Questa terrina staziona in
archivio da un po’, l’ho preparata quando le giornate erano ancora piuttosto
cupe, ma, in ogni caso, visto che il caldo torrido non è ancora arrivato, anche
se è abbastanza sostanziosa, ho pensato di pubblicarla ugualmente. Del resto,
si mangia fredda, anzi, la vedo molto bene per una cena in terrazza o sotto il
portico, ad averne uno, su una tavola coperta da una tovaglia di lino e imbandita
di vasellame di ceramica dipinta, tra verdure grigliate, formaggi caprini e
tapénade, un po’ Provenza, un po’ Route du Vin alsaziana, in un turbinio di
lucciole e stelle, che non capisci dove finiscono le prime e cominciano le
altre.
Potrei raccontare a lungo di come
immagino una cena così, con tante persone a condividere vino rosso e risate o
anche una sola molto speciale o nessuna, solo io, le stelle, un buon libro e i
Pogues in sottofondo.
E un bicchiere di vino, puorquoi pas, il Val di Santi Tolaini, una meraviglia di blend di San Giovese e Cabernet Sauvignon, impreziosita dal tocco erbaceo del Franc, lungamente barricato, al fine di strutturare l’iniziale impressione vegetale con le rotondità tipiche dell’invecchiamento: note di frutta molto matura, quasi compostata, candita, spezie dolci, un ricordo aromatico che potrebbe essere liquirizia come anice, per un corpo pieno e appagante, che lascia il palato netto, ma, allo stesso tempo, ansioso di goderne ancora.
Ingredienti:
- 250 gr di speck a cubotti (fiammiferi Furlotti)
- un bicchiere di birra Pilsner (Bavaria Premium)
- 180 gr di primosale (Conrado)
- due-tre cucchiai di tartufi tagliati a carpaccio (Inaudi)
- crema di funghi porcini (Inaudi) per accompagnare
Procedimento:
Rosola lo speck in una padella
senza grassi e, quando sarà ben tostato, sfumalo con la birra e alza la fiamma
per farla evaporare.
Raccogli i cubotti di speck e il
fondo di cottura formatosi e frullali grossolanamente nel mixer; lavorali
delicatamente, a mano, con il primosale e un paio di cucchiaiate di olio di
conservazione del tartufo, avendo cura di non amalgamarli troppo, il composto
non deve risultare eccessivamente compatto, altrimenti una volta cotto sarà
gnucco.
In uno stampo da terrina, appena
sporcato d’olio, forma un primo strato con una metà dell’impasto, cospargilo di
lamelle di tartufo, ricopri con il resto dello speck e completa con altro
tartufo.
Copri la terrina con un foglio di
alluminio e infornala a 180° per circa un’ora.
Servi a temperatura ambiente,
accompagnata dalla crema di porcini.
8 commenti:
Deve essere bello sostanzioso questo piatto ma decisamente saporito e gustoso e poi freddo lo trovo perfetto anche per l'estate quindi l'ho terrò moltoooo presente!!Bacioni,imma
ecco, non preparo mai delle terrine (sbagliando ovviamente!) Questa è assolutamente intrigante, me la segno...
Buon lunedì tesoro, bacione
Mi hai fatto venir voglia di cenare sotto un portico ...una terrina che fa sognar le vacanze all'orizzonte !!!!
Se organizzi una cena così mi autoinvito, soprattutto se ci sono le lucciole. Quanto mi piacerebbe rivedere le lucciole, dovevo essere meno che diecienne l'ultima volta che le ho viste
che bella ricetta!
Niente portico e niente terrazzo; la terrina me la mangio davanti al camino visto che qui l'estate sembra già sparita e - tra un temporale e l'altro - ci sono solo cieli nuvolosi.
Claudette
Questo post fa sognare, sia per la descrizione della cena ideale (e qui con questo tempo sono sempre meno le cene fuori, tristezza!), sia per la golosità di questa terrina!
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