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13 gen 2016

Polvere di Agrumi alle Spezie


Ma te lo ricordi quando impazzava per i blog la polvere d’arancia? Sembrava una cosa geniale, la scoperta del secolo, eravamo tutte convinte che avrebbe cambiato la nostra vita in cucina. Compravamo casse di arance. Tutte lì, come sceme, con la mandolina (io ho persino comprato la mandolina, apposta, perché prima non l’avevo), a pelare le arance.
Credo che uno dei motivi principali della mia separazione sia stata la polvere d’arancia. Il mio ex voleva prepararsi una spremuta e io lo bloccavo “ ‘spetta, che prima pelo l’arancia”. Mezz’ora dopo gli passavo l’arancia scorticata da spremere. Che poi le arance una volta pelate si spremono malissimo, il succo schizza per tutta la cucina.
Un segreto che non ti diceva mai nessuno è che la polvere d’arancia sul momento ha un profumo delizioso e ti immagini di poterne trarre meraviglie, dopo due settimane sa di studio veterinario.

Quindi, per cortesia, preparala a piccole dosi, conservala al buio in un barattolo ben chiuso e usala entro pochi giorni.


La polvere di agrumi così aromatizzata si adatta ad accompagnare preparazioni sia dolci che salate. Io l’ho utilizzata per alcune vellutate, per la cioccolata calda, per un dessert e per questa infornata di miniburger con patate, che ho cotto al forno su un letto di finocchietto selvatico e cosparso a crudo con questo mix.

Ingredienti:
  • 2 arance
  • 2 mandarini
  • 1/2 stecca di vaniglia (va bene anche se privata dei semi, eventualmente usati in altre preparazioni)
  • una grattugiata di noce moscata
  • una grattugiata di fava tonka
  • un pezzetto di una stecca di cannella
  • un pizzico di peperoncino macinato (Cannamela)
  • una macinata di grani del paradiso (Cannamela)

Procedimento:
Con l’aiuto di una mandolina, pela le arance e i mandarini, prelevando soltanto la parte arancio della scorza e lasciala a essiccare vicino a una fonte di calore.
Quando sarà completamente asciutta, frullala con il resto degli ingredienti, in modo da ottenere una polvere piuttosto fine.

7 nov 2014

Confettura di Cachi ai Fiori di Cannella


Da quando ho aperto il blog, ogni anno ti propongo una confettura di cachi.
Ho una collega che verso metà ottobre me ne consegna una cassetta di almeno 10 Kg, perché ne ha una pianta particolarmente prolifica, ma a lei non piacciono.

Sono affascinata dagli alberi di cachi, un po’ perché li identifico con questa stagione che amo tanto, un po’ perché verso la fine del mese, quando perdono le foglie, trovo che i loro rami scuri, quasi neri, e scheletrici, ma ancora punteggiati di sfere arancio vivo, che si stagliano contro il cielo appannato di nebbie novembrine,  abbiano un fascino gotico che molto si addice al mio lato cimiteriale.

Ma che sto dicendo, parliamo della confettura, che, stavolta, grazie all’utilizzo di un gelificante a base di stevia, è il risultato di una bollitura molto breve, che ne lascia intatto il colore brillante, ma anche il gusto fresco e naturale della frutta. 

Anche se in genere preferisco le cotture lunghe, che danno luogo a preparazioni complesse e stratificate, caratterizzate da una successione di profumi e sapori intensi, credo che per colazione una composta semplice, priva di zuccheri, magari spalmata su delle gallette o del pane integrale costituisca una scelta sana ed energizzante, oltre che molto pratica, visto che poi, diciamocelo, il classico, generico "frutto" previsto nelle tabelle nutrizionali, di prima mattina nessuno ha mai voglia/tempo di mangiarlo.


Ingredienti:

Procedimento:
Monda i cachi sufficienti a ricavare circa 1Kg e ½ - 1.600 gr di polpa. Fai attenzione che siano molto maturi, altrimenti la confettura risulterà allappante.
Lava le mele e tagliale a cubetti piccoli, senza sbucciarle.
Frulla tutta la frutta in purea e versala in una pentola capiente. Unisci gli altri ingredienti, mescola e lascia sobbollire per 7-10 minuti. Per verificare il raggiungimento della giusta densità, lascia cadere una goccia del composto su un piattino freddo e, dopo un minuto, inclinalo: se la confettura rimane ferma o cola solo leggermente, è pronta.

Invasala in barattoli puliti, chiudili e capovolgili per circa 5 minuti. Raddrizzali e, quando si saranno raffreddati, controlla che i tappi abbiano formato il sottovuoto. 

18 nov 2013

Pappacelle Ripiene di Tonno e Capperi... e spaghettata a tema!


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I blogger che ammiro sono molti e sono molti i blog nelle cui pagine mi perdo, leggendo del mondo incantato dei loro gestori. C’è da dire che, soprattutto noi donne, siamo ben abili nel patinare la nostra quotidianità ed esporla in rete in veste luminosa.
Il blog di Elena mi piace soprattutto per l’affinità che sento con la sua autrice, lavoratrice  in carriera, mamma e moglie sollecita, donna raffinata e viaggiatrice appassionata.
Affinità anche se io non sono niente di tutto questo, non ho una carriera, non sono sposata, se avessi dei figli per casa non avrei la minima idea di come gestirli, viaggio abbastanza, ma difficilmente ne parlo, per mancanza di tempo, già è tanto se riesco a compilare questo spazio con una cadenza decente.
Ma sospetto di essere una Elena in potenza, sospetto che se lasciassi scivolare questo rivestimento resinoso di nostalgia con il quale un po’ mi proteggo e che mi giustifica della mia vigliaccheria dal buttarmi nella vita, potrei essere un po’ Elena anch’io.
Per questo la leggo sempre volentieri, come si legge delle avventure di un’eroina. Con passione e un pizzico di invidia sana.
Tempo fa ha suggerito una ricetta che mi è piaciuta molto, quella delle pappacelle ripiene: un evergreen di mio padre, che non manca mai nella mia dispensa, perché me ne rifornisce lui, ma che da tempo desideravo preparare in autonomia.
Caso ha voluto che, nello stesso periodo, aprisse a pochi passi da dove lavoro, un ortofrutta grandioso: un locale molto grande, con tante casse e banconi straripanti di frutta e verdura dall’aspetto splendido e disposte con garbo, anche fuori, sul marciapiede e che, a dispetto dell’aspetto folkloristico, che in una città come Firenze, immediatamente giustifica un listino da capogiro, pratica prezzi onesti, né più né meno che nella grande distribuzione. Alla cassa, una famiglia egiziana, che per tutto il giorno mette su vecchie audiocassette di musica araba… vendessero le spezie si crederebbe di trovarsi in un souk, ma il fattore olfattivo non è sufficientemente stimolato.
Il che mi ha impedito di perdere il senso della misura, uscendo con una busta da un kg di masala e mi ha permesso di centrare soltanto il mio obiettivo: 3 kg di pappacelle sode, di un bel rosso vibrante, che, invasate sott’olio, producono dei riflessi bellissimi.

