3 apr 2017

Verrines di Kiwi e Salmone con Mandorle, Pannocchiette e Peperoncino


Quando taccio per un po’ c’è da preoccuparsi… difficilmente a mancarmi è il tempo, bensì la fiducia in me stessa che sì, ce la posso fare a scrivere un post. Alcuni eventi, di cui è consigliabile tacere, mi stanno prosciugando: i germogli occasionali non sbocciano e cadono a terra, formando un tappeto croccante di petali in potenza, appassiti troppo presto. I rami si piegano mestamente verso il basso, non c’è cielo a cui tendere, né pioggia gentile, il tronco è ticchiolato ai limiti del marciume, le radici non hanno più la dignità di assorbire i nutrienti del terreno.
Ho deciso di addentrarmi in una tematica così delicata e personale perché questo è uno dei pochi canali di cui dispongo per sfondare il muro della vergogna e dell’umiliazione che determinate situazioni generano in chi ne è vittima, annientandola fino a indurla a individuare in se stessa la causa della bassezza altrui.
Mi dispiace non poter essere, al momento, più chiara, ma arriverà anche il giorno in cui di certe cose si potrà scrivere sui giornali, monologare nei teatri, raccontare sulle tele, con pennellate arrabbiate. Ma non ora, non qui.


La mia ricetta di oggi, ad essere sinceri, altro non è che un’insalata, ma nella mia vita ci sono già fin troppe cose sotto tono, e metterle un vestito posh è servito a suscitare reazioni meravigliate, come spesso accade nella vita.


Diverso il caso del Nanì Brut delle Cantine Ceci, spumante brut da Chardonnay in purezza, racchiuso in un packaging sicuramente d’effetto, ma che non inganna sul contenuto: il riposo della cuvée in barriques di rovere gli regala, infatti, una tempra insospettabile, che lo rende indicato anche a tutto pasto.
Io l’ho preferito come aperitivo, sedotta dal fine perlage e dai profumi delicati, di fiori e frutta bianca, rinfrescati da una folata effimera di erbe officinali e da un finale, sorprendentemente, caramellato.
In bocca, come dicevo, rivela una struttura solida, sostenuta da una preponderanza delle parti dure, freschezza e sapidità, bilanciate, a loro volta, dalla rotondità avvolgente.


Ingredienti:



Procedimento:
Sbuccia i kiwi, tagliali a cubotti e disponili sul fondo di 4 verrines. Crea un secondo strato con il salmone tagliato a listarelle e adagiavi sopra qualche pannocchietta. Decora con una cascata di peperoncini e mandorle (ovviamente sgusciate), condisci con un filo d’olio e completa con il finocchietto selvatico


6 commenti:

nelcestinodienela ha detto...

Questa è la classica insalata che mi regalerei in un momento no tutto mio...nemmeno avrei voglia di condividerlo per capire se a chi ho di fronte possa piacere oppure no il contrasto frutta secca, fresca, salmone, spighetta....un' insalata di sicuro mio gusto...e me la godrei...punto e basta. Non so cosa ti abbia ferita ma poiché mi sento ammaccata anche io in questo periodo ti dico che nonostante accada è ingiusto sentirsi male per la bassezza altrui cercando sempre proprie colpe. Il centrino del sottobicchiere è troppo carino!!!

elenuccia ha detto...

Mi dispiace che sia un periodo no, spero che ritorni spesso la primavera e le piante aromatiche riprendano a rifiorire :-)
Sarà anche una insalata, ma presentata così è proprio figa.

Simo ha detto...

Sere che succede!? Mi spiace che tu stia vivendo un brutto periodo...sai che puoi scrivermi quando vuoi...
Belle queste verrines, ho anche io queste coppe ed adoro riempirle di ogni ben di Dio, quello che ci metti dentro acquista un nonsochè di chic... ;)
Bacione e a presto

Rossella ha detto...

Ciao Serena ! spesso attraversiamo delle prove, la vita ci prova e dobbiamo costruire il nostro riscatto.... te lo auguro. Il bisogno di bellezza comunque viene fuori dalla tua ricetta, ti abbraccio !

lucy ha detto...

mi spiace spero che il momento passi presto e che ci sia la forza di parlare apertamente e trovare giustizia. bellissima l'idea di queste coppette!

wennycara ha detto...

E in effetti mi sono preoccupata sai?
Ero perplessa non vedendo aggiornamenti ma chissà, magari eri tra i campi passeggiando sotto il sole di fine marzo...
Sono molto dispiaciuta nel leggere le tue parole, così indicative nella loro elegante riservatezza. Ammiro il tuo coraggio (? perdonami, non so se sia un termine adatto alla situazione) nell'utilizzare il canale del blog per esprimere uno stato d'essere mooolto delicato, personalmente lo trovo molto *difficile* da gestire a volte.
Ti auguro quello che desideri,
wenny