E’scoppiato l’autunno.
Si è annunciato con il clamore di un temporale che mi ha
rovinato la passeggiata in centro e le campesine nuove, ma ha abbassato le
temperature di almeno 10 gradi e ha ripulito il cielo.
Contrariamente al solito, non mi sveglio tardi, ma, un po’ intontita,
indugio nel letto, respirando quest’aria tutta nuova, che mi fa rabbrividire
sotto il lenzuolo, riporta il gatto sulle mie gambe, dopo tanti mesi di
vagabondaggio alla ricerca di punti più freschi, mi mette voglia di the allo
zenzero, candele alla cannella e zuppa di farro. So che la mia immaginazione
gioca d’anticipo: forse perché amo tanto questa stagione non voglio farmi
trovare impreparata. Magari con il frigorifero ancora pieno di pomodori e Radler
al pompelmo rosa, i gelati nel freezer, la lozione per il corpo alla lavanda,
che fa primavera, da finire (odio lasciare a metà le confezioni dei cosmetici)
e il the alla menta già aperto in dispensa.
Penso che dovrei fare un salto da Tiger, per procurarmi
qualcosa di realmente hygge per
scaldare l’atmosfera, e al Fragrance Store, per una candela pumpkin spice, e rimpiango di non aver comprato, in Croazia,
le valanghe di Yogi Tea al cacao che a quel prezzo mi sarei potuta permettere.
Mi perdo in fantasticherie popolate di torte di mele, sentieri fruscianti di
foglie secche, pile di libri accatastati accanto al divano, mi stiracchio impaziente,
leggo qualche pagina, mi riaddormento.
Quando mi sveglio, lucida, mi ricordo che, per tutte queste
cose, ci vuole spazio. Ordine è la prima cosa da fare. Togliere di mezzo le
ultime vestigia di una spesa fatta quando fuori c’erano 40°, comporle graziosamente
in una terrina, lasciarle intiepidire mentre sgocciolo il fondo della crema
alla lavanda sui resti di un’abbronzatura del tempo che fu.
Mangio voracemente la mia insalata, mentre apprendo con
piacere dal suo mag che Jamie Oliver considera peperoni e affini una verdura
autunnale, ma quando mi decido a mettere il naso fuori scopro che il clima
frizzante del primo mattino ha lasciato il posto a 30° umidi della pioggia del
giorno prima.
Non troverò in giro nessuna Indian Summer, nessun foliage, la
natura ha bisogno di tempo per rispondere allo stimolo di una notte di burrasca.
Rinuncio alla passeggiata lungofiume e vado per campi a rubare i fichi.
Ingredienti:
- 600 gr di friggitelli
- 6 filetti di acciughe (Balena)
- olio extravergine d’oliva
- 300 gr di cous cous di farro (Prometeo Urbino)
- 3 cucchiai di mix di semi di papavero, sesamo bianco, sesamo nero, lino(Melandri Gaudenzio)
- qualche cucchiaiata di peperoncini secchi in olio (Azienda Agraria Duca Carlo Guarini
Procedimento:
Lava i friggitelli, lasciando il picciolo intatto, e
asciugali bene.
Scalda l’olio con le acciughe fino a ridurre queste ultime
in crema, quindi aggiungi i friggitelli e lasciali insaporire, mescolando di
tanto in tanto, per 10-15 minuti, a seconda delle dimensioni, finché non
saranno appassiti.
Nel frattempo, mescola il cous cous con il mix di semi e
bagnalo con 300 ml di acqua e un po’ d’olio d’oliva. Fai gonfiare una decina di
minuti, poi sgrana il cous cous con una forchetta, per separare bene i chicchi.
A questo punto i friggitelli dovrebbero essere pronti.
Disponili in un piatto di portata, aiutandoti con una pinza, per non romperli.
Irrora il cous cous con il fondo di cottura delle verdure e sistemalo nel
vassoio.
Servi con la salsa al pe
2 commenti:
Mi ero riservata altri tuoi post non letti per domenica mattina e devo dire che anche se questo è datato si addice alla mattinata uggiosa fuori. In sintonia con te ieri piuttosto che da Tiger ho fatto un salto veloce all'Ikea..per mettere ordine tra libri scolastici che hanno invaso casa in cubi low cost come low cost sono i piccoli portacandele che ho disseminato in tutta casa. Anche io adoro l'autunno...bellissimo tutto questo tuo post.
Tu tocchi un punto sensibile là credo sia anche una mancanza di fiducia in me.
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