Questa è la mia ricetta, che ho modificato un po’ rispetto a quella di Elena, per renderla più simile a quella di mio papà.

Mezze Penne con Pappacelle Ripiene, crema di Robiola e Capperi e Germogli

Ingredienti

Procedimento:
Innanzitutto metti i capperi in ammollo, per eliminare il sale in eccesso.
Nel frattempo, elimina il peduncolo delle pappacelle e, con infinita pazienza, svuota l’interno del torsolo, dei filamenti e dei semini.
Porta a ebollizione l’acqua e l’aceto e scotta le pappacelle per due-tre minuti.
Scolale e lasciale raffreddare completamente.
Nel frattempo denocciola le olive, scola e sciacqua i capperi e frullali con il tonno, la pasta d’acciughe e l’origano.
Utilizza questo paté per riempire, sempre con pazienza certosina, le pappacelle. Le dosi sono approssimative, perché la quantità di ripieno necessaria dipende molto dalla grandezza dei peperoncini stessi, può darsi che il composto avanzi, come che tu debba prepararne ancora.
Disponi le pappacelle all’interno di vasetti sterilizzati (io li passo al microonde per un paio di minuti alla massima potenza), senza pressarle troppo e versa l’olio extravergine fino a coprirle.


Chiudi i barattoli e fai riposare al buio per circa due settimane, prima di consumarle.

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Il mio consiglio di utilizzare olio di qualità non è frutto di snobismo, al contrario: in questo modo, potrai riutilizzarlo, come condimento o per cucinare.

Per quanto riguarda le pappacelle, oltre a costituire un gustoso antipasto, ti lascio un’idea forse un po’ più insolita, per utilizzarle:

Mezze Penne con Pappacelle Ripiene, crema di Robiola e Capperi e Germogli

Mezze Penne con Pappacelle Ripiene e Crema di Robiola di Capra e Capperi

Ingredienti:

Procedimento:
Lavora la robiola con una forchetta, per renderla cremosa, amalgamala con la salsa di capperi e, se dovesse risultare troppo densa, aggiungi poco olio d’oliva.
Cuoci la pasta come da istruzioni sulla confezione, scolala e condiscila con la crema alla robiola.
Distribuisci su ogni porzione le pappacelle e i germogli.

Mezze Penne con Pappacelle Ripiene, crema di Robiola e Capperi e Germogli

Ho abbinato questa ricetta, che è più che altro un divertissement, un’insieme di stuzzichini da aperitivo sotto forma di primo piatto, con quello che per l’aperitivo è il vino per eccellenza, uno dei bianchi che bevo più volentieri quando voglio realmente rilassarmi, perché sa di semplicità e di spensieratezza, perché mi ci posso approcciare con leggerezza, certa di trarne comunque grandi soddisfazioni.

Il Friulano della Tenuta Luisa è, da questo punto di vista, esemplare, perché reca in sé tutte le tipicità di questo uvaggio autoctono della regione, caratterizzandole, però, con le peculiarità del territorio su cui la famiglia lo coltiva: erbe aromatiche, quindi, fresche e un po’ umide di pioggia, fiori e un sentore di mandorla amara garbato, che costituisce il marchio distintivo del vecchio Tocai.

6 nov 2013

Fichi Sciroppati al Pepe lungo, Chiodi di Garofano e Limone

Fichi Sciroppati al Pepe lungo e Limone

Una passeggiata novembrina.
Un passo per scrollarsi di dosso l’ansia.
Un passo contro la malinconia.
Una corsa per sentirsi ancora viva.
Un respiro profondo per inebriarsi di foglie secche.
Una foto per catturare l’autunno.
Un ruzzolone per inumidirsi di brina.
Un salto per raccogliere gli ultimi fichi neri.
Zucchero e miele per candirli.
Vasetti per fermare in trasparenza gli ultimi raggi del tramonto che attraversano il vetro.

Ingredienti:

Procedimento:
Prepara lo sciroppo: metti lo zucchero, il miele, il limone e il pepe nell’acqua e porta a bollore. Dopo 5 minuti aggiungi i fichi, riporta a ebollizione e cuoci per 10 minuti.
Spegni la fiamma e lascia raffreddare completamente. Scola i fichi con l’aiuto di una schiumarola e distribuiscili in vasetti dall’imboccatura abbastanza larga da rendere agevole, in seguito, pescarli.
Fai addensare lo sciroppo lasciandolo bollire per altri venti minuti, quindi aggiungi l’acido citrico e versa sopra i fichi. Chiudi immediatamente i barattoli e capovolgili per creare il sotto vuoto 
I fichi sciroppati sono ottimi da mangiare con i formaggi stagionati, come completamento di un risotto, in una torta salata, come contorno alla carne o, più tradizionalmente, in un dessert.

La loro morte più degna è comunque il gelato alla crema di soya (Tonitto), che io trovo più buono di quello tradizionale, con una cialdina, ma dev’essere una cialda di Montecatini, magari in formato mignon. La Famiglia Desideri è maestra dai primi del ‘900 nella produzione di queste delizie della pasticceria pistoiese, friabili sfoglie di mandorle e zucchero che da noi vanno a sostituire i classici wafer che solitamente guarniscono le creme, ma che hanno, appunto, soltanto una funzione decorativa, mentre queste sono anche buone.

19 giu 2013

Marmellata di Limoni al Miele e Gelsomino


Marmellata di Limoni al MIele e Gelsomino

Da quei fiori

sciolti

dalla luce della luna,
da quell’odore d’amore
esasperato,
immerso nella fragranza,
sorse
dall’albero del limone il giallo,
dal suo planetario
discesero i limoni sulla terra.

Tenera merce!

