9 dic 2008

Crema di pomodori




Eccomi di ritorno da una brutta influenza...

Una maratona tra i vostri blog, per recuperare il tempo perduto in questi 4 giorni di inerzia e the caldo al limone, mi ha messo davanti un'infornata dietro l'altra di biscotti fragranti: d'altra parte, il ponte dell'Immacolata a cosa serve se non per fare le prove generali per il Natale?








Temo, quindi, di essere la sola, in questo gelido martedì di Dicembre, a pubblicare la ricetta di una zuppa...

Ma, d'altra parte, il virus gastrointestinale mi ha falciato e di impastare ovis mollis da incartare e deporre sotto l'albero non se ne parlava proprio.


L'idea di questa crema di pomodori me l'ha offerta su un piatto d'argento Mariluna, che, nel suo post descrive perfettamente la situazione in cui mi sono trovata nei giorni scorsi: pioggia, gelo, negozi chiusi, oppure presi d'assalto, con conseguenti code alle casse di una lunghezza impraticabile per chi ha urgenza di tornare ad abbracciare la tazza del water, tassativa prescrizione di seguire una dieta liquida.



Io ho alleggerito la preparazione, per renderla adatta a una gastrolesa, quale sono da circa una settimana.





Taccio (ma neanche tanto) sul funzionamento della previdenza italiana, che impone ai moribondi di uscire con la tormenta per andare a farsi visitare (i medici di venire a casa non ne vogliono sentir parlare), recuperare il certificato, una busta, l'indirizzo della sede INPS di competenza, fare la fila alla posta, compilare il cedolino... Certo, tutto questo lo può fare un marito, un genitore, un figlio, perché mai dovremmo credere che il cittadino italiano possa costituire unità autonoma e bastante a sé stessa? Perché mai dovremmo supporre che esistano lavoratori orfani, single, sterili o semplicemente fuori sede?



Io abito all'estrema periferia ovest della città, il mio medico curante di venerdì riceve nel centro storico e mi ha suggerito di prendere l'autobus e andare a ritirare il certificato al suo studio davanti alle Cappelle Medicee (grandinava).



Certo, perché no? Magari da quella via passavo anche ai mercatini di Natale in Piazza Santa Croce.



In tutto questo, direi che, almeno, la corvée all'Esselunga possiamo risparmiarcela e arrangiarci a preparare una vellutata con ingredienti che il più delle volte tutti abbiamo in casa.








Ingredienti:
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 scatola di pomodori pelati
  • 1 dado
  • 100 ml di latte
  • sale
  • un cucchiaio di herbes de Provence
  • basilico

Procedimento:

Fate appassire la cipolla tagliata a velo nell'olio, aggiungete i pelati con tutto il sugo, il dado, gli aromi, 200 ml di acqua e il latte. Portate a ebollizione e fate cuocere per restringere un po' il preparato. Trasferitelo nel bicchierone del frullatore a immersione con il basilico e passatelo fino ad ottenere una crema omogenea. Rimettetelo nella pentola, aggiustate di sale e fate ribollire il tutto per addensarlo.

Si dovrebbe servire con crostini di pane fritti o tostati, magari spalmati di pesto, ma, ovviamente, trattandosi di un piatto "da convalescenza", io l'ho solo irrorato con un "C" di olio nuovo.








Dopo la mia filippica sugli obblighi di legge imposti ai poveri lavoratori in cassa malattie, la difficoltà di imbastirsi un pasto decente quando si è febbricitanti e, soprattutto, quella di essere indipendenti, anche da un punto di vista gastronomico, se non si hanno familiari a disposizione per comprare, spellare e lessare un pollo, con tutti gli odori debitamente sbucciati e puliti e poi filtrare il brodo ecceteraeccetera, stavo pensando che sarebbe molto utile creare una raccolta di ricette adatte a chi si sente poco bene, ma fattibili con poco sforzo e, soprattutto, con ingredienti che si tengono normalmente in casa, senza dover andare a fare la spesa.
Adesso mi rendo conto che siamo tutti presi dai bagordi natalizi, ma che ne direste se, passate le feste, indicessi una raccolta del genere? Senza premi, né vincitori, ma col solo scopo di essere utili a chi deve sopravvivere qualche giorno con piatti leggeri, ma che non richiedano visite extra al supermercato.

