Sfondo realizzato con carta da regalo Star Pennsylvania
Tanti anni fa, frequentavo ancora il liceo, la mia mamma e la mia nonna intrapresero un breve viaggio della memoria nei luoghi dove avevano trascorso la loro giovinezza: già negli anni '90, trovarono qualcosa di molto diverso dalla Val di Cornia che avevano lasciato nell'immediato dopoguerra e ben poco restava delle ambientazioni delle opere di Cassola.
Le vestigia partigiane avevano lasciato il posto a una provinciale mondanità che animava la costa, mentre l'entoterra si era già votato al turismo enogastronomico, ancora agli albori.
Fortunatamente, dopo vent'anni, la situazione non si è esacerbata e l'Alta Maremma conserva su entrambi i fronti quelle caratteristiche modaiole un po' ingenue che inteneriscono e fanno ancora tanto paesino rivestito a festa.
Mamma e nonna rientrarono piene di ricordi rinverditi e, sospetto, un po' romanzati, sull'occupazione tedesca, le tombe etrusche che servivano da rifugio durante i bombardamenti, l'albergo della bisnonna sulla via principale di Cecina, i parenti di cui ormai non restavano che le lapidi muffite nel cimitero di Volterra.
Cosa per me assai più interessante, portarono una ricetta assaggiata in un ristorante di Massa Marittima (allora andare al ristorante non era molto comune per la mia famiglia e di ogni esperienza del genere si faceva tesoro... forse dovrebbe essere ancora così?); una ricetta che, a distanza di tanto tempo, confrontata con le eccentricità a cui ci hanno abituato gli istrionici chef di oggi, sembra infantile, ma allora ci sembrò assai innovativa: condire gli gnocchi con dei gamberetti in parte frullati e in parte interi pareva una trovata degna del Cordon Bleu.
Dato che mi sono ritrovata tra le mani degli gnocchi molto speciali, preparati da Eleonora, una ragazza che ha deciso di rischiare il tutto per tutto e investire la propria vita nella sua vera passione, mi è sembrato giusto rendere omaggio al suo coraggio e alla sua grande bravura (gli gnocchi sembrano proprio quelli fatti in casa dalla mamma) con questa vecchia ricetta "di famiglia", che ho un po' rinfrescato con del galgant, una spezia orientale un filo piccante, che reca con sé il profumo pungente del limone.
Per accompagnarli, ho colto l'occasione per stappare una bottiglia di pregiato Nussbaumer delle Cantine Tramin, un'esplosione di frutta e spezie, che ho scoperto accordarsi splendidamente con i crostacei e con le note asiatiche del galgant.
Sapevo già che la siccità del 2011, che tanto ha colpito altre zone vinicole, ha, invece apportato grandi benefici ai vitigni di gewurtztraminer dell'Alto Adige (anche perché in quel periodo mi trovavo proprio lì!), ma, sinceramente, non avevo ancora avuto modo di rendermi conto dell'eleganza che l'eccezionale clima di cui questa regione ha goduto quell'anno avesse impresso ai vini di questo terroir, né della disinvoltura con cui il Nussbaumer si accosta all'esotismo delle spezie.
Confido anche nell'annata 2012: se, come spero, potrò tornare presto tra le mie montagne, ti saprò dire.
Le vestigia partigiane avevano lasciato il posto a una provinciale mondanità che animava la costa, mentre l'entoterra si era già votato al turismo enogastronomico, ancora agli albori.
Fortunatamente, dopo vent'anni, la situazione non si è esacerbata e l'Alta Maremma conserva su entrambi i fronti quelle caratteristiche modaiole un po' ingenue che inteneriscono e fanno ancora tanto paesino rivestito a festa.
Mamma e nonna rientrarono piene di ricordi rinverditi e, sospetto, un po' romanzati, sull'occupazione tedesca, le tombe etrusche che servivano da rifugio durante i bombardamenti, l'albergo della bisnonna sulla via principale di Cecina, i parenti di cui ormai non restavano che le lapidi muffite nel cimitero di Volterra.
Cosa per me assai più interessante, portarono una ricetta assaggiata in un ristorante di Massa Marittima (allora andare al ristorante non era molto comune per la mia famiglia e di ogni esperienza del genere si