Da qui alla fine del mese credo riuscirò a proporti solo
ricette telgrafiche e post altrettanto stringati: ogni minuto libero è devoluto
allo studio per l’esame FISAR e non posso dedicare alla cucina e al blog molto
tempo; soprattutto non posso corredare ogni mio piatto con una storia, visto
che i pasti sono diventati una rapida parentesi tra il capitolo sulla
viticoltura e quello sulla fortificazione dei vini e non il coronamento o il
preludio a passeggiate nella letargica natura invernale o il frutto di un’ispirazione
rubata al menu di una trattoria di campagna.
Questa è, appunto, una ricetta molto semplice, della quale
mi sono perdutamente innamorata, al punto che l’ho replicata diverse volte,
variando un po’ gli ingredienti, ma mantenendo come punto fermo i limoni
sott’olio arrostiti con le spezie. La vaniglia è un’aggiunta di quest’ultima
versione e serve soprattutto per inondare la cucina di profumi delicatissimi
mentre i limoni sono in forno, ma al gusto non si sente molto, forse ne occorre
un po’ di più.
In Périgord (so di dover ancora pubblicare un réportage e
prometto che, appena verrò a capo di questa scadenza lo farò) ho comprato
moltissimi formaggi che qui si trovano difficilmente, tra cui questo
particolare tipo di caprino, che mi aveva colpito per la crosta cinerina e molto
irregolare, sembrava quasi… si può dire? Avvolto nei vermi! Mi sono informata e
ho scoperto che si tratta, appunto, di un caprino sotto cenere: il gusto è
anche più deciso dello chèvre tradizionale e leggermente muffato. A me piace
molto al mio compagno no, in ogni caso se non lo trovi puoi sostituirlo con del
bouche de chèvre leggermente stagionato.
Ingredienti:
- un limone sott’olio (anche due se ti piacciono, a me sì, ma devo contenermi per non indignare il consorte)
- un cucchiaino di zucchero
- due cucchiaini di spezie per cous cous (Cannamela)
- la metà di un baccello di vaniglia
- 300 gr di coucous di semola (Marchesi)
- un vasetto di pesto pomodori secchi (Bruschetta Piccante di Ciliegino Agromonte)
- due piccoli caprini, possibilmente cendrées, se li trovi
Procedimento:
Riduci il limone in cubotti piccoli e disponili in una pirofila da forno con un po’ del suo olio di conservazione. Spolvera con lo zucchero e le spezie, apri il baccello di vaniglia a metà e, con un coltellino, raschia i semini all’interno e aggiungili al resto. Mescola bene, per avvolgere i limoni nel condimento e passa in forno a 180° per circa 15 minuti.
Una volta sfornati i limoni, versa nella teglia anche il cous cous, pari peso di acqua bollente, copri e lascia riposare una decina di minuti, per far gonfiare la semola.
Aggiungi il pesto di pomodori secchi e il caprino sbriciolato o dadolato con il coltello, a seconda che tu sia in vena o meno di sporcarti le mani.
Servi subito o lasciala intiepidire un po’.
Quando si parla di piatti dallo spiccato sapore citrico, il cavatappi corre sicuro verso la sezione della mia cantina riservata ai vini del sud. In questo caso, ho scelto un Falanghina del Sannio, che puoi acquistare su Bioitalia, un e-commerce interamente dedicato all’alimentazione biologica, che ha in catalogo anche alcuni vini senza solfiti aggiunti. Il Falanghina, dal glorioso omonimo vitigno autoctono campano, proviene appunto, dalle colline sannitiche e beneficia della tessitura sciolta del suolo, che gli regala profumi intensi di frutta bianca e un gusto asciutto e morbido, caratterizzato da un tipico retrogusto pungente di melograno.
Si tratta di un vino estremamente versatile, che si sposa bene con la cucina di mare, soprattutto con i crostacei, ma anche con le verdure e con i sapori intensi e speziati, nonché con i formaggi freschi o soltanto leggermente stagionati, che asseconda nella loro venatura acidula.
7 commenti:
Tesoro il cous cous preparato cosi deve essere davvero saporitissimo e in bocca al lupo per gli studi e per l'esame,andrà alal grandissima ne sono certa!!Bacioni grandi
Adoro il cous cous...E questa ricettina è proprio sfiziosa!!!
Mi piace questa rivisitazione del cous cous, ora che ci penso è proprio tanto che non lo mangio, di solito lo cucino d'estate, ma poi perchè solo d'estate?!
Ottima versione
Io invece non impazzisco per il cous cous perchè molte volte lo trovo insipidoma ... questa versione è super stuzzicante, mi piace come l'hai condito e sono sicura ne sia nata un'insalata deliziosa!!Buono studio allora cara amica mia, e buon we!Un bacione <3
Io invece non impazzisco per il cous cous perchè molte volte lo trovo insipidoma ... questa versione è super stuzzicante, mi piace come l'hai condito e sono sicura ne sia nata un'insalata deliziosa!!Buono studio allora cara amica mia, e buon we!Un bacione <3
WOW che bello, vuoi diventare sommelier? La figura del sommelier mi ha sempre intimorito un pochino, me lo immagino educato, colto, e ricercato. Una persona di classe.
Ciao! fresco il sapore di questo cous cous! il pesto di pomodori secchi abbinato al limone lo abbiamo provato anche noi...ci manca il tocco in più del formaggio ;)
Ottima proposta per un cous cous diverso!
un bacione e buon weekend
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