Tanto tempo fa ho pubblicato la
ricetta della pasta
imbottita alla calabrese, uno di quei piatti freschi e disinvolti che si
usano al sud per il pranzo di Ferragosto con i parenti, oppure da portare in
spiaggia, come primo piatto, dopo l’impepata di cozze e prima della parmigiana
di melanzane e dei cannoli, per non appesantirsi troppo prima di fare il bagno.
Per me è un piatto che trasuda ricordi, oltre che trigliceridi, e non sono mai
riuscita a prepararla nemmeno lontanamente simile a quella che cucinava la mia
zia, mi mancano troppe cose, molte delle quali non hanno niente a che fare con gli
ingredienti utilizzati.
Per un po’ ho lasciato perdere, ma
tempo fa, parlando con una ragazza americana ospite in casa mia delle
rispettive origini e tradizioni, mi è tornata in mente e ho deciso di preparare
qualcosa del genere con gli ingredienti che avevo in casa, per fargliela
assaggiare e dimostrarle che, in definitiva, anche noi abbiamo i nostri “spaghetti&meatballs”.
La mia amica Justine, tra l’altro,
ha raggiunto da poco l’età legale necessaria negli Stati Uniti per bere
alcolici ed era molto incuriosita dalla mia “cantina” (più che altro è un
sottoscala), così ho pensato di offrirle qualcosa di altrettanto legato alle mie
radici, stavolta quelle paterne, solidamente affondate nel territorio toscano,
un Chianti
Classico Riserva Natale Verga, etichetta
che, secondo me rappresenta un po’ il prototipo di questa DOCG per come dev’essere:
Sangiovese quasi in purezza, con un impercettibile 5% di Canaiolo; granato
intenso, più scarico, quasi ramato, sull’unghia; profumo intenso di confettura
di prugna in prima istanza, rosa rossa un po’ sfiorita, poi un fondo di spezie
amare e pungenti. In bocca è secco, fresco, con una buona sapidità, armonizzata
dalla rotondità e dall’alcolicità equilibrata.
Ingredienti:
- 4 uova
- 1 cipolla bianca
- 150 gr di strolghino di culatello (Terre Ducali)
- un peperoncino fresco
- un dado vegetale biologico (Fattoria Italia)
- olio extravergine d’oliva
- 750 ml di passata di pomodoro (Azienda Agricola Duca Carlo Guarini)
- 750 ml d’acqua
- una punta di zucchero
- una manciata di origano
- una confezione di polpettine di manzo (Amica Natura)
- 500 gr di mezzi paccheri (La Fabbrica della Pasta di Gragnano)
- 300 gr di caciotta di capra ( La Prima – Amalattea)
Procedimento:
Rassoda le uova, lasciale raffreddare, sbucciale e tagliale a
fette.
Riduci la cipolla in rondelle sottilissime, affetta lo
strolghino allo spessore di ca 1 cm e sminuzza il peperoncino. Soffriggi il
tutto, con il dado, in un filo d’olio, finché non si sarà formato un fondo
cremoso. Unisci la passata di pomodoro e altrettanta quantità d’acqua, aggiusta
con un pizzico di zucchero, porta a ebollizione e cuoci coperto, a fuoco basso,
per circa mezz’ora. Passato questo tempo, aggiungi le polpettine ancora
congelate, l’origano e fai ritirare per 10 minuti.
Cuoci la pasta secondo le istruzioni sulla confezione,
scolala molto al dente e condiscila con il sugo appena preparato. Aggiungi le uova sode, metà
della caciotta tagliata a cubetti e trasferisci il tutto in una pirofila da
forno. Spolvera la superficie con il resto del formaggio e inforna a 180° per
circa 30’, impostando la funzione grill per gli ultimi 5.
6 commenti:
Un piatto unico gustosissimo, da leccarsi i baffi!!!!!!
Tanto per rimanere leggeri prima di fare il bagno ;-)
fortuna che dici che non hai più voglia di stare in cucina, io quando non ho voglia di cucinare vado di salamino e taralli se non peggio...questo per me è il primo della domenica, se non quello per le feste
un piatto così ri riconcilia con il mondo, decisamente molto comfort!!
Grande articolo e dritto al punto. Non so se questo è in realtà il posto migliore per chiedere, ma non che voi umani hanno alcuna ideea dove impiegare alcuni scrittori professionisti? grazie
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