13 commenti:

Micaela ha detto...

ciao cara, ti capisco!!! eppure questa zuppa non mi dispiace affatto!! l'avevo vista da Mariluna e mi sa tanto che un giorno o l'altro la provo!!! sto cercando di mantenermi leggera in previsione delle abbuffate natalizie! baci!

Serena ha detto...

Beh, più leggera di questa c'è solo il the senza zucchero!!!

Fra ha detto...

come ti capisco, tra ieri e oggi febbre e rapporti incestuosi col gabinetto...e vado anche io di vellutate e zuppette...stasera zuppa e funghi, e domani mi sa che ti copio la ricetta ;D
Un bacio
Fra

Serena ha detto...

Ai funghi non avevo pensato, ecco una cosa che ho sempre in freezer! Grazie Fra!

Manuela e Silvia ha detto...

che originale questa crema!!!
un bacione

Luca and Sabrina ha detto...

Siamo in completo accordo sul fatto che quando hai l'influenza devi uscire sfidando il freddo, per poi attendere mezzore nella sala d'attesa del medico, ma fino a un po' di anni fa non era così, i medici venivano a casa! L'importante è che ora stai bene! Questa zuppa è una vera chicca, calda e leggera e con un colore che solo a guardarlo ti mette allegria!
Un abbraccio da Sabrina&Luca

Serena ha detto...

Manu, Silvia, Luca, Sabrina, grazie della visita :-) Avete ragione, fino a qualche anno fa sui medici si poteva contare, ma oggi quasi tutti si incaricano, per guadagnare di più, di un numero ingestibile di mutuati, spesso residenti in zone diverse della città e non riescono a seguirli come dovrebbero...

Romy ha detto...

Guarda...mi ricordo l'esperienza che ho avuto a Firenze quando ci abitavo da studentessa...telefonai alla guardia medica: mi chiesero a quanto avevo la febbre...alla mia risposta " trentotto e mezzo ", mi dissero di aspettare trentanove e poi, semmai di richiamare...Ma se io a trentotto già comincio a vedere sant'Agostino che mi parla al capezzale del letto, e Manzoni che mi porta al letto il brodino!!! Comunque, vedo che, anche con la febbre, sei una cuoca di spolvero! Bacioni...rimettiti presto!

Serena ha detto...

Romy, l'ultima volta che ho chiamato la Guardia Medica mi hanno detto di andare al Pronto Soccorso. Al Pronto Soccorso mi hanno dato un antinfiammatorio, poi 20 gocce di Valium. Dopodiché (dopo avermi dato il Valium, intendo) mi hanno chiesto se avevo qualcuno che mi accompagnava a casa. E se non avevo nessuno, cervelli defunti dei miei stivali? E se dopo avermi imbottito di tranquillanti ti dicevo che ero in macchina? Mi mettevi in libera uscita per vedere se un'ora dopo tornavo con il cranio spaccato in due perché ero finita contro un palo della luce? Potevi informarti prima?

Anonimo ha detto...

Approvo con sorriso fiero la tua idea di raccolta ricette "da convalescenza" (certo detto così non suona molto invitante...).
A volte la singletudine è una condizione spiacevole, soprattutto se, come nel mio caso, non si è neanche in grado di guidare e le proprie capcità culinarie si esauriscono nella preparazione della minestrina (niente brodo). Un bacione da ammalata ad ammalata, speriamo di riprenderci presto!

A.

sorbyy ha detto...

Bella cremina, ideale per tenersi leggeri ciao

Lo ha detto...

mananggia mi spiace per il tuo malessere...io in quei frangenti vado di spremute, the e the e the...e poi the...a volte pastina fatta con il mio dado vegetale....mi psiace anche che il sistema medico sia messo così...fortuna che il mio dottore non si fa di queste menate...se ho bisogno lo chiamo...e oramai sono quasi 10 anni che non abito più nel suo paese, ma lui ha accettato di tenermi come paziente....
evvaiiiiiiiii con la raccolta! bacione

Serena ha detto...

Bene, sono contenta che l'idea della raccolta abbia ottenuto successo, penso che sia una cosa utile, anche se, forse, poco "fashion". Da Gennaio si parte, pubblicherò un post espresso per dare le istruzioni