Si riempirono le costiere, i mercati,

di luce, di oro silvestre,
e aprimmo due metà
di miracolo,
acido congelato
che scorreva
dagli emisferi
di una stella,
e il liquore più intenso
della natura, intrasferibile,

vivo, irriducibile,

nacque dalla freschezza
del limone,
della sua casa fragrante,
dalla sua acida, segreta simmetria.

Verrines

Nel limone i coltelli

han tagliato

una piccola cattedrale
l’abside nascosto
aprì alla luce le acide vetrate
e in gocce
scivolarono i topazi,
gli altari,
la fresca architettura.

Così, quando la tua mano

impugna l’emisfero

del tagliato
limone sul tuo piatto,
un universo d’oro spargi,
una coppa gialla
con miracoli,
uno dei capezzoli profumati
del petto della terra,
il raggio della luce ch’è diventato frutta,
il fuoco minuto di un pianeta.

Pablo Neruda

Marmellata di Limoni al Miele e Gelsomino

Ingredienti:
Procedimento:
Almeno due giorni prima di preparare la marmellata lava bene i limoni, pratica su tutta la buccia dei forellini (anche utilizzando i rebbi di una forchetta) e immergili in acqua a coprire. Cambia l'acqua due volte al giorno, in questo modo eliminerai l'amaro e potrai utilizzare anche le bucce, per realizzare la tradizionale lemon marmelade all'inglese.
Taglia i limoni a fette e poi a cubotti non troppo piccoli e mettili in una pentola capiente con tutti gli altri ingredienti e cuoci a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Invasa bollente in barattoli pulitissimi (io li passo per un paio di minuti al microonde alla massima potenza per sterilizzarli), chiudili e tienili capovolti per cinque minuti, per far formare il sottovuoto. 

Verrines

Ho preferito non far precedere la ricetta dall'usuale introduzione, perché questa marmellata è così citrusy da poter essere descritta solo con le parole di chi a questo frutto, che tanto amo, ha dedicato un poema.
Come vedi, la percentuale di zucchero è molto bassa, si sente il profumo delicato del miele e del gelsomino, ma a prevalere è il gusto aspro del limone.
Se non sei amante del "dolce troppo dolce" è perfetta per illuminare d'ambra la prima colazione, spalmata su biscotti o sfoglie integrali, come le Croccavita Arol al muesli, ruvide e punteggiate di semini: fibre, pochi glucidi e via ogni senso di colpa per l'imminente prova costume, che poi a giudicare dal meteo sarà più che altro una prova impermeabile.
Se invece preferisci ingentilirla un po', puoi usarla per guarnire graziosamente delle delicate verrines di ricotta.
Avevo della ricotta fresca, di quelle a filatura un po' grossa, che profumava proprio di latte... non è  cosa facile da trovare in città, se lavori fino a sera tardi e il più delle volte fai la spesa di corsa in un centro commerciale, in orari pellegrini in cui i banchi del fresco sono ormai disadorni.
Non è cosa da rovesciare in un impasto, mescolata con altri ingredienti e da cuocere, non volevo usarla per "amalgamare", volevo affidare alla mia ricottina un ruolo da protagonista. 
L'idea di partenza era preparare la cassata, salvo accorgermi che il procedimento era un filo più lungo di quello che credevo, tipo quelle tre-quattro ore in più...
Mi sono risolta, quindi, in favore di alcune verrines, semplicissime da preparare (ci vuole solo un po' di pazienza per disporre gli strati con garbo) e che, come desideravo, lasciano quasi intatto il sapore della ricotta in purezza: l'ho mescolata con poca stevia e un po' di cocco, in onore del memorabile abbinamento che ti ho proposto qualche giorno fa, ho aggiunto delle ciliegie che avevo comprato la sera prima, un minuto prima che l'ambulante sbaraccasse, e, come sempre, per foderare il fondo delle verrines ho utilizzato un prodotto pronto (trovo complicato preparare un disco di pan di spagna già con l'idea di ridurlo in frantumi per fare una base).

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Per richiamare l'aroma della crema di ricotta ho utilizzato delle fette sottili di OMamma al cocco, una decadente torta a quattro strati, che ho modellato sul fondo del bicchierino (l'impasto è molto morbido).
OMamma esiste anche in altri gusti (Cioccolato, Stracciatella, Agrumi e Tiramisu), così puoi anche scegliere quale si addice maggiormente al tuo dessert, se ne sfrutti un po' per ricavare le basi.

Marmellata di Limoni al Miele e Gelsomino

Ne è nato un dessert fresco e leggero, non troppo dolce, quasi un semifreddo.
A fianco una Benedektiner fruttatissima, la classica weisse molto bilanciata, non troppo amara, ma nemmeno pastosa, che ripulisce il palato dagli eccessi untuosi dei piatti bavaresi più tradizionali, ma che si presta anche al languore di una crema fresca che profuma d'estate.

Verrines

Ingredienti:
Procedimento:
Fodera le basi delle verrines con la torta, modellandola bene affinché copra tutto il fondo.
Lavora la ricotta con la stevia e il cocco fino a darle una consistenza cremosa.
Versane una metà sulle verrines, poggiavi sopra le ciliegie a metà, con la parte del taglio rivolta verso il basso e ricopri con la crema rimanente. 
Guarnisci con la marmellata di limoni.
Se non servi subito le verrines, puoi conservarle in frigo, coperte da un foglio di pellicola, per una giornata, ma ricordati di riportarle a temperatura ambiente prima di portarle in tavola.

