8 gen 2018

Fettuccine al Fondo d'Arrosto


Ed è così che queste feste sono scivolate via senza che riuscissi ad aggiornare il blog con i piatti della tradizione, ma anche senza che ne cucinassi senza pubblicarli. Ogni anno mi riprometto di tenermi al passo e postare ricette stagionali, ma, non c’è niente da fare, i proponimenti non fanno per me. Nel leggere gli altri blog, vedendo comparire il tronchetto di Natale il 23 dicembre, le lenticchie l’ultimo dell’anno e le frittelle di carnevale per tutto gennaio, mi viene da chiedermi se le altre blogger non vivano con un mese di anticipo rispetto al calendario oppure se non pubblichino piatti cucinati l’anno prima, archiviando ricetta e foto, per averli pronti da dare (letteralmente) in pasto al web al momento opportuno, nel quale ultimo caso mi congratulo con loro per le capacità organizzative.
Le mie, invece, rasentano lo zero assoluto, ma sono bravissima a dare nuova vita a qualsiasi cosa la gente sana di mente getta nell’immondizia e che io, invece, riciclo con pazienza, creatività e, soprattutto, rassegnazione alla mancanza di una rendita vitalizia, un titolo nobiliare o un buon matrimonio.
Quindi, anziché lasciare la pirofila dell’arrosto a decantare nel lavandino, in una nuvola di detersivo per i piatti, io il fondo lo stacco con del vino ben caldo e lo trasformo in un delizioso condimento per la pasta. Perfette le fettuccine o le tagliatelle, anche se la tradizione toscana col sugo d’arrosto vorrebbe gli gnocchi.
Non mi resta che certificare nuovamente, grazie a questa scoperta, che il vino risolve molte cose: ovviamente per deglassare la teglia non ti occorre un prodotto di pregio, concentrati, piuttosto, sull’accompagnamento. Io ho scelto un Nero D’Avola Settesoli, che, da poco, ha introdotto una linea biologica, per esaltare le caratteristiche dei suoi vini con pratiche di vigna e di cantina in armonia con la natura. Quindi, nel calice, una nuova conferma delle tipicità di questo gioiello dell’enologia isolana, cupo nel colore, fruttato al naso, “agile” in bocca, con la certezza di una filiera produttiva rispettosa dell’ambiente.


Ingredienti:
  • fondo d’arrosto o brasato
  • una tazza di vino rosso
  • 50 gr di burro
  • 500 gr di fettuccine (Baronia)
  • 100 gr di parmigiano grattugiato

Procedimento:
Deglassa il fondo dell’arrosto versandovi il vino precedentemente riscaldato, quindi trasferisci il tutto in una casseruola, aggiungi il burro per affinare e lascia ridurre fino ad ottenere un composto omogeneo e mediamente denso.

Nel frattempo cuoci la pasta e scolala al dente, quindi ripassala nel fondo dell’arrosto e completa con il parmigiano.

3 commenti:

elenuccia ha detto...

Neppure io riesco mai a pubblicare qualcosa in tema con feste/carnevale/halloween e ricorrenze varie. Mah saremo disorganizzate noi.
Il sughetto dell'arrosto è una delle cose più buone dell'arrosto, insieme ai briciolini che rimangono nella teglia. Sarebbe davvero un sacrilegio buttarlo via. Io ci "toccio" il pane, non avevo pensato all'idea di usarlo per condire la pasta

Antro Alchimista ha detto...

Adoro il sugo d'arrosto! Lo faceva sempre mia mamma e ci uscivano di quei piatti di tagliatelle da leccarsi i baffi, proprio come il tuo! Un bacio

rosi ha detto...

Super!!!
Ça fait plaisir d’avoir des nouvelles recettes!!
consultation voyance gratuite