Non so dove trovarlo da queste parti (spero mi capiti!)
A presto!

Juls ha detto...

Quanto è piacevole leggerti Onde!
anche io adoro il finocchietto, pensa che nasce nei campi intorno a dove abito! Io lo uso anche per aromatizzare le padellate di verdure miste al forno, è inconfondibile e delizioso.
Baci

Micaela ha detto...

questa è una splendida ricetta! adoro il profumo del finocchietto selvatico, già ,lo immagino abbinato alle patate e alla salsiccia!!! devo provare anch'io a fare questi spiedini!!! un abbraccio.

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! chissà che profumo questi spiedini! sembrano buonissimi! il finocchietto non l'abbiamo mai utilizzato, più che altro per ignoranza su dove trovarlo e come usarlo!
Sei sempre con idee sfiziose ed originali!
un bacione

Barbara Palermo ha detto...

Da te c'è sempre da imparare!!! E con questa "non ricetta" mi hai fatto venire davvero l'acquolina in bocca, da provare quanto prima, grazie!

lise.charmel ha detto...

come non è una ricetta! la è eccome e dev'essere buonissima. e anche le storie di accompagnamento sono molto belle.
qui a milano temo non si trovi, peccato perché anche a me piace molto. mi permetto solo una piccola nota: in sicilia si fa la pasta con le sarde, non il risotto (il risotto è una preparazione tipica del nord: a sud si fanno i risi, ma non i risotti e con le sarde si fa la pasta, che di solito sono penne o spaghetti)

Alessia ha detto...

Ho anche io un'autentica venerazione per il finocchietto selvatico, colpo di fulmine scattato per la prima volta in vacanza estiva a Ponza alcuni anni or sono. Lì pullula di ottimo finocchietto, e la sera ci si faceva molto semlicemrnte du spaghi aglio (so che sei allergica, fa finta di non leggere!!) olio e finocchietto, una cosa divina. Non potevo metterci becco, il finocchietto e la cucina con esso era all'epoca appannaggio del mio tirannico ex, che grazie al cielo si sposa tra un mese...con un'altra :-P
tra le cose di cui gli rimango grata è di avermi dato il lume della ragione sul finocchietto e sui buoni prodotti pugliesi!
Anzi ora che mi ricordo devo seminare i semi regalatimi da Jeanine di Alf....perchè qui il finocchietto non lo trovo se non, di rado e tristanzuolo, al super...blè. Sai per caso quando è periodo di semina and raccolto?

Nicole ha detto...

Ciao! la ricetta è ottima , come sempre! per la questione finocchietto, ricordo che la mia seconda coinquilina, siciliana docg,che ne decantava le proprietà e soprattutto il gusto meraviglioso proprio con le patate. Ora abitando a Milano, la cosa più verde che mi viene in mente è il parco del castello in centro ma non credo di riuscire a trovarlo li sto benedetto finocchietto! ho una curiosità pazzesca di assaggiare il suo sapore,e di immergere in naso nei suoi odori miracolosi e quindi prendendola con sportività : odio voi tutti che riuscite a farlo!!!!AHAHAHAH naturalmente si fa per scherzare!grandi gli air...!Baciii

Anonimo ha detto...

La carne non e' per me in questo periodo ma un giorno provero' questa ricetta.
Un abbraccio muccoso.

Semidipapavero ha detto...

Seguirò il tuo consiglio, finora l ho provato solo con il pesce, a me cresce spontaneo in giardino.

Serena ha detto...

@ Stefi: allora, questo mio post capita a fagiuolo, come si suol dire! Grazie per il premio, passerò presto a ritirarlo!
@ Kitty: beh, si trova su terreni sabbiosi, quindi gli stessi in cui si trovano gli asparagi...
@ Juls: oh, beata, allora non devi nemmeno andare tanto lontano!!!
@ Micaela: ecco un'altra cosa che ci accomuna, casomai ne mancassero: l'amore per il finocchietto!!!
@ Manu&Silvia: ragazze, mi sa che adesso aggiungo al post qualche dritta per il reperimento del finocchietto!
@ Barbara: sono contenta che ti sia piaciuta, un bacione!
@ Lise: verissimo, al Sud manca la tradizione dei risotti, peccato.
@ Arietta: ma lo sai che i miei, in vacanza a Ventotene (che è a uno sputo da Ponza) facevamo esattamente la stessa cosa? Pasta aglio (io non ero con loro), olio, peperoncino e finocchietto, che cresceva nell'orto annesso alla casa che avevano affittato. Del periodo di semina non so niente, ma quello di raccolto è questo, dovresti provare su terreni sabbiosi e molto asciutti...
@ Nicole: a volte si trova al super...

Serena ha detto...

@ Camalyca: che gioia rivederti!!!
@ Elga: fortunella che non sei altro!!!

Nicole ha detto...

ehehe, va bene, metto da parte l'ascia di guerra e cercherò in tutti i super milanesi!!Anche se ammettiamolo che la soddisfazione di raccogliersi qualcosa da soli è 100 volte più grande!!(lo dice una ladra di fichi professionista!!!)

Saretta ha detto...