22 mag 2013

Lemon Curd senza uova, senza burro e senza cottura


Raw&Vegan Lemon Curd

No, non sono impazzita e non è uno scherzo. Ci ho riflettuto per una settimana, ho deciso di provare e, per la gioia dei vegan e dei salutisti posso affermare "Yes, we can": il lemon curd sugar free, vegan&raw esiste, è sicuramente ancora perfettibile, perché venirti a raccontare che si possa far passare per lemon curd classico sarebbe una bugia colossale, visto che basta guardarlo per capire che non lo è, ma è comunque delizioso, soprattutto sul gelato, che, coerentemente, sarà di soya: il più valido, secondo me è quello della Tonitto e giuro che non è una marchetta, perché quando me l'hanno fatto assaggiare ho pensato "oh no, saprà di fagioli" e invece è buonissimo, mi spiace solo non riuscire a fotografarlo come si deve, per colpa del porzionatore.
Dicevamo del lemon curd: limoni biologici, ovviamente, perché occorre usare anche le scorze, io me li faccio spedire dalla Sicilia, precisamente da Ribera, dove sorge la Tenuta Bio Gambino, i cui agrumeti e uliveti godono di un clima eccezionale, mite e ventilato, che regala a tutti i prodotti un gusto delicato; ed è per questo che ho utilizzato anche il loro olio, visto che, trattandosi di una crema dolce, sarebbe stato inopportuno sceglierne uno dal gusto più deciso.
Semi di chia, ricchissimi di virtù terapeutiche, ma, soprattutto, dotati di un discreto potere emulsionante, che li rende sostituibili alle uova, anche a crudo, senza timore di alterare il sapore dell'alimento (contrariamente a quanto accade con i semi di lino, che influiscono molto sul gusto finale).
E ovviamente stevia per dolcificare, perché anche se non mi aspetta alcuna prova costume, immagino che le persone normali non possano dire altrettanto e pubblicare una torta al cioccolato fondente con cocco, burro e caramello in questo momento mi sembrerebbe pura cattiveria, il che non esclude che lo farò ugualmente.

Raw&Vegan Lemon Curd

Ingredienti:
Procedimento:
Pela i limoni con una mandolina, prelevando solo la parte gialla della scorza. 
Macina finemente i semi di chia e le scorze.
Spremi i limoni e frulla il trito di semi e zeste con 9 cucchiai di succo, fino ad ottenere una crema.
Unisci il resto del succo di limone, la stevia e l'olio e frulla fino ad ottenere un'emulsione spessa ed omogenea.
Dopo circa 4-5 ore i semi di chia avranno svolto la loro funzione "addensante" e avrai ottenuto un risultato dal sapore molto simile a quello della lemon curd classica, ma senza il suo talvolta sgradevole gusto di uovo, mentre la consistenza sarà un filo più liquida, perfetta per guarnire gelati e biscotti. 

Raw&Vegan Lemon Curd

1 apr 2013

Di vasetti, conserve e aperitivi...



Vasetti...

... perché visto il tempo ondivago dell'ultimo periodo di programmare un pic nic non ce la siamo proprio sentiti... e allora come rendere omaggio informale a questo sparuto lunedì festivo, dopo mesi di settimane di 40 ore piene e talvolta anche 45?
Abbiamo organizzato un piccolo aperitivo a buffet, niente di impegnativo, perché il pranzo di Pasqua ha satollato tutti, anche noi che ce n'eravamo anche dimenticati.
E'sicuramente l'occasione adatta per tirare fuori un po' di barattolini golosi che avevo preparato per passare il tempo durante i grigi pomeriggi invernali, per dare fondo a quelli a breve scadenza che avevo messo in cantiere appositamente per Pasqua e prepararne qualcuno nuovo.
Penso che sott'oli et similia siano una vera ancora di salvezza in molte occasioni e non solo in estate, per l'insalata di riso. Apprezzo quelli industriali, ma mi piace aggiungere un tocco personale o, se li preparo in casa, utilizzo sempre dell'ottimo olio extravergine, sia per far riuscire meglio la preparazione, sia per, poi, riutilizzare quello che rimane sul fondo, una volta consumato il contenuto, per condire o per cucinare, cosa che, impiegando un olio economico o di bassa qualità non potresti fare.

Qui ti lascio qualche idea, ovviamente per quanto riguarda tofu e pomodori secchi, che necessitano di riposo, arrivo lunga, non ce la farai mai a prepararli per oggi, ma magari ti ispirano le olive, oppure puoi portarti avanti sul programma per la prossima occasione.

Aggiungo anche un'idea un po' folle per un uso insolito del sorbetto, che ho sperimentato sere fa e ha riscosso un gran successo. A mio parere più per la novità e l'effetto scenografico della distesa di  bicchierini accanto ai finger food, ma insomma fare figura con poco è sempre comodo.

Infine, tanto perché tu sia informata, sempre che te ne importi qualcosa, ho messo in fresco una bottiglia di 9.5 Cold Wine Pink, che solo a vederla fa troppo glamour, per non parlare della spuma rosata, quando la versi.
Questo particolare vino da aperitivo viene realizzato con uvaggi autoctoni del trevigiano, sottoposti a una vendemmia leggermente precoce, per mantenere basso il livello zuccherino e più intensi i profumi. Durante la fermentazione, che avviene in un'unica soluzione, vengono aggiunte piccole quote di uve brevemente vinificate in rosso. Successivamente al riposo su fecce nobili, si addiziona lo spumante con uvaggi aromatici, per renderlo più armonioso.
Diciamo che per un aperitivo trendy e orientato al vegan, dato il basso livello alcolico è sicuramente l'ideale, anche in termini di sapidità, che c'è, ma non è eccessiva e quindi si adatta bene anche al tofu, che, malgrado la marinatura, rimane piuttosto neutro.


Happy
Hour?

Ingredienti per i pomodori secchi sott'olio:
Procedimento:
Sciacqua bene i capperi per eliminare il sale e tamponali con un panno, per asciugarli.
Disponi nei vasetti ben puliti e passati per due minuti al microonde strati di pomodori secchi, alternati con origano e qualche capperino. Pressali bene e copri d'olio. Lascia riposare una mezz'ora, prima di chiuderli, per controllare che l'olio non sia sceso e, eventualmente, rabboccalo.
Conserva al fresco e al buio per almeno 3 mesi prima di consumare.

Ingredienti per il tofu marinato:
Procedimento:
Dadola il tofu e scottalo per 5 minuti in acqua bollente. Tamponalo brevemente per asciugarlo. Quando si sarà raffreddato, disponi, nei vasetti, uno strato di cubetti di tofu, cospargili di spezie e prosegui così fino ad arrivare quasi all'orlo. Copri d'olio e lascia marinare in frigo per una settimana prima di consumare. 

Ingredienti per le olive alla grappa:
Procedimento:
Scola e sciacqua le olive dalla salamoia, condiscile con il peperoncino e coprile con la grappa. Lascia riposare una giornata prima di servire.

Ingredienti per il sorbetto al peperoncino e olio d'oliva:
Procedimento: trasferisci il contenuto della confezione di sorbetto in un recipiente, incorpora il peperoncino e l'olio, distribuisci in bicchierini da liquore e riponi in freezer per almeno 30 minuti prima di servire.

24 dic 2012

Caro Babbo Natale...


