Alle verdure ripiene lego così tanti ricordi che ogni volta
che sperimento una farcitura diversa da quella tradizionale mi sento in colpa
nei confronti del mio passato.
La zia cominciava a rosolare le melanzane alle 7.00 del
mattino, come da cultura calabrese, e quando mi alzavo, anziché del profumo del
caffè e delle cuzzupe calde, la casa era impregnata di odore di frittura. Ma
non era sgradevole, ero molto giovane, dormivo bene, e lo stordimento post
risveglio non faceva ancora parte dei problemi che affliggono la prima parte
della mia giornata. Ero contenta di sapere che, tra una mattinata sulla
spiaggia e la siesta pomeridiana, avremmo mangiato verdure ripiene.
Le melanzane erano le sole che la zia friggeva prima di
passarle al forno. I pomodori, i peperoni e le zucchine, venivano infornati
direttamente da crudi.
I ripieni cambiavano: passata di pomodoro, mozzarella e
capperi per le melanzane; carne trita per i peperoni e le zucchine; tonno per i
pomodori.
E siccome ero una sciocca ragazzina, mangiavo soltanto il
ripieno e passavo “le bucce” alla mia mamma.
Adesso, invece, mangio tutto. Soprattutto le bucce. Anche
quando il ripieno è buono come questo.
Ingredienti:
- 4 peperoni (del colore che preferisci :-) )
- 480 gr di seitan fresco (Natura Nuova)
- 200 gr di caciotta di capra ( La Prima – Amalattea)
- 2 vasetti di crema di olive nere (Duca Carlo Guarini)
- 8 wurstel vegetali (Natura Nuova)
- 3 cucchiai di pangrattato
- 1 cucchiaio di origano
- rucola e cipolla rossa di Tropea per accompagnare
Procedimento:
Lava i peperoni, elimina il picciolo delicatamente, per non
romperli, tagliali a metà per il lungo ed elimina i semi e le costole interne.
Trita finemente il seitan con il formaggio e la crema di
olive (o circa 100 gr di olive nere denocciolate); affetta i wurstel a
tocchetti e mescolali al composto, che userai per farcire i peperoni.
Cospargi la superficie con il pangrattato e l’origano, versa
due bicchieri d’acqua sul fondo della pentola a pressione e disponi i peperoni
sulla vaporiera apposita.
Cuoci per 20 minuti dal fischio e servi tiepidi o freddi su
un letto di insalata e anelli di cipolla.
Naturalmente, in Calabria qualsiasi pietanza veniva
innaffiata (anche in Agosto, all’ora di pranzo) con fiumi di Cirò, chiaramente
rosso, nessuno pensava agli abbinamenti allora e del resto io ero troppo
piccola per bere. Stavolta mi sono tolta lo sfizio di sperimentare e ho tentato
un gemellaggio nord-sud con un Soave Classico,
della Casa Vinicola Sartori:
visto che il piatto, nei sapori, è piuttosto equilibrato e, senza essere impersonale,
non ha particolari spunti dolci, speziati o amaricanti, merita un vino
altrettanto bilanciato, che lo accompagni nell’aromaticità delicata del ripieno
con i suoi profumi sottilmente fioriti, che si evolvono nelle note più fresche
della frutta bianca e in quelle minerali del terreno vulcanico in cui i vigneti
di garganega affondano le loro radici. Il finale ammandorlato ben si sposa al
peperone, che, cotto a vapore, non acquista l’amaro tipico della griglia,
mantenendo la propria naturale dolcezza.
6 commenti:
Ciao Sere,
mi piace molto questo versione di verdure farcite con il seitan.
AHAH! Anche io a volte lo facevo di scartare le "buccia" :) ma a casa mia non me la facevano passare troppo liscia.
Io adoro i peperoni ripieni e ci metterei di tutto, senza ritegno. Non mi faccio problemi a mantenere una tradizione casalinga.
Fanno ancora molto estate, ma ci piacciono anche troppo :)
Buona questa versione vegana, semplice e originalissima :)
Mamma mia che bontà Serena, molto gustosi!!!!
Le verdure ripiene amica mia sono una ricetta del cuore anche per me sono l'estate e i ricordi dell'infanzia e ancora oggi prepararli mi piace da matti e la tua versione è davvero gustosissima!!Un abbraccio forte,Imma
Ricetta Capo !! Ho tutti gli ingredienti! Io sicuramente farlo! Grazie mille.
Grazie a voi e buona fortuna a mettere più!
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