Prima che le temperature si assestino sul caldo afoso, mi
affretto a pubblicare le ultime proposte un po’ succulente, che, comunque, per
ora, la sera, quando cala il sole e si alza il vento, rimangono piacevoli.
Per la verità, questa ricetta era comparsa, in forme più o
meno simili, su Sale&Pepe di Novembre e mi aveva molto intrigata, salvo,
poi, passare in cavalleria in favore di preparazioni che ritenevo più
immediate.
Niente di più sbagliato, è un piatto semplicissimo: con un
buon mixer e un valido coltello da carne si prepara in una manciata di minuti,
il resto è tutta un’attesa del punto giusto di cottura dell’arrosto, non troppo
al sangue e non troppo asciutto, mentre in cucina si diffonde un profumo
delizioso e invitante, che invoglia a passare molto spesso davanti al forno.
Proprio in virtù di questa non lunghissima, ma sicuramente
trepida, attesa, ti suggerisco un abbinamento con un vino che funzioni bene
anche da fuori pasto, per avere il piacere di sorseggiarne un primo calice a
palato netto: un Valpolicella
Superiore Ripasso, per me il Valdimezzo
della Casa Vinicola Sartori.
Del Ripasso, che ho conosciuto in una deliziosa enoteca veronese, in una serata che somigliava più ad un’opera d’arte che alla vita, mi affascina il metodo di affinamento, che prevede, dopo la prima fermentazione, un successivo riposo del vino, ottenuto dai tipici uvaggi del Valpolicella, sulle vinacce dell’Amarone. Dopo la malolattica, il Valdimezzo prosegue il suo élévage con un periodo di riposo in cui compie anche un passaggio in botti di rovere e un successivo assestamento di sei mesi in bottiglia.
Del Ripasso, che ho conosciuto in una deliziosa enoteca veronese, in una serata che somigliava più ad un’opera d’arte che alla vita, mi affascina il metodo di affinamento, che prevede, dopo la prima fermentazione, un successivo riposo del vino, ottenuto dai tipici uvaggi del Valpolicella, sulle vinacce dell’Amarone. Dopo la malolattica, il Valdimezzo prosegue il suo élévage con un periodo di riposo in cui compie anche un passaggio in botti di rovere e un successivo assestamento di sei mesi in bottiglia.
Questo procedimento dona al prodotto una struttura maggiore,
aromi celestiali di frutta rossa matura, quasi compostata, e un gusto avvolgente,
denso e sontuoso.
Uno spessore così importante fa un po' pensare a certi banchetti rinascimentali, quando i vini erano addizionati di aromi e miele, che li rendevano profumati e pastosi, adatti ad accompagnare le portate opulente del tempo, quando non era ancora nata la distinzione tra piatti salati e dessert, né il concetto di "crescendo" dei sapori, e ogni ricetta era un'interessante commistione tra quelli che oggi consideriamo i due poli opposti del gusto.
Ingredienti:
- 120 gr di guanciale (Terre Ducali)
- 100 gr di frutta secca mista tra cranberries, arachidi, mandorle e nocciole (Premium Mix, distribuito in Italia da D&C)
- 1.2 Kg ca di scamerita in un solo pezzo
- insaporitore per arrosti q.b (Arostina Bauer)
- olio extravergine d’oliva
- due mazzi di ravanelli con le foglie
- sale iodato (Gemma di Mare)
Procedimento:
Trita finemente il guanciale e la frutta secca nel mixer,
per ottenere un impasto facilmente spalmabile.
Incidi la scamerita a libro o, se molto spessa e se sei
capace, a spirale, stendila e cospargi l’interno con gli aromi e battila con il
batticarne, per farli penetrare e assottigliare lo spessore, in modo da
arrotolarla meglio.
Distribuisci su tutta la superficie il composto di guanciale
e frutta secca e avvolgi strettamente la carne su sé stessa. Fermala con
qualche giro di spago da cucina e massaggiala con un’altra presa di aromi.
Scalda un filo d’olio in una padella antiaderente e rosola
il tuo rollé da tutti i lati, finché non sarà leggermente dorato.
Separa i ravanelli dalle loro foglie e monda queste ultime,
eliminando la costola centrale, più fibrosa,
e stendile sul fondo di una teglia da forno. Adagia sopra l’arrosto e
irrora con il fondo di cottura formatosi in fase di rosolatura. Disponi tutto
attorno i ravanelli e salali leggermente.
Preriscalda il forno al massimo e, quando l’avrà raggiunta,
inforna, abbassa la temperatura a 180°. Cuoci per circa 40 minuti, quindi
estrai la carne e lasciala riposare coperta con un foglio di alluminio per 10
minuti, prima di affettarla, per far assestare i succhi. Nel frattempo termina
di cuocere le verdure e, quando avrai porzionato l’arrosto, servile di
contorno.
10 commenti:
Tesoro questi piatti sono perfetti tutto l'anno per me non ci sono stagioni davanti ad un piatto cosi succulento e ben preparato e poi in verità la sera un bel pasto caldo non dispiace davvero mai!!baci
Farcire il maiale con il mixer di frutta secca mi fa pensare alla sorpresa dei commensali nel mangiarlo ...noi spesso facciamo carni al forno la domenica e questo espediente per noi può andare bene ancora ...i ravanelli rendono il tutto più allegro !!
ti dirò.....secondo me va benissimo anche in estate, tanto il forno io lo accendo comunque!!!
Ma sai che non ho mai provato i ravanelli arrostiti? Mi hai aperto un mondo..... Bacioni
wow, che arrosto splendido, profumato..saporito!! ricetta segnata!
Ciao Serena, i ravanelli arrostiti mi ispirano parecchio, mai provati... secondo me sono il degno accompagnamento a questo saporito e succulento arrosto!!! Bravissima!!!
Un abbraccio...
ecco...io pensa che non ho mai cotto un arrosto nel forno...
Non so perchè ma ho sempre fatto sul fuoco.
Ti è venuto molto bene, interessanti quei ravanelli...un insieme di sapori proprio intrigante!
Baci cara e buon inizio settimana...io son k.o
Anche da me oggi freschettino....un pò troppo direi e così cenare con la tua preparazione mi andrebbe proprio bene anzi benissimo!
è davvero un piatto succulento e i ravenelli arrostiti m'incuriosiscono non poco,mai provati ma grazie per il suggerimento.
A presto
Z&C
Hai ragione le temperature sono ancora accettabili e a dirla tutta per me dovrebbero rimanere così tutta l'estate...detesto il caldo!
Gli arrostini ci stanno ancora benone! Ma poi...sono buoni anche freddi!
Questa ricetta è davvero interessante. Non ho mai abbinato un arrosto con la frutta secca, ho usato prugne, mele e cose del genere ma mai arachidi o mandorle.
Io sono una frana nella cottura degli arrosti, ma tu sei davvero bravissima. Sembra talmente tenero da sciogliersi in bocca
io che amo il caldo non sono decisamente soddisfatta di queste temparature ma decisamente questa ricetta invece si!lovely!
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