Christmas

... quest'anno non è che sono stata proprio un esempio di bontà, ma sai meglio di me che me ne sono capitate di tutte, quindi se mi è partito qualche vaffa di troppo, qualche piatto del servito buono ha attraversato la cucina e si è schiantato contro la finestra e ho commesso qualche frivolezza, penso di avere delle attenuanti.

Io vorrei migliorarmi, ma mi piacerebbe che la vita mi desse una mano, perché essere perfetti "nonostante la situazione" non è facile. Esserlo "grazie alla situazione" mi aiuterebbe.

Allora, per il 2013 vorrei:

1) svegliarmi di buonumore anche nei giorni feriali
Confettura di Kaki al The Verde

2) qualche parola di incoraggiamento

Christmas
Panettone alla Birra Antoniana e Birra Ettaler

3) un tot di serate spensierate da passare con gli amici e le persone care

Hugo alleggerito alla Menta Piperita

4) un po' di relax, da consumare nell'intimità della mia casa
Elisir al Caffè, Fragola e Cacao

Caro Babbo Natale, so di averti chiesto cose un po' complicate, quindi ti lascio anche qualche indicazione su come procurarmele.
Se poi non ti è possibile, non preoccuparti: una tiara di diamanti andrà benissimo.

Confettura di Kaki al The Verde


Per la confettura di kaki al the verde: 
Procedimento:
Monda i cachi e tagliali a dadini. Cubetta anche le mele e metti tutto in una casseruola con il miele e la cannella. 
Prepara una tazza di the e lascia in infusione coperto per 20'. 
Versa anche il the nella pentola e fai riposare coperto per una notte.
L'indomani, porta a ebollizione e cuoci mescolando spesso fino ad ottenere la giusta consistenza.
Invasa la confettura ancora bollente in barattoli ben puliti e chiudi immediatamente, capovolgendoli per 5', per formare il sottovuoto.

Confettura di Kaki al The Verde

Per l'aperitivo "Hugo"

  • 1/3 di the alla menta
  • 1/3 di liquore ai fiori di sambuco (Holler Sambo Roner)
  • 1/3 di prosecco frizzante
Procedimento:
Prepara il the, lascialo raffreddare completamente e versalo nei bicchieri da aperitivi fino a 1/3. Completa con 1/3 di liquore al sambuco e 1/3 di prosecco.
Questo leggero aperitivo è molto diffuso nel nord Italia, soprattutto in Alto Adige, dove viene servito, anziché con il the alla menta, con foglie di menta fresca pestate, modificando le dosi degli alcolici a 1/2 liquore e 1/2 prosecco. Durante l'inverno, in assenza di menta fresca, puoi sostituirla con il the, diminuendo così anche la gradazione del cocktail.

Per l'Elisir al caffè:
Procedimento:
Porta l'acqua ad ebollizione, aggiungi lo zucchero e, quando si sarà sciolto, fai sobbollire ancora per 3 minuti.
Fai raffreddare completamente e stemperavi il caffè e il cacao. 
Unisci l'alcool, chiudi e fai riposare per un mese, prima di filtrarlo e imbottigliarlo.
Attendi altri tre mesi prima di gustarlo.



Christmas Collage


Auguro col cuore
un sereno Natale a tutti voi!!!


19 dic 2011

Succo di Lavanda

Succo di Lavanda

Questa è la prima cosa che ho fatto rientrando dalla mia gita alla volta dei Mercatini di Natale.
No, non intendo dire che è stata la prima cosa che ho cucinato al ritorno. Intendo dire che, appena messo piede in casa, ho poggiato le valigie sul pavimento e mi sono messa a preparare il succo di lavanda.
Questo perché era dall'estate, dall'acquisto, cioè, di Dolci Dolomiti, che corteggiavo questa ricetta senza poterla realizzare, perché prevedeva, ahimé, l'utilizzo di acido citrico, una sostanza conservante a quanto pare molto diffusa in altre zone, ma a Firenze praticamente introvabile, se non a prezzi indecenti, in farmacia.
In Alto Adige, invece, è presente nei più infimi minimarket di paese, reparto spezie, accanto al kummel (anch'esso venduto a un costo demenziale rispetto a quello carissimo di marchi più commerciali).
Dubitavate che ne potessi fare una scorta? Ho così tanti succhi di frutta in pending, a cui ho rinunciato proprio a causa della mancanza di acido citrico...
Insomma, mentre Mirto disfaceva le valigie, con un metodo tutto suo, che consiste nell'appropriarsi degli indumenti (preferibilmente di quelli sporchi) e portarli a spasso per il pavimento (anch'esso molto sporco), io rimestavo la mia pozione in quantità industriali, affiancata da una fila di graziose bottiglie con il tappo a molla, in cui sigillarla, per regalarla ai miei cari per Natale.
Ed è in questa forma che la passo anche a voi: una fialetta piena di liquido roseo e profumatissimo, da gustare in purezza o diluita con del buon prosecco, per brindare ad un Natale pieno di faville lucenti.

Succo di Lavanda

Ingredienti per 1lt ca di bevanda:
Procedimento:
Portate a ebollizione l'acqua con lo zucchero e l'acido citrico. Spegnete il gas e unite i fiori di lavanda. Coprite e lasciate in infusione finché il liquido non si è completamente raffreddato. Filtrate in un secondo bricco e riportate a ebollizione. Invasate subito, riempiendo completamente i contenitori (potete usare una bottiglia da un lt, due da 1/2 lt o dei vasetti) e sigillate.

