29 set 2009

Kugelhopf

La leggenda vuole che il kugelhopf sia approdato in Alsazia tra le mani dei Re Magi, che lo avrebbero regalato a un pasticcere di Ribeauvillé.
Più realisticamente, si tratta, con alcune varianti, di una preparazione di origini tedesche, dove il termine designa un particolare copricapo, di lì diffusosi in Austria e poi introdotto in Francia da Maria Antonietta. Che fossero queste le famose brioches, che, secondo una discutibile diceria, la sfortunata regina consigliava di mangiare al suo popolo in mancanza di pane?
A quanto pare, riguardo a questo scenografico panettone, i miti si sprecano, tanto che uno di essi gli attribuirebbe anche la paternità del babà, realizzato a partire da una fetta di kugelhopf intinta nel rhum dal duca di Lorena Stanislao Leszczinski, che, a quanto pare, non amava molto la semplicità del lievitato in questione.
La Strada del Vino alsaziana è punteggiata di una miriade di pittoreschi (e artificiosissimi) villaggi, fatti di case a graticcio, tetti di maiolica colorata, ponticelli che attraversano torrenti ciottolanti e balconi fioriti. Sono, appunto, les villes fleuries, che ogni anno partecipano al concorso dipartimentale per l'elezione della casa, del giardino, della via e del paese che, ciascuno all'interno della rispettiva categoria, si distingue per il garbo e la floridità della propria vegetazione. Grande attrazione turistica, queste cittadine approfittano dell'affluenza continua di visitatori, tentandoli con una miriade di boutiques, che offrono pan di spezie profumati, invitanti vasetti di terrine variamente aromatizzate e realizzazioni artigianali in terracotta smaltata. Tra queste ultime, primeggiano i vistosi stampi da kugelhopf, opportunamente collocati nel punto più vicino al bancone della pasticceria a fianco, che, ovviamente, ne propone di appena sfornati (o, talvolta, di stantii), in una sorta di operazione di marketing congiunto, basata sul principio per cui, una volta assaggiata questa famosa specialità alsaziana, non si potrà resistere all'idea di procurarsi l'occorrente per riprodurla a casa propria.
Naturalmente, nemmeno io potevo esimermi dal cadere vittima di questa febbre da kugelhopf, solo che ho seguito il percorso inverso: sedotta dalla bellissima forma di questo pan brioche, ho acquistato subito lo stampo, per poi scoprire, all'ora della merenda, che il kugelhopf non mi piaceva: troppo secco, poco dolce, un dessert, tutto sommato, povero. Poco male, mi sono detta, riciclerò lo stampo diversamente, magari ci pianterò una gerbera.
Poi, una volta a casa, il ricordo del kugelhopf si è addolcito, come sempre accade con i ricordi, e non ho più pensato al suo sapore neutro e alla consistenza stopposa, mi è rimasta in mente solo la fontana fiorita vicino alla quale ero seduta mentre lo sbocconcellavo.
E ho deciso di farlo così, come da ricetta allegata allo stampo, che sembra sia quella originale, senza cambiare niente.
Beh, evidentemente, in quella boulangerie, mi avevano piccionata, perché il kugelhopf originale è buonissimo, soffice e dolce al punto giusto e si mantiene tale per giorni, dopodiché, quando comincia ad asciugarsi, un'abbondante strato di Nutella lo fa rinvenire.
Il kugelhopf rappresenta la tipica colazione alsaziana della domenica e lo trovo molto appropriato per cominciare bene la giornata più serena della settimana (e anche tutte le altre), quindi partecipo con questa ricetta al concorso indetto da Juls e promosso da Macchine Alimentari:

Ingredienti:

  • 250 gr di farina 0 o metà manitoba e metà 0
  • 100 gr di burro
  • 50 gr di zucchero + un altro po' per lo stampo
  • 1 uovo
  • 125 ml di latte
  • 25 gr di uvetta ammollata nel liquore
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito di birra secco

Procedimento:

Per l'impasto, io ho utilizzato la macchina del pane, mettendo tutti gli ingredienti, tranne l'uvetta, nel cestello e selezionando il programma "Impasto". Al beep ho aggiunto l'uvetta ammollata nel liquore.

Mentre il composto lievitava, ho imburrato lo stampo, l'ho spoverato di zucchero semolato (cosa non proprio ortodossa, perchè lo zucchero andrebbe messo a cottura ultimata e dovrebbe trattarsi di zucchero a velo), poi ho sistemato una mandorla in ogni scanellatura, sul fondo.

Al termine del programma della mdp, ho sistemato l'impasto sull'asse e gli ho impresso le doppie pieghe del secondo tipo, spiegate qui. Ho lasciato riposare circa 1/4 d'ora, infine ho sistemato il tutto nello stampo e ho lasciato lievitare finché l'impasto non ha sbordato.

A quel punto, ho infornato a 180° per circa 35 minuti.

In molti mi avete chiesto come si "pretratta" uno stampo da kugelhopf:

stando alle istruzioni che accompagnavano il mio, occorre imburrarlo e tenerlo in forno caldo per una decina di minuti, quindi farlo raffreddare, imburrarlo nuovamente, infornarlo ancora per 10 minuti, dopodiché è pronto per l'utilizzo. Lo stampo non va mai lavato, ma semplicemente passato con un panno pulito.

43 commenti:

ilcucchiaiodoro ha detto...

Che siano pure tante le leggende su questo panettone ma sta di fatto che ha un aspetto davvero invitante,seppure io non l'ho mai assaggiato sono sicura che i miti sono tanti su un panettone vuol dire che parecchi popoli si contendono questo dolce,che a te,come le altre cose è venuto una meraviglia!

Sara @ Fiordifrolla ha detto...

Eccolo finalmente! Ero troppo curiosa di vederlo. Più leggo i tuoi racconti sui magnifici paesini dell'Alsazia più mi rendo conto che non posso non andarci. Purtroppo non ho mai avuto modo nè di assaggiare l'originale né di prepararlo in casa, ma la curiosità secondo me e troppa per non cadere in tentazione e provarlo ;)
Buona giornata carissima!

manuechris ha detto...

Che bello, questo concorso sta avendo un bel successo direi eheh ;)

sono Christopher di Macchine Alimentari e sono orgoglioso di vedere tutta questa passione attorno al mondo dei foodbloggers...se continuate così in futuro ci saranno sicuramente altri concorsi..con premi ancora più grandi. La mia azienda è felice di dare il giusto risalto a chi mette passione in quello che fa.

Quindi auguri per il suo Sunday Morgning ;)

p.s. uppss mi sono accorto solo adesso che ha inserito male il link verso il nostro sito :-/
ora come ora è:
http://www.blogger.com/www.macchine-alimentari.it

mentre il link reale è solo: http://www.macchine-alimentari.it

mille grazie ;)

Juls ha detto...

Sere, perfetto!! Attendevo con ansia di vedere il risultato, mi avevi messo curiosità con le chiacchiere di sabato!!
ti inserisco al più presto!
baci

P.S. grazie per quello che hai scritto da me sulla festa, non sai quanto mi ha fatto piacere!

eli ha detto...

Il tuo Kugelhopf è degno di una regina!
In Alsazia hai provato la "Forêt Noire"? sicuramente è meno "asciutta" del Kugel! :DDDDDD

Eliana ha detto...

Ormai sono passati molti anni da quando anch'io mi lasciavo ammaliare dagli scorci fioriti dell'Alsazia e l'architettura urbana astante in un tempo infinito.
Questo dolce mi sembra davvero molto gradevole e delicato.
Su una tavola imbandita a festa, arricchito con ciliegie candite e mandorle; una spolverata di zucchero a velo e perchè no.. un velo di crema pasticcera al cioccolato... sarebbe un capolavoro!

Saretta ha detto...

Ho eltto svariate volte di questo dolce ma, solo tu sei riuscita a creare un'atmosfera da favola!
Il mio desiderio di vitare l'Alsazioa cresce sempre di +!
Brava, è venuto una meraviglia il tuo original kugelhopf!!!
bacione

Serena ha detto...

@ Cucchiaio: sì, beh, credo che, alla fine, si tratti di un dolce molto antico, che esiste un po' in tutta Europa in varie versioni (il kugelhopf friulano, il panettone milanese, il pandoro veronese e molti altri dolci briochati), quindi le sue reali origini si perdono
@ Camomilla: ma tu lo stampo da kugelhopf ce l'hai, perché privarti di questo dolce? Segui la ricetta che ho dato, se è riuscito bene persino a me, che con i lievitati sono una frana, vuol dire che è valida!
@ Christopher: sono io che devo ringraziare voi per l'opportunità e mi scusi per l'errore nel link, si è trattato di un doppio copia/incolla, ho subito corretto!
@ Juls: al prossimo ritrovo lo porto, magari in versione un po' più golosa o salata! Sono io che ti ringrazio per l'ospitalità e l'infinita gentilezza di sabato!
@ Eli: santo cielo, la Foresta nera no, non mangio dolci farciti!!!
@ Edi: sì, infatti secondo me occorrono più canditi, oppure delle gocce di cioccolato...
@ Saretta: secondo me qualsiasi foodblogger dovrebbe visitare l'Alsazia!!!

Dolci a gogo ha detto...

ottimi ondina, io li ho provati con gli stampini della silikomart e sono delicatissimi certo bisogna accompagnarli con qualche crema perche risultano a volte un po duretti ma questi sono favolosi!!provero la tua ricetta la prossima volta e grazie per le notizie storiche!!baci imma

Manuela e Silvia ha detto...

Che interessante questo post! Anche noi ci saremmo certo fatte catturare da tutti questi profumi di spezie! come reisistere! Ma questo dolce invece!
E per fortuna che lo hai rioprovato...altrimenti cosa ti saresti persa! Non ci avremmo mai pensato che alla fine poteva essere la pasticceria che non l'aveva fatto a dovere!
Però assomiglia molto al nostro panettone o sbagliamo? Ok niente canditi e una lavorazione forse un po' più lenta...ma in sostanza...
Poi forse bisognerebbe anche assaggiarlo ok!
Bello comunque lo stampo!!
Sublime con la nutella la domenica mattina...sai che bontà?!
bacioni

Fra ha detto...

l'avevo visto girettando su internet e la tua descrizione ha fatto aumentare la voglia di provarlo...magari per regalarmi un dolcissimo risveglio domenicale ;)
Un bacione
fra

Kittys Kitchen ha detto...

Oltre a farmi venire voglia di questo dolce mi hai fatto venire voglia di conoscere megio l'Alsazia!
Che bella sarebbe una colazione così...

Lo ha detto...

bellissimo! ho fatto come te...stregata dallo stampo ho dovuto poi giustificarne la presenza in cucina...ho provato con una ricetta che ho convertito con la pasta madre....la tua ricetta mi ispira perchè molto semplice e adatta ad arricchimenti secondo gusto e voglia....la mia più complicata...tanto che fatta una volta poi ho lasciato perdere...riprovo con te!

eli ha detto...

ahahahah! nemmeno io mangio dolci farciti, (li trovo nauseanti) mio marito invece si mangerebbe una Foresta nera intera in un sol boccone!

Alessandra Inzerillo ha detto...

Rimango estasiata dal racconto, dall'origine di questo tradizionalissimo dolce. Si effettivamente di primo acchitto mi dava l'impressione del Pandoro....Grazie per la ricetta e per la storia. Complimenti un bel blog.

stefi ha detto...

I tuoi racconti fanno sognare ad occhi aperti cara.....come fa sognare questo dolce prelibato!!!!!
Complimenti!!!!!

Monica ha detto...

Santo cielo ho lo stesso stampo anch'io...e mai usato :-)
Ho fatto anch'io come te ondina, ho comprato prima lo stampo, poi mi sono fatta attrarre dal kugelhopf (secco e gnucco), mi mancava solo di provare a farlo io, ora non posso esimermi. Grazie ondina!

P.S. hai fatto qualche trattamento allo stampo prima di metterlo in uso?

Amaradolcezza ha detto...

buonissimo...lo devo provare...
un bacione


Piccipotta
www.amaradolcezza.blogspot.com

Micaela ha detto...

è da tanto che voglio provare questo dolce... mi ero anche comprata lo stampo e invece.... non l'ho ancora provato... il tuo sembra veramente perfetto, per niente secco, anzi, soffice come una piuma!!! un bacione.

Morena ha detto...

storia o non storia secondo me l'aspetto è delizioso..sembra un pandoro...lo stampo ce l'ho ora pure la ricetta...non mi tocca che provarci...Bravissima anche per il racconto!!

Sara ha detto...

Ehi come va???? Tutto bene??? Mi mancavano i tuoi post, vengo totalmente rapita dalle tue parole..sei stata sfortunata, ma meno male che l'hai riproposto, io non l'ho mai mangiato, avevo visto questi stampi e sono stata sempre affascinata da loro, ma non sapendoci cosa fare li ho sempre lasciati li, nel prox ordine di stampi ci sarà di sicuro, e nel frattempo mi scrivo la tua ricetta...
Un bacione

sly ha detto...

ciao Ondina come stai?tutto bene spero, io ho fatto un bel po' di assenze ma spero di riuscire a rimediare il tempo e soprattutto a vedermi tutte le vostre fantastiche ricette!baci sly

MilenaSt ha detto...

Prima di cominciare l'avventura del blog, trovai una ricetta del kugelhopf che provai invogliata dal simpatico stampo ricevuto in regalo :))
Mi piacque molto per la sua sofficità e l’altezza vertiginosa delle fette :))

Giulia ha detto...

Ondina, ma questo dolce non sembra vero per quanto è bello e soffice!..
E' interessante la sua storia e poi i tuoi racconti sono sempre deliziosi!
Un bacione!

Alessia ha detto...

Cercavo di associare la descrizione di kugelhopf stantio e seccagnolo che hai dato all'inizio, con le immagini morbide e succulente di quello che hai preparato...e non me lo spiegavo! Poi andando avanti con la lettura mi si è svelato l'arcano: ti han piccionata (bello sto termine ihih!)...meno male che la foodbloggermania ti ha fatto comprare subito lo stampo, così hai potuto provare con mano che è un dolce di tutto rispetto! Io purtroppo non ho mai avuto il piacere di assaggiarlo, e mi manca pure, sob, lo stampo!

Sabrine d'Aubergine ha detto...

Kugelhopf da manuale (alsaziano...)! Perfetto, soffice... una meraviglia. Siamo molto felici che tu abbia scelto un altro contenitore per la gerbera... che poi, mi dici come avresti fatto a piantarcela con quel rovescio di buco al centro?!? Molto meglio il tuo panettone alsaziano, credimi... ci hai fatto felici (ricetta archiviata). A presto
Sabrine

Sonya ha detto...

Irresistibile tentazione.
Bravissima
Son

Chiara Ulivi ha detto...

Mi piace il tuo modo di raccontare le cose e le ricette ottime che proponi e così ti giro con grande piacere un premio! se hai voglia passa da me :)

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Ahhh, io ho comprato lo stampo a Riquiwihr (non vado a controllare se si scrive così :-)) e fino ad oggi non l'ho usato. E la ricetta allegata me la sono pure persa. Meno male che ora ho la tua. Ti è venuto benissimo, nulla da invidiare a quelli delle boulangerie - anzi, semmai sono loro che devono invidiare qualcosa a te :-)
Tu lo stampo lo hai trattato in qualche modo prima di usarlo? Perchè io mi sono pure persa il bigliettino che spiegava come trattarlo prima del primo utilizzo :-))
Baci
Alex

sorbyy ha detto...

Io adoro questo dolce!!
SAi è una delle prime preparazioni che ho messo sul blog ciao

sorbyy ha detto...

Io adoro questo dolce!!
SAi è una delle prime preparazioni che ho messo sul blog ciao

Elisa ha detto...

Dalla foto si intuisce l'immensa sofficità di questo dolce... mi pare quasi di assaporarlo, di intingerlo nella tazza di cappuccino o di ricoprirla di una golosa marmellata! Un giorno proverò a farlo.

minnie ha detto...

Sono estasiata dalla sofficità di questo dolce.... poi mi parli di Nutella e vorrei correre subito a comprare lo stampo!!!

kristel ha detto...

Uffa io lo stampo per il kugelhopf non c'é l'ho....pero' la ricetta sembra ottima se in più fa tutto la macchina del pane la devo provare. Vorrà dire che mi dovro' accontentare di una forma a semplice plumcake. Bacioni!

Mary ha detto...

L'occhio è caduto subito sulla foto e la mia impressione è stata ...caspita ma che dolce è , da l'interno ha una consistenza di un panettone dolce e morbido . Poi leggendo la storia sulla leggendo sono rimasta . E' davvero un bel dolce . Stavo pensando e se si prova nello stampo per il pandoro che dici ..io non ho quel stampo che tra l'atro trovo molto bello in quanto da molto risalto al dolce ?

Sebastiano Landro ha detto...

Che belli questi panettoni, sono un omaggio alla tradizione.

Luciana ha detto...

E' da una vita che lo voglio fare ma non l'ho ancora provato!
Il tuo sembra soffice e leggero come una nuvola, mi salvo la ricetta perchè voglio provarlo al più presto!
Bacioni e buona giornata!

Sara B ha detto...

com'è affascinante la storia di questo dolce... e comunque (me tapina, me misera!) io mi sa che non l'ho mai assaggiato! non è che te ne avanza una fettina eh? anche secco? lo faccio rinvenire volentieri con la nutella :-P

Unknown ha detto...

ke interessante la storia di questo dolce!!sono sempre stata tentata di comprare lo stampo, mi piace molto la forma che ha...ora credo ke lo farò, così potrò sperimentare la tua ricetta!! :-) baci baci

fiOrdivanilla ha detto...

interessantissima storia Onde, grazie per averci raccontato tutto ciò! e questo "castello" morbido io, a dire il vero, lo sostituirei ben volentieri con il classico panettone!! buono è buono, il panettone.. non so quali ingredienti lo differenzino da questo, però sta di fatto che mi ispira moltissimo.
Ti è venuto una meraviglia..

Maya ha detto...

Fantastico... non conoscevo la storiella...!... lo sapevo... da onde si imparano sempre un sacco di cose:)

acasadiclara ha detto...

ciso è metà dicembre sono stata a trovare degli amici in Lorena facendo tappa in Alsazia e anche io mi sono comprata lo stampo da kughelhopf. non ho potuto assaggiarla invece la tortina perchè non potevo conservarla quattro giorni fino al ritorno a casa. adesso ci provo. i miei amici francesi mi dicono che fresca è proprio buona.
ciao!!!!!

Anonimo ha detto...

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