E’ con ritardo colpevole che mi accingo a raccontarti del
mio Vinitaly… ho letto su altri blog articoli approfonditi, professionali ed
esaustivi su questa emozionante manifestazione che annualmente anima la bella
Verona, trasformandone l'atmosfera signorile, composta e molto “veneta” in una
giostra festosa e tintinnante di calici.
Io non sono così brava ed esperta, posso solo provare a
mettere nero su bianco il vortice di emozioni che puntualmente mi assale quando
attraverso Porta Palio e mi dirigo verso il centro storico, nel pomeriggio dell’esaltante
“Sabato del Villaggio” che precede l’apertura della fiera, quando mi addentro
nei vicoli fiancheggiati di vetrine a tema Vinitaly, anche se i negozi appartengono
a tutt’altra categoria merceologica, e improvvisamente mi ritrovo in Piazza
Bra, davanti alla grandiosa arena, o in Piazza delle Erbe, con il suo
caratteristico mercato, o ancora sul Ponte Pietra, che apre le porte verso la
Verona alta, quella delle colline su cui si abbarbicano ville storiche e
monumenti imponenti.
All’ora dell’aperitivo, l’umore sonnolento del pomeriggio
cede il posto alla gaiezza degli eventi Out of Fair, il mondo sembra riversarsi
per le strade, appena fuori dalle enoteche che propongono degustazioni più o
meno tematiche, musica, special guests più o meno noti. Una sorta di Carnevale
Veneziano in cui le maschere settecentesche vengono sostituite da tenute
stilose, in mezzo alle quali i miei pantaloni oversize e le mie scarpe comode
risultano un po’ fuori tema.
Immancabile, per completare l’apoteosi della vigilia, è l’appuntamento
al caratteristico Ristorante Ponte Pietra, affacciato sull’Adige, dove ormai da tre anni, ordino lo stesso
identico menu, lo stesso identico vino, come in un rituale propiziatorio che
favorisca la riuscita della giornata successiva.
In realtà, il Vinitaly è comunque un successo assoluto,
fosse anche solo per la magia che riesce a creare e a farti vivere per il tempo
in cui ti aggiri tra gli stand, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando
non è troppo affollato e le degustazioni si limitano all’aspetto olfattivo.
Bevo il mio primo calice poco prima di pranzare, nell’area
Franciacorta, presso il raffinatissimo stand Berlucchi, dove la sempre cordialissima
Responsabile Ufficio Stampa ci offre l’anteprima di un elegante Satèn 2006 “Palazzo Lana”,
un Brut millesimato perfetto, prodotto con Chardonnay in purezza, parzialmente
barricato e poi lasciato a riposo sui lieviti per sei anni, durante i quali
acquisisce le caratteristiche note floreali languide e quasi mielate, che virano
all’aroma biscottato e burroso, con note di dolci lievitati. Al gusto è vellutato, cremoso e molto denso, sebbene supportato con
equilibrio da alcuni elementi di durezza, al punto da risultare più gradevole
per una degustazione in purezza, che non in accompagnamento. Immagina una
serata estiva perfetta, su un terrazzo fiorito, che aggetta sul mare, negli ultimi
istanti del crepuscolo, quando il profumo dei gelsomini si mescola con quello
della macchia mediterranea.
Può essere il modo più bello per chiudere una giornata. Nel
mio caso è stato il migliore per cominciarla.
5 commenti:
Uauh !!! Fantastica esperienza !!! mi piacerebbe tantissimo andarci !!! un bacione cara
Sono una fan del Satèn.... lo provero' senza dubbio!
Sempre bello il Vinitaly: ci sono stato anche quest'anno ma solo per un giorno.
Buon weekend.
Enrico
Ed io arrivo più tardi di te a commentare questo bellissimo post che mi fa entrare,anche se virtualmente, in quella Verona che spero di vedere un giorno in occasione di questa manifestazione. Un abbraccio grande Sere!!!
che bel piatto invitante!!!
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