Io lo venerero il finocchietto!Lho scoperto in Sicilia e sarà amore eterno!Peccato che a Milano mi tocca trovarlo solo al'Esselunga, altrve non saprei!Anzi se qualcuno avesse suggerimenti....
Grandiosa la ricetta, sei davvero troppo brava!
bacione

Serena ha detto...

oh....ma guarda tu! ricordo che la domenica mattina quando andavamo al mercato in un paese vicino mia nonna faceva stoppare mio nonno in piena curva e scendeva provvista di forbicione a prendere il finocchietto selvatico.... invadendo il bagagliaio e prendendo in ostaggio il mio olfatto. Ma non lo abbiamo mai usato per cucinare, sai! ci facevamo le olive in salamoia!!!!
devo provarci... però prima deve passare la pioggia!!!!! ciaO OMONIMA!

Fra ha detto...

Dopo questo post mi fionderei fuori alla ricerca del suddetto finocchietto, senonchè probabilmente raccoglierei qualche erba altamente tossica con cui avvelenerei il moroso! Magari mi compro i semi e lo pianto sul balcone, che ormai è diventato un simpatico semenzaio
Ricetta golosissima
Un bacione
fra

Lady Cioffa ha detto...

spiedini golosissimi!

Mirtilla ha detto...

ma che ottima proposta ;)

MilenaSt ha detto...

Il finocchietto selvatico è un caposaldo dela cucina sciliana, ma come dici tu, si presta ad infinite combinazioni: quella che proponi oggi è eccellente.
I vegetali appena racolti hanno un gusto più intenso, se poi si tratta di vegetali selvatici (asparagi o finocchietto), gusto e aromi sono amplificati: un'imperdibile esperienza sensoriale ;-)

Günther ha detto...

effettivamente il finocchietto selvatico da un sapore particolare

Giulia ha detto...

Ondina, non immagini con quale immenso piacere leggo ogni tuo post! Quest'ultimo, sul finochietto, mi è piaciuto particolarmente, anche perché adoro le tue avventure e il tuo senso di umorismo!
Ok, questa è quasi una dichiarazione... :-)))
Ogni tanto lo vedo in vendita dal mio fruttarolo, ma anche sempre lungo le strade... MI credi se ti dico che la pasta con le sarde ho fatto un milione di volte, invece le patate o il maiale "infinocchiati" mai?? GRazie per il suggerimento, non avevo i piani per domani..
Un bacione, tesoro, sei un mito!

Giulia ha detto...

Già, dimenticavo: a Ventotene mi hanno insegnato di farne il liquore, se vuoi, ti do la ricetta!

Romy ha detto...

Ecco che fine aveva fatto il finocchietto! Fai bene ad essere un'entusiasta di questa erbetta selvatica dalle magiche proprietà, e della sua raccolta, che è un vero e proprio rituale, specie qui da noi in Toscana....I tuoi amici saranno contentissimi di aver partorito...un genio! Infatti, nonostante tu ti ostini a chiamarle non-ricette, questi sono veri e propri piccoli capolavori che danno gioia a tutti i sensi...le foto non sono itteriche, ma solari ...e gli Air, con la loro musica ingenua, ci hanno fatto i miliardi ;-P....
Sei grande, Sere! Bacioni a schiocco :-D

Castagna e Albicocca ha detto...

davvero bivaccavi sul loro divano il sabato pome? Ahahah già mi immagino la scenetta! Tu stravaccata a fumare e spiluccare e gli altri che pensano "arggg è di nuovo qui!" No dai, scherzo! Sono stati veramente ospitali, capita di rado di incontrare persone così!
Io da piccola lo raccoglievo (con la nonna) e poi già strada facendo iniziavo a mordicchiarlo per assaporare quel retrogusto dolcino.. :-)
Bello abbinato con gli spiedini!
Castagna

Sara @ Fiordifrolla ha detto...

Mai provato il finocchietto in questo modo, tra l'altro mi hai fatto venire una gran voglia di andare a cercarlo... i miei nonni materni hanno un piccolo appezzamento di terra, ma dubito di trovarlo!
Ti avviso che un certo tarlo si è insinuato nella mia mente e dice solo "finocchietto, finocchietto" ;)
Un bacione!

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Scusami, ho totalmente dimenticato di risponderti alla tua ultima domanda su Colmar. Io direi che due notti bastano. Due giorni per vedere Colmar e un giorno per andare dalla regina delle Marmellate e nei paesini limitrofi.

Ho finalmente scoperto che il negozio turco qui vende anche il finocchietto! Evvaiiiiii, ci ho messo 17 anni a trovarlo qui.
Ricordo esattamente il sapore del finocchietto colto in Toscana l'estate scorsa. Che nostalgia.
Mi segno questa ricettina profumata.
Baci
Alex

Dolci a gogo ha detto...

CIAO ONDINA,HO LANCIATO OGGI UNA NUOVA RACCOLTA CHE PARLA "DEI DOLCI PIU BUONI DEL MONDO"E AVREI PIACERE CHE TU PARTECIPASSI...TUTTI I DETTAGLI SUL MIO BLOG,BACI IMMA

Serena ha detto...

@ Tutte: grazie mille e scusate se non vi rispondo singolarmente, ma il periodo igneo a lavoro continua... 'na palla.
@ Giulia: sì, desidero aredentemente la ricetta del liquore al finocchietto, almeno, se ne trovo altro, anziché sul rogo lo giustizio con l'alcool!
@ Alex: grazie infinite, mi segno la dritta su Colmar, diciamo, quindi, tre giorni in tutto, sei gentilissima
@ Imma: grazie per l'invito, parteciperò sicuramente