
Forse non ve l'ho mai detto, ma io sono una ragazza all'antica.
Mi piace abbinare il menu alle stoviglie e le stoviglie alla tovaglia, cambio le posate a ogni portata e uso tovaglioli di stoffa.
Mi cospargo di borotalco e di profumo alla rosa e, passati i trent'anni, ho cominciato a raccogliere i capelli, perché a una signora i capelli sciolti non si addicono.
Dico "grazie", anche con troppa foga, talvolta, quando ricevo un regalo e mi offendo se quando sono io a offrirne uno non colgo altrettanto entusiasmo dall'altra parte.
Amo i centrotavola, i segnaposto e i portatovaglioli.
Faccio il bagno e non la doccia, con buona pace degli ecologisti, sul tavolo della colazione ho una biscottiera di cristallo, una zuccheriera con il cucchiaino di porcellana bianca e un coltellino da dessert per spalmare la marmellata.
Sul comodino tengo un libro in cui è riposto un segnalibro vero, non lo scontrino del supermercato o il biglietto da visita del dermatologo, uso la cipria libera e depilo le sopracciglia, per poi disegnarle con una matita, nella foggia che piace a me.
Mi piacciono le sfogliatine cosparse di zucchero, dico "le" per dire "a lei", al telefono con i clienti chiudo la conversazione dicendo "Arrivederla, le auguro buon lavoro".
Ho dei sacchettini ricamati a mano e riempiti di lavanda nei cassetti, anche in quelli delle lenzuola, usavo le stecche di vaniglia e non la vaniglina anche prima di aprire il blog, e quando dobbiamo ricambiare un invito dico "dobbiamo una cena ai nostri amici".
Sono una ragazza all'antica, rinuncio a presentare altre prove.
Cosa c'entra tutto questo con delle brioches? C'entra perché ho estrapolato questa ricetta da
Country Chic, un bel libro di Csaba dalla Zorza, esperta di gastronomia, ma soprattutto di living, che certo tutti conoscete in quanto fondatrice della Luxury Books. Si tratta di un libro forse poco fruibile, da un punto di vista pratico, per chi, come me, non dispone di una villa (e di una vita) nella campagna toscana, né delle risorse economiche che l'applicazione di certi suggerimenti richiederebbe, ma è un po' come quando sfoglio il catalogo della XO: sognare fa bene a tutti.
E, soprattutto, mi piace illudermi per un po' che le posate d'argento, i sottopiatti, la definizione in anticipo di un menu siano davvero le regole, lo stile di vita universalmente adottato e non un anacronismo dei miei geni impazziti.
Tra un modello di apparecchiatura così elegante da strapparmi una lacrima e la descrizione così poetica da farmi venire voglia di mettermi in macchina di una gita tra le pinete della costa maremmana, Country Chic propone una serie, ovviamente meno nutrita di quanto potrebbe essere offerto da un vero libro di cucina, di ricette suddivise per "occasione": "Colazione a Letto", "Davanti al Caminetto", "A Bordo Piscina"... tutte cose che fanno parte della nostra quotidianità, n'est pas?
Inutile specificare che le danish pastries si trovano nel capitolo "Colazione a Letto", dove vengono servite su un vassoio a bordi alti, tra ciotoline di porcellana piene di marmellata e teiere di peltro.
Csaba precisa che non si tratta della ricetta originale danese, ma di una versione svedese semplificata, che io ho ulteriormente stravolto sostituendo l'uvetta con i mirtilli. Non ho idea di come siano le danish pastries tradizionali, io vi riporto le mie varianti e posso garantirvi che riescono soffici, struggenti e che, soprattutto, si conservano perfette per giorni, senza alcun bisogno di scongelarle o scaldarle.
Per una settimana di colazioni a letto ;-)
Ingredienti:
Procedimento:
Io ho impastato tutti gli ingredienti, tranne i mirtilli e il miele, nella mdp, programma "impasto e lievitazione"; ovviamente si può fare anche a mano, ma, come sempre, non so spiegarvi come, dato che non ho mai impastato manualmente alcun lievitato.
Terminata la lievitazione, date all'impasto un doppio giro di pieghe di Adriano del secondo tipo e fate riposare per circa 1/4 d'ora.
Suddividete la pasta in 8 pezzi, formate con essi delle lunghe salsiccine e schiacciatele un po'. Distribuite su ciascuna i mirtilli, quindi arrotolatele su sé stesse, a formare delle chiocciole. Disponetele sulla placca del forno e lasciatele lievitare ancora per 30 minuti.
Intanto, preriscaldate il forno a 200°, quindi spennellate le danish pastries di latte o tuorlo d'uovo e infornatele per 25 minuti.
Ancora calde, colate su ciascuna una cucchiaiata di miele liquido.