20 apr 2011

Sali Aromatizzati

Sali Aromatizzati 

Questa idea l'ho rubata a Giada, che la proponeva come espediente di salvataggio in zona Cesarini per i regali di Natale... ed effettivamente devo ammettere che, anch'io, l'ho sfruttata per tamponare una situazione di emergenza. 
Una coppia di amici ci aveva invitati a cena, con congruo anticipo per la verità, e mi ero ripromessa di portare il dolce, come faccio quasi sempre... ma poi la domenica mattina splendeva il sole e avevo una gran voglia di andare al mercato, dove ho passato quasi quattro ore. Una volta a casa, ho messo in ordine gli acquisti e poi mi sono impigrita sul divano, dicendo a me stessa che avevo un sacco di tempo per preparare qualcosa... doveva essere un pensiero particolarmente rilassante o devo essermelo ripetuto come un mantra, fino a venirmi a noia da sola, perché l'ultima volta che l'ho pensato il sole era ancora alto, ma il mio ricordo successivo si colloca in una fascia oraria più o meno crepuscolare. Insomma, più che impigrirmi devo essermi assopita.
Troppo tardi per infornare una torta, ho pensato che quella trovata fast&easy che mi ero appuntata sull' agendina poteva essere la mia ancora di salvezza. E tra questo e farla passare come un raffinato omaggio alla padrona di casa c'era solo la differenza di una confezione un po' carina. Avete fatto caso quanto cambia l'effetto, se mettete un fiocchino, un fiorellino, una targhetta? Questo Natale non avevo modo di andare molto lontano per comprare i regali, perché non potevo guidare, quindi mi sono dovuta arrangiare con i pochi negozi vicino casa. Ho fatto dei pacchetti carini e ho decorato ciascuno con un ornamento che ricordasse il contenuto (tutti recuperati da confezioni di uova di Pasqua, bomboniere etc) e sinceramente mi è sembrato di aver fatto una gran figura. Se non altro sotto l'albero stavano bene e facevano arredo.

La ricetta dei sali la trovate qui, ma ve la riporto per comodità:

Ingredienti per il sale all'alga nori
  • 100 gr di sale grosso
  • 1 foglio di alga nori
Riducete in polvere l'alga nori nel mixer, quindi aggiungete il sale e frullate fino a ottenere dei grani della misura desiderata.
Per riso, patate e legumi

Ingredienti per il sale al matcha
Tritate tutti gli ingredienti nel mixer
Per riso, salmone affumicato, cioccolato (in sostituzione del fleur de sel), germogli

Ingredienti per il sale alla vaniglia
  • 100 gr di sale grosso
  • 2 stecche di vaniglia
Riducete in polvere le stecche di vaniglia nel mixer, quindi aggiungete il sale e frullate fino a ottenere dei grani della misura desiderata.
Per salmone, crostacei, preparazioni a base di pomodoro

22 dic 2010

Confettura di Cachi e Mele al Rosmarino

Confettura di Cachi e Mele al Rosmarino

Sono in ritardo? Beh, sì, forse sì, di almeno un mese... è dalla fine di novembre che le festose ghirlande arancioni dei cachi sono scomparse dagli alberi... non so voi, ma a me vederli procura uno strano effetto, un misto di gioia e stupore per il loro lampeggiare sugli alberi spogli, i cui rami ricurvi si stagliano neri contro il cielo grigio di fine autunno.
Sono in ritardo, sì, e non so se ancora i cachi si trovano. Forse qualcuno di voi ne ha ha una cassetta, ormai in via di decomposizione, che vi suggerisco caldamente di impiegare in questa confettura. Forse è un po' tardi per pensare ai regali di Natale, lo dico anche a me stessa, che ho finito di pensarci ieri e nemmeno mi sono pregiata di infornare una teglia di biscotti... ai pochi privilegiati (ma si tratta davvero di un privilegio?) destinatari dei miei presenti home made ho offerto confetture e conserve già confezionate da tempo, senza pensare nemmeno troppo al Natale, ma solo alla comodità di avere pronto qualcosa da portare agli amici che ci invitano a cena con poco preavviso e per i quali non ho tempo di preparare un dolce o a qualcuno che non so come ringraziare e a cui scelgo di dimostrare la mia riconoscenza nell'unico modo che conosco, cucinare per lui.
Tutto questo per dirvi che lo so che nessuno preparerà la confettura di cachi e mele al rosmarino per regalarla nei prossimi giorni, ma tenetela in serbo per l'anno prossimo, davvero, perché è proprio buona ed è anche veloce, la mia ha compostato in poco più di 20 minuti ed è stata una vera fortuna essersi accorti che era pronta, perché in genere occorrono ore e ho quasi rischiato di invasare cristalli di zucchero.

Ingredienti:
  • 1 kg di polpa di cachi
  • 1 mela
  • 400 gr di zucchero
  • 1 rametto di rosmarino

Procedimento:

Per pesare la polpa dei cachi regolatevi così: pesate quelli che intendete destinare alla marmellata con la buccia e tutto, quindi tagliateli a metà e scavate la polpa con un cucchiaino, lasciandola cadere nel pentolone. Mettete gli scarti nel sacchetto dei rifiuti biologici e pesateli. Questo per evitare di impantanare la bilancia.

Una volta fatta la sottrazione, calcolate per ogni Kg di polpa 1 mela, che taglierete a piccolissimi dadi, lasciando la buccia, 400 gr di zucchero e gli aghi di un rametto di rosmarino.

Fate cuocere il tutto mescolando sempre, quindi, quando la confettura avrà raggiunto la consistenza desiderata (vale sempre la prova del piattino), invasatela bollente. Chiudete e capovolgete immediatamente i barattoli, per formare il sottovuoto.

Questa composta si adatta perfettamente ai formaggi e alla preparazione degli chaussons di cui pubblicai la ricetta un paio di anni fa.

9 dic 2010

Polvere di Mandarino

Polvere di Mandarino

Ok, d'accordo, prometto che da oggi mi sforzerò di essere più "natalizia" :-)

Stavo pensando di proporvi una carrellata di idee golose per i prossimi ritrovi pro-auguri e per qualche pensierino gastronomico.

A riguardo, mi stavo chiedendo se per caso questa faccenda di regalare marmellate, cioccolatini, biscotti etc preparati da noi non sia una sorta di forma di solipsismo, in virtù della quale, siccome ci piace cucinare e, soprattutto, siamo alla perenne ricerca della perla rara, dell'ingrediente segreto (e spesso di troppo), attribuiamo la medesima monomania agli altri. Comincio a pensare che forse la mia cugina di 28 anni, single, in carriera, modaiola e cosmopolita, non sia felicissima di ricevere ogni santissimo Natale un kit di marmellate invasate in simpatici barattoli guarniti di percalle e un sacchetto di biscotti speziati infiocchettato con un nastro di raffia.

Polvere di Mandarino

Comunque, la polvere di mandarino si fa proprio come la polvere d'arancia, solo che è più buona. E più natalizia. E si può infilare in romantici barattolini col cappellino ricamato. Magari, però, evitate di imporli al nipotino rasta. Ecco.

15 ott 2010

Liquore di Limoni... e un grande GRAZIE!!!

Liquore di Limoni

Non che voglia passare per un'alcolista, ma quanta soddisfazione daranno i liquori fatti in casa? Davvero, non resisto, sono troppo buoni.
Quello di oggi è un banalissimo liquore di limoni, non limoncello, attenzione, perché di limoncello ce n'è uno solo e comunque la mia versione è un po' (parecchio) più forte. Personalmente lo trovo uno splendido digestivo, ma mi ha risolto anche un bel mal di gola.
Se poi se ne buttano giù un paio di bicchierini a stomaco vuoto passa anche tutto il resto, giuro ;-)


Ingredienti:
  • 3-4 limoni non trattati
  • foglie di limone (se disponibili)
  • 500 ml di alcool
  • 300 gr di zucchero
  • 500 ml di acqua

Procedimento:

Lavate i limoni, pelate la parte gialla della scorza (evitando il più possibile di intaccare la parte bianca) e metteteli in infusione nell'alcool insieme alle foglie per 12 giorni, alla luce, scuotendo di tanto in tanto.

Preparate uno sciroppo, facendo bollire acqua e zucchero per 5 minuti, fate raffreddare e aggiungetelo all'infuso. Fate riposare al buio per circa una settimana, scuotendo periodicamente.

Filtrate il liquore ottenuto e attendete 20 giorni prima di assaggiarlo.

E dopo essermi presentata come la massaia tuttofare, che si prepara in casa financo il limoncello, faccio outing e lo confesso: adoro questi snack.

Mulino Bianco

Mi danno il buongiorno,

Mulino Bianco

mi corroborano durante le interminabili ore in ufficio,

Mulino Bianco

mi accompagnano la sera durante la cena, il momento più agognato della giornata!

Mulino Bianco

Ringrazio infinitamente Mulino Bianco e Francesca e Cristiano di Ambito 5 per avermi dato l'opportuntà di "testare" queste ghiottonerie, in particolare il Soldino (ma ve lo ricordate???), riproposto in edizione limitata in occasione dell'Eurochocolate di Perugia, dal 15 al 24 ottobre, quando i maitres chocolatiers ne realizzeranno una versione gigante, che poi sarà a disposizione della golosità di tutti i presenti.

8 ott 2010

Cotognata ai Profumi del Natale (e Succo di Mela Cotogna allo Zenzero)

Cotognata alle Spezie e Succo di Mela allo Zenzero

Sapete, io mi ritengo una persona molto fortunata.
No, non pensate che disponga di chissà quali risorse economiche, di una carriera o di una salute di ferro.

Ho due sole grandi fortune, che portano un po' con sé tutto il resto e mi permettono di sentirmi felice: riesco a bearmi, nel senso letterale del termine, delle piccole cose.

Ma soprattutto sono circondata da persone splendide. Persone che hanno accettato il mio lato oscuro e mi rimangono comunque vicine, persone che mi vogliono bene e si preoccupano per e occupano di me, che mi supportano nel momento del bisogno e che hanno sempre un pensiero per me.

Alcune di queste persone le conosco da sempre e ho avuto recentemente riprova del loro affetto, in un momento buio. Altre le ho incrociate per caso, in questo periodo non facile per me, e mi hanno teso la mano. Quindi, a rigore, non so proprio se il nostro incontro si possa definire un caso o se ci abbiano messo lo zampino le stelle.

Di alcune persone, infine, mi sono accorta solo di recente: conoscenze di vecchia data, ormai date quasi per scontate, forse considerate poco determinanti per il mio benessere, allo stesso modo in cui ritenevo di non essere importante per loro, che, improvvisamente, si sono rivelate fondamentali. Persone con cui divido una grossa fetta della mia giornata, il mio rapporto con le quali pensavo si potesse definire in riduttivi termini di collaborazione, e che invece hanno saputo cogliere l'improvvisa ombra che incupisce il mio sguardo e offusca il mio sorriso. E che hanno fatto gara per farmi tornare quella di sempre.
Quella che nelle inezie è capace di vedere la luce.

Qualche giorno fa, una mia collega mi ha portato un cestino di mele cotogne. Frutti bellissimi nella loro imperfezione, nelle loro ammaccature, nella loro irregolarità, che hanno inondato di profumo la mia cucina.

Le ho usate per la preparazione più tradizionale, la cotognata come me l'ha insegnata la mia mamma, ma arricchita da una cassolette di profumi natalizi, forse in anticipo sulla stagione, ma in linea con la mia fase regressiva, di ritorno all'infanzia e alle sue sicurezze.
Il procedimento è un po' lungo, ma ne vale la pena.

Cotogne

Ingredienti:
  • 2,5 Kg di cotogne pesate intere
  • Zucchero qb (vedi procedimento)
  • 2 cucchiaini colmi di cannella
  • 1 cucchiaino colmo di zenzero
  • 1 cucchiaio di polvere d'arancia
  • 1 presa di scorzette di limone tagliate a striscioline
  • 1/2 bicchiere di limoncello

Procedimento:

Pulite accuratamente le mele con un panno, in maniera da eliminare la peluria esterna. Lavatele bene e tagliatele in quarti, scartando le parti eventualmente rovinate. Non togliete, però, né bucce, né torsoli, né semi.

Traferitele in una pentola e coprite d'acqua. Fate bollire per un'ora (io ho utilizzato la pentola a pressione, quindi mezz'ora è stata sufficiente).

Filtrate il succo ottenuto, facendolo passare attraverso una garza fitta, disposta su un colino, poggiato a sua volta su un recipiente capiente, nel quale raccoglierete il liquido.

Appena le mele bollite si saranno raffreddate, tagliate via i torsoli, dadolatele e pesatele. Dovreste ottenerne circa 1.5 - 1.6 Kg. Rimettetele nella pentola, insieme allo stesso peso di zucchero, 800 ml del succo ottenuto durante la fase precedente, la cannella, lo zenzero e la scorza di limone. Fate cuocere mescolando sempre, come una normale marmellata, quindi, verso fine cottura (quando i cubotti di mela saranno morbidi e il liquido avrà la consistenza di uno sciroppo corposo), aggiungete la polvere d'arancia e il limoncello.

Verificate la densità della marmellata con la solita prova della goccia sul piattino, quindi invasatela bollente, chiudete rapidamente i barattoli e capovolgeteli per formare il sottovuoto.

Con il succo avanzato, potete preparare una bevanda molto utile per le malattie da raffreddamento, facendolo ribollire per un paio di minuti con 3 cucchiai di miele e 1 cucchiaino di zenzero per ogni litro. Conservate in frigo e consumate entro un paio di giorni, prima che cominci a fermentare. Nel qual caso, potete utilizzare la preparazione come un normale aceto di mele.

29 set 2010

Confettura di Mirtilli alla Vaniglia

Marmellata di Mirtilli alla Vaniglia

Qualche giorno fa sono rientrata a casa piuttosto provata: era stata una giornata lavorativamente ed emotivamente pesante, capitano a tutti, no?
Insomma, so che spesso vi parlo dei miei viaggi e delle mie passeggiate, va bene che Alice è il mio secondo nome solo per una svista del mio babbo quando è andato a registrarmi all'anagrafe, perché teoricamente avrebbe dovuto essere il mio nome "ufficiale", ma non scrivo mica dal Paese delle Meraviglie ;-)
Ho riflettuto su cosa potesse aiutarmi a scaricare la tensione ed ho pensato immediatamente alla marmellata. Ho pensato ai mirtilli, al profumo della vaniglia e a quanti sono belli i vasetti colmi di nettare violaceo, che aspetta solo di essere spalmato sui biscotti della colazione, per darmi il buongiorno. Ho pensato al movimento ipnotico del mestolo che mescola la frutta, che poi diventa sciroppo, che poi diventa composta, che poi diventa confettura... e alla possibilità di trasferire la mia attenzione su qualcosa che avesse una sua fine naturale, la chiusura dei barattoli e la formazione del sottovuoto.
E ho pensato a quanto era stato divertente, subito prima di partire per le vacanze, raccogliere quei mirtilli che stavo tirando fuori dal freezer...


Ingredienti:
  • 1 kg di mirtilli
  • 500 gr di zucchero
  • 1 stecca di vaniglia

Procedimento:

In una pentola capiente mettete i mirtilli e lo zucchero. Aprite a metà per il lungo la stecca di vaniglia e grattate con la punta di un coltello i semini, facendoli cadere sui mirtilli. Aggiungete nella pentola anche la stecca di vaniglia stessa.

Mette sul fuoco, mescolando regolarmente fino al raggiungimento della consistenza gradita (vale sempre la prova della goccia sul piattino), togliete la stecca di vaniglia, invasate bollente e chiudete immediatamente i barattoli. Rovesciateli subito e lasciateli capovolti fino alla formazione del sottovuoto.

Sempre in tema di colazione e dolci risvegli, approfitto per ringraziare Lucy e la Pompadour per il bellissimo kit di tre tisane e sport watch inviatomi in premio per la mia partecipazione al contest "Ti cucino così... con i fiori" .


Tu Cucino così... con i Fiori e Crumble Tart

NB: il dolce che ho fotografato accanto alle tisane è una crumble tart, per la cui ricetta ringrazio Elga, farcita di marmellata di limoni

17 set 2010

Pomodori Secchi sott'Olio alle Erbe Profumate

Pomodori Secchi sott'Olio alle Erbe Aromatiche

Sì, lo so, me ne rendo conto, non è che si tratti della trovata del secolo, ma che vi devo dire? Io per i pomodori secchi sott'olio perdo letteralmente il senno!
Purtroppo non posso mangiare quelli industriali, perché contengono aglio, a cui io sono allergica (a proposito, avete mai provato ad aggiungere l'aglio ad alcune delle mie ricette salate? Immagino risultino migliori), quindi, quando mia suocera è tornata dalla Puglia con un Kg di pomodori secchi al naturale, da mettere sott'olio, tutti per me c'è mancato poco che mi mettessi a piangere di gioia. Non che qui non si trovino, ma quanto saranno cari?

Insomma, dopo qualche giorno mi sono accinta a invasarli seguendo la ricetta migliore del mondo: quella del mio babbo.
Il mio babbo prepara i pomodori secchi sott'olio più buoni che abbia mai assaggiato e non credo che raggiungerò mai le sue vette, ma faccio del mio meglio.
E voglio condividere il suo metodo con voi.

Prima di tutto, contrariamente all'uso abituale, i pomodori secchi non vengono preventivamente sbollentati nell'aceto, ma disposti direttamente nei barattoli, che devono essere ben lavati e asciugati, ovvio. Questo permette di mantenerne il sapore naturale, senza il retrogusto agro di quelli sbianchiti.

Si fa uno strato di pomodori, poi li si cosparge di origano, quindi un altro strato di pomodori, 3-4 capperi, altri pomodori, una mezza acciughina sott'olio e poi si ricomincia.

Io stavolta ho voluto "sperimentare" e ho fatto un barattolo con l'origano, uno con la menta, uno con il basilico, uno con l'erba cipollina, uno con la maggiorana, uno con il timo e uno con le Erbe di Provenza.

Quando il barattolo è quasi colmo, si versa olio evo a coprire. Un trucco per risparmiare sull'olio è quello di "pressare" i vari strati, in maniera da riempire il più possibile il barattolo con gli altri ingredienti.

Non chiudete immediatamente il barattolo, ma lasciate riposare il tutto per un po', in modo da far risalire l'aria eventualmente rimasta nel vasetto, quindi premete sull'ultimo strato di pomodori con il dorso di un cucchiaio, per far uscire quella residua. Se dovessero rimanere delle bollicine, potete "raggiungerle" con uno spiedino lungo e bucarle: vedrete che verranno a galla e scoppieranno.
A questo punto, controllate il livello dell'olio e, nel caso, aggiungetelo fino a coprire i pomodori.
Chiudete il barattolo.

Non essendo stati sbollentati, i pomodori si ammorbidiranno a contatto con l'olio, quindi occorre attendere almeno due mesi prima di consumarli.
Non posso pensare di dover aspettare così tanto!!!
Naturalmente, l'olio di conservazione potrà essere usato per condimenti a crudo o per cucinare piatti particolari.

Comunque la ricetta l'ho già sperimentata altre volte senza postarla, quindi, anche se il barattolo in foto nello specifico sta ancora riposando, è sicura ;-)


NB
Vi ricordo che il 7 Novembre partiranno i miei
Chi desiderasse ricevere maggiori informazioni
o iscriversi
mi può contattare via email:


Colgo anche l'occasione per esprimere la mia gioia nel leggere il mio nome tra quelli delle fortunate che si sono aggiudicate il kit assaggio+orologio, partecipando al contest di Lucy "Ti cucino così... con i fiori" con i miei Muffin al Fiordaliso, Rosmarino e Miele.