9 gen 2015

Quiche di Radicchio caramellato al Miele Tartufato, Caciotta e Noci Pecan


Mi rendo conto di non pubblicare molto spesso delle quiche, forse perché, un po’ come i cake salati e i muffin, rientrano tra quelle preparazioni che, nei miei primi anni come blogger, hanno fatto un boom clamoroso, per poi banalizzarsi al ruolo di svuotafrigo salvacena.
Sarò sincera: difficilmente preparo una quiche a regola d’arte, il più delle volte sostituisco la panna con il latte o la ometto e bypasso anche le uova (ma non per le calorie, semplicemente perché non ho uova in casa) e, per evitare l’effetto stagno, arrotolo la sfoglia in foggia di strudel. Ma anche sul resto degli ingredienti non sono un granché precisa, mi limito a dare la caccia ai fondini dei salumi o dei formaggi nascosti in frigorifero e a dadolare qualche verdura che non necessita di precottura. Tutto buonissimo, per carità, ma ce lo vedi in un blog?
Anche questa mica volevo pubblicarla. Me l’ero anche un po’ studiata, ma l’avevo preparata all’ultimo momento, poco prima di cena, di fotografare con la luce artificiale non se ne parla… poi, mentre stavo mangiando la mia seconda porzione mi è cascato l’occhio sull’effetto accattivante della sfoglia dorata contro la carta forno spiegazzata e un po’ bruciata e ho pensato che sì, era venuta proprio buona, che dopo quasi sei anni di pubblicazioni non ci si può aspettare che mi inventi sempre cose inedite o sperimenti metodi di cottura sconosciuti ai più e che quell’ultima fetta si poteva anche far avanzare e immortalare all’indomani, sotto il sole un po’ rigido dell’inverno appena iniziato.


Sul vino da dedicare a questa quiche, al contrario, non ho avuto dubbi, ho scelto senza esitare un Marani della Casa Vinicola Sartori, uno di quei bianchi del veronese che non si fanno dimenticare facilmente: la base di garganega, con il suo delizioso bouquet di profumi fioriti, si arricchisce grazie a particolari pratiche di cantina, quali un parziale appassimento e il passaggio in rovere, di sentori appassionati di frutta matura, quasi compostata, e di miele di fiori d'arancio.
Al palato è rotondo, inaspettatamente fresco, una caratteristica sorprendente, dato il preludio olfattivo, ideale per controbilanciare la cremosità del formaggio e della panna. Come altrettanto inatteso è il PAI pronunciato che gli permette di sostenere, con una buona mineralità, le note tartufate che svettano sul radicchio.



Ingredienti:
  • una manciata di noci di pecan
  • un piccolo cespo di radicchio
  • un filo d’olio d’oliva
  • un cucchiaio di miele al tartufo
  • un rotolo di pasta sfoglia
  • 200  gr di Caciotta del Sole (Caseificio Spadi)
  • 2 uova
  • 200 ml di panna liquida

Procedimento:
Tosta le noci in una padella senza aggiunta di grassi e mettile da parte.
Affetta finemente il radicchio a listarelle. Scalda l’olio e il miele e fallo appassire per una ventina di minuti, aggiungendo, se necessario, poca acqua. Lascialo raffreddare.
Stendi la pasta sfoglia in una pirofila tonda e distribuisci sopra il radicchio e la caciotta a cubotti.
A parte, sbatti le uova a omelette, stemperale con la panna e cola il composto sulla quiche.
Riponi in frigo, mentre preriscaldi il forno a 180° (il passaggio in frigo serve per imprimere alla sfoglia uno shock termico che le permetterà di diventare più ariosa e croccante).
A temperatura raggiunta, inforna la quiche per una mezz’ora o finché non sarà gonfia e dorata.

Lascia riposare per dieci minuti prima di servire.

8 commenti:

Dolci a gogo ha detto...

E' bellissima la tua quiche di oggi tesoro e devo dire anch'io che spesso le uso come svuota frigo ma fanno sempre un figurone soprattutto durante i buffet!!Baci e buon weekend,Imma

le ricette di micol ha detto...

meravigliosa ricetta salata....complimenti.....

elenuccia ha detto...

Io non faccio quasi mai torte salate perchè in famiglia si cerca di evitare tutto ciò che è con colesterolo, quindi niente sfoglia, niente panna, uova etc. Se proprio le faccio uso la brise e le uso proprio per far fuori le rimanenze. E sinceramente secondo me quelle con le "rimanenze" sono quasi sempre più buone di quelle fatte "con tutti i crismi"

lucy ha detto...

ah, ah iniziamo il post quasi nello stesso modo!! troppo buona!!!

Simo ha detto...

mmmm....Sere che delizia...io ultimamente ho elaborato una strategia per le mie torte salate light...mai più sfoglia comperata ma briseè fatta da me o pasta matta con ricotta o acqua...
panna eliminata per dare spazio a ricotta o philadelphia...l'uovo purtroppo ce lo metto ancora ma largo a tante verdure frullate che fanno tanto bene ( le frullo per la piccola di casa, che non le ama, ecco...)
Ma....quella fetta avanzata sarebbe per me?
kisssssssss

Unknown ha detto...

Una sola fettina che rende perfettamente l'idea di quanto doveva essere buona questa quiche :) Ottimi gli abbinamenti, hai fatto bene a postarla!!!
Un bacione Serena , a presto...

Unknown ha detto...

Carissima sei troppo brava! Questa quiche è bellissima!

nelcestinodienela ha detto...

Accipicchia non uso fare quiche ma adesso che vedo questa non vedo perché non darmi da fare ...non sono brava a scuotare il frigo ...è qualcosa che devo imparare a fare ...ma se uso la brise' la passerei ugualmente in frigo ??