La
zia materna con cui ho trascorso tutte le estati della mia infanzia e le
primissime dell’adolescenza era tutto quello che ci si poteva aspettare da una signora
della media borghesia meridionale degli anni ’70: insegnante elementare, il
massimo titolo a cui una donna dell’epoca poteva aspirare rimanendo nei limiti
della decenza, si era sposata in età, per l’epoca, piuttosto avanzata con un
uomo di estrazione inferiore ed infinitamente più semplice, ma più ricco, che
non amava, ma che era comunque preferibile allo stigma della zitellaggine, ed
era rimasta vedova dopo pochi anni. Da allora si era serrata in uno strano
lutto sui generis fatto di abiti
scuri e rossetto rosso appena crettato dalla Milde Sorte che teneva
perennemente in bocca. Nessuna frequentazione maschile successiva pervenuta
agli atti, in compenso si era dedicata anima e corpo a una sterminata famiglia,
per due terzi acquisita, vigilando sull’adeguato nutrimento e sulla verecondia
delle nipoti. Era, ovviamente, una fervente cattolica e una splendida cuoca,
profonda conoscitrice delle ricette tradizionali della sua terra e dei
fornitori presso i quali procurarsi gli ingredienti migliori per realizzarle,
quando non poteva attingere direttamente dai possedimenti famigliari:
melanzane, pomodori, soprassate, provole, quasi tutto sembrava provenire da
congiunti e consanguinei e, pertanto, circonfuso da un’aura di sacralità.
Nell’ultima
settimana di agosto, con le vacanze agli sgoccioli, però, le sue abilità
culinarie sembravano scemare in misura direttamente proporzionale alle scorte
della dispensa e le ricette col niente che c’era in frigo prendevano il
sopravvento sulla tradizione calabrese.
La
spiegazione più sensata si trovava nella necessità di smaltire gli avanzi prima
di chiudere la casa di villeggiatura, ma, con il passare degli anni, il mio
cuore si intenerisce e mi porta a voler credere che il pensiero di lasciarmi
andare le sopisse l’ispirazione. Il tonno in scatola diventava protagonista di
spaghetti a pranzo e frittate a cena, insieme a fondi di vasetti mescolati a
caso con profusione di Olio Cuore, di cui all’inizio di Agosto si facevano
scorte per friggere e che, malgrado la dedizione quotidiana con cui la zia si
dedicava a questa salubre attività, esuberava sempre.
Tutti
questi ricordi mi sono riaffiorati mentre il profumo di questa frittata al
forno, piuttosto arrangiata, invadeva la mia cucina mignon, in una sorta di
sinestesia malinconica, ed è per questo che, anche se si tratta di uno
zibaldone di fondi di magazzino, gustoso, ma piuttosto sgraziato e suscettibile
di innumerevoli variazioni, ho deciso di condividerlo qui, un’emozione sotto
forma di ricetta.
O viceversa.
Ingredienti:
- 2 mazzi di coste
- olio di semi di girasole
- sale
- un vasetto di pesto salentino (Azienda Agraria Duca Carlo Guarini)
- due vasetti di filetti di tonno (Balena)
- una manciata abbondante di olive nere di Gaeta (Ficacci)
- 50 gr di cheddar a fette
- pasta già cotta avanzata (se ne hai)
- 6 albumi (o 3 uova intere)
- una manciata di semi di lino
- pane grattugiato
Procedimento:
Monda
le coste eliminando la parte bianca più dura (ovviamente non gettarla: riducila
in cubotti e tienila da parte per un minestrone) e fai stufare le foglio in un
filo d’olio, con un pizzico di sale, a fiamma bassa, coperte, per 20 minuti.
Lasciale intiepidire leggermente e condiscile con il pesto.
Stendile
sul fondo di una pirofila leggermente sporcata d’olio, cospargile con il tonno
sfilettato, le olive denocciolate, il formaggio ridotto in striscioline e gli
spaghetti spezzettati (o il riso o qualsiasi tipo di cereali già cotti ti siano
rimasti in frigo).
A
parte sbatti leggermente gli albumi e colali uniformemente sugli altri
ingredienti. Completa con i semi di lino e il pane grattugiato e inforna a 180°
per 25’ o finché la superficie non sarà dorata
6 commenti:
Sembrano proprio invitanti!
Un abbraccio
Prescindendo dalla ricetta, i miei complimenti vanno alla qualità e alla piacevolezza di questo testo! Maria
Le ricette del ricordo han sempre il loro perché....io un bel quadrotto me lo mangerei pure adesso, sai!?
Baci cara e buona domenica
Grazie al vostro sito ho appena appendre diverse cose. Continua così!
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Ed intanto tu sei bravissima a creare ricette con quello che potrebbero sembrare avanzi di un frigorifero da ripulire...avrei acquisito sicuramente qualche dote dalla zia...la cui storia,uscita dalla tua penna, la.rende un personaggio da romanzo di un tempo!!!
Grazie per il consiglio. E 'incredibile che ci sia tali opzioni e libero sviluppo! Ci si chiede come si possa rimanere sul Web un sacco di siti e traballante fatto male.
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