... crescentine, zonzelle, gnocco, pizza bomba, ma quanti nomi avrà, in lungo e in largo per la nostra penisola, la pasta del pane fritta?
Qualche settimana fa, in una serata in cui il maltempo si era miracolosamente placato, Topy ed io siamo stati a cena in una piccola pizzeria di Firenze, annessa a un circolo sportivo, Pizzaballa. Il posto è molto informale e vi si respira una cordiale atmosfera da sagra paesana, il che andava benissimo, considerato che, data la temperatura insolitamente mite, dopo cena avevamo tutte le intenzioni di tornare a casa a prelevare Mirto e incontrarci al parco con i genitori di altri cani, quindi eravamo partiti in tenuta decisamente casual.
Avevamo prenotato un'offerta molto conveniente tramite Groupon, che si conferma nuovamente come il mio passepartout per una vita in stile "I wish I could afford to live the life I'm living", e il menu prevedeva un antipasto di coccoli, un giro pizza illimitato e un dessert.
Purtroppo non siamo ingordi, almeno non abbastanza da sfruttare al meglio l'insolita abbondanza di cibo (diciamocelo, la maggior parte dei ristoranti lesina sulle porzioni) e, con gran dispiacere, perché la pizza era buonissima, non troppo alta, ma nemmeno sottile, e ben condita, ci siamo limitati a due taglieri.
Principalmente la ragione è stata, però, che subito prima ci eravamo abbuffati di antipasti: i coccoli, palline di pasta di pane fritta, sono il tipico apripista dei ristoranti toscani, normalmente preludono a un menu robusto, e si accompagnano tradizionalmente con stracchino e affettati.
E' singolare che non te ne abbia mai parlato, perché li faccio spesso, sono semplici e puoi prepararli sul momento, dato che, dopo la prima lievitazione, puoi semplicemente staccare dei piccoli pezzi d'impasto e buttarli direttamente nell'olio bollente.
Stavolta, però, ho voluto provare una versione un tantino più laboriosa, in cui il classico accompagnamento dei coccoli cotti "plain", ne rappresenta, in realtà, la farcitura: è chiaro che questo passaggio richiede una seconda lavorazione dell'impasto, con relativa lievitazione, ma il risultato è sfizioso e più "elegante" da mangiare, in stile finger food, che non quello della ricetta originale, che normalmente genera discussioni del tipo "io preferisco lo stracchino, quindi prenditi pure tutti i salumi che vuoi, ma lasciami quello"; "Sì, ma io con il prosciutto faccio gli involtini ripieni di stracchino, quindi un po' ne voglio"; "Ma se ti ho detto che io non mangio affettati, perché vuoi togliermi il formaggio, se il prosciutto da solo non ti piace, lascialo, mangia la sbriciolona e falla finita" "La sbriciolona a te piace, mangiati quella e lasciami un po' di stracchino" "Ma questa non è sbriciolona è finocchiona, lo vedi che è più stagionata, non mi va" e via dicendo.
Ingredienti per l'impasto:
- 250 ml di acqua
- 400 gr di Farina per Pizza Rosignoli Molini
- 100 gr di Semola Rimacinata di Grano Duro Molino Chiavazza
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1 cucchiaio di sale
- 1 bustina di lievito di birra secco
Procedimento:
Introduci tutti gli ingredienti nel cestello della macchina del pane e avvia il programma "impasto".
Al termine del programma, sgonfia l'impasto e dagli un giro di pieghe del secondo tipo, quelle necessarie a far crescere l'impasto verso l'alto. Lascia riposare 15 minuti, quindi stendilo con il mattarello all'altezza di ca 1/2 cm.
Con un coppapasta di 8 cm di diametro, ricava dei cerchi.
Ingredienti per la farcia:
- 1 vasetto di Pesto alla Siciliana Agromonte
- 100 gr ca di Pecorino Toscano DOP Caseificio Spadi
- Olio per friggere
Procedimento:
Deponi al centro di ogni disco di pasta un cucchiaino scarso di pesto e un cubetto di pecorino, quindi chiudi il cerchio a fagottino e sigillalo bene.
Lascia lievitare ancora per 45 minuti ca, quindi scalda abbondante olio da frittura: è importante che nella pentola ve ne sia a sufficienza per coprire i coccoli, che in cottura gonfieranno, anche verso l'alto, e tenderanno a risalire a galla. Se dovesse accadere, mantienili sotto il livello dell'olio con una schiumarola.
Quando saranno dorati, trasferiscili in un vassoio rivestito di carta assorbente e mettine altra tra uno strato e l'altro, per eliminare l'olio in eccesso.
Servi caldissimi, perché, come tutte le cose fritte, freddi non sono un granché.
22 commenti:
Ma sai che non ho mai fatto gli gnocchi di semolino? Mi piace questa versione siciliana che profuma d’estate. Un baciotto, buona settimana
ho preso il semolino proprio sabato..quasi quasi li provo!!! golosissimi...
Chiamala come vuoi, la pasta di pane fritta è una delizia.
Quando avevo i figli a casa la facevo spesso...poi è caduta nel dimenticatoio.
Prossimamente voglio riprovare a farla, la tua versione farcita mi piace molto!
Lo gnocco di semolino mi attira tantissimo sopratutto in questa tua versione...mi sa che li proverò del resto il semolino in casa nn mi manca mai perche mi piace anche nei dolci:D!!!Baci,Imma
Posso dire addio alla dieta? :)
Marco di Una cucina per Chiama
ma sai che non li conoscevo o per lo meno non in questa versione?...ma questa e'una libidine da lunedi'mattina1!!
Grazie a tutti, ma, scusate, forse non sono stata molto chiara... non sono gnocchi di semolino, non c'è nemmeno il semolino (la semola rimacinata è una farina), si tratta di pasta di pane fritta.
Ciao Serena! anche noi generlamente ci rifacciamo sugli antipasti, epr compensare alle scarse porzioni dei ristoranti!
che carina questa idea! sono davvero sfiziosi e originali con dentro il pesto!
vogliamo proprio provarli!
bacioni
mmmmmmmm...ne potrei divorare a chili............
Serena ma che buonissimo piatto....io nel frattempo scopiazzo..ihihi!!
che buono, qui lo chiamano gnocco fritto...è da tanto che non ne mangio!!! proprio ieri ne parlavo con delle amiche!
Oddio, pensavo di essere impazzita leggendo i commenti, mi dicevo "il semolino?"
Quando ero più piccola esistevano antiche friggitorie, tipo quella in Via Sant'Antonino, che sfornavano fantastici coccoli da consumare ungendosi le mani nel sacchettino bianco di carta. Che buoni!
Ora quando li trovo al ristorante, serviti con prosciutto e stracchino li prendo sempre, stomaco permettendo. Che goduria!
la pasta di pane fritte resta sempre una delle migliori invenzioni!!!
DEvono essree una cosa.....marò!!!!
Serena, ma tu con queste palline di pasta fritta mi tenti troppo!!! io e il mio fidanzato a volte le prepariamo, ma così, ripiene devono essere spettacolari!
Camy
la seconda ricetta do gnocchi che vedo oggi,mi sa che nn ho più scuse per non farli...hanno un aspetto delizioso:)
Da noi come tu ben sai si lotta tra chi lo chiama gnocco fritto e che crescentina. In romagna invece piadina fritta perche' viene stesa tipo piadina. La forma a pallina invece mi mancava. Comunque DELIZIOSI
che bonta' tutta da gustare
A parte la cosa ROMANTICISSIMA della pizzata con il tuo lui e l'incontro nel parco per fare divertire l'altro "membro della famiglia", mi hai fatto sognare anche con queste palline fritte.. sbaglio o il repertorio di finger food qui si sta ampliando? =)
una ricetta toscana.. :O)))) commozione!!!!!
i tuoi coccoli sono buonissimi.. cioè, mi viene da allungare la mano ed afferrarne uno.... goduria allo stato puro....
A Napoli, si chiama pasta cresciuta
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