Queste trote dovevano essere il coronamento di un pomeriggio
dedicato alla visita di varie mostre di arte moderna e contemporanea. Le avevo
messe a marinare in una bella domenica mattina di sole e già pregustavo una
passeggiata tra installazioni multimediali ed arte baltica, magari un passaggio
veloce al negozio delle Yankee Candles per l’acquisto di una tart primaverile,
forse un gelato.
Avevo le mani odorose di arancia e rosmarino e, strappavo
con la punta delle dita i rametti di finocchietto e pestavo allegramente grani
di pepe di Sechuan.
Quello che credevo essere l’ultimo bucato della lana della
stagione ondeggiava nella corte, spargendo un buon profumo di pulito.
Poi, come spesso accade in questa bizzosa stagione, la luce
che pioveva dal lucernario sulla pelle d’argento vivo delle mie trote ha
cambiato riflesso, virando all’azzurrino, le fronde degli alberi hanno
cominciato a frusciare un po’ troppo furiosamente e il gatto si è rifugiato nel
cassetto, indubitabile segno, quest’ultimo, di temporale imminente.
Le mia aspirazioni culturali si sono quindi spostate sulla
settima arte e mi sono immersa prima nelle contraddizioni generazionali dell’America
delle battaglie per i diritti civili e poi nella più lirica campagna inglese
degli anni ’50, il tutto sorseggiando un delizioso Vermentino Settesoli ben fresco, ma non troppo,
per non mortificarne i profumi di fiori d’arancio ed erbe officinali, che
richiamano quelli in cui ho avvolto le mie trote, andando forse anche un po’
più in profondità, con qualche nota quasi boschiva. In bocca, la freschezza e
la mineralità regalate dall’invidiabile clima siciliano, fanno da contraltare
alla naturale delicatezza della trota.
Ingredienti:
- 1 arancia
- 4 trote
- una manciata di prezzemolo
- una manciata di maggiorana
- 8 rametti di rosmarino
- un ciuffo di finocchietto
- una presa abbondante di pepe di Sechuan
- 125 ml di succo di limone (Lemondor)
- ½ bicchiere di vino bianco secco
- 4 cucchiaini di pasta d’acciughe (Balena)
- 70 gr di olive nere Leccino (Ficacci)
- un peperoncino secco
Procedimento:
Affetta l’arancia e disponi metà delle fette sul fondo di
una teglia bassa. Disponi sopra le trote, pulite ed eviscerate, e cospargile
con la metà delle erbe profumate e del pepe, grossolanamente pestato al mortaio.
Bagnale con il limone e il vino, copri con una pellicola e
lascia marinare al fresco per qualche ora.
Trascorso questo tempo (imprecisato, dipende da quanto hai
da fare nel frattempo, comunque non più di una notte), togli le trote dalla
marinata e farciscile con un po’ di pasta di acciughe, una metà delle olive e
il rosmarino.
Prepara 4 fogli di alluminio, allinea al centro di ognuno le
fette di arancia rimanenti e adagiavi sopra le trote. Cospargile con il resto
delle erbe e del pepe, aggiungi ancora qualche oliva, sbriciola sopra il peperoncino
e richiudi il cartoccio.
Inforna a 180° per 25 minuti
7 commenti:
purtroppo questi cambi repentini di tempo in primavera sono all'ordine del giorno...e se te la devo dire tutta, anche io repentinamente in questi casi cambio l'umore che diventa del colore del cielo durante il temporale!!!!!!!!
Vedo però che la bontà di queste trote è rimasta la stessa, nonostante tutto... ;)
Sai che io col pesce son totalmente negata?!
Bravissima! Bacione e buon lunedì
Ma lo si che io le trote non le ho mai mangiate?Comunque cotte cosi devono essere proporio saporite perchè il cartoccio concentra tutti i sapori. Un abbraccio,Imma
Ma che bella teglia, davvero invitante. Ma dove le trovi le pannochiette? svelami questo segreto
La tua gestione degli aromi è invidiabile...le trote al cartoccio ma avranno giocato non poco...e se il tempo è cambiato poco importa...Te le sarai gustate guardando fuori la tempesta;-)
Che buono questo piatto di pesce:-)
Grazie per la ricetta e saluti dall´Hotel Riscone.
Valentina
è da un secolo che non cucino le trote e questo cartoccio così profumato e arimatico mi ispira assai :) un abbraccio, buona settimana
che buone le trote fatte così!!oh stasera le faccios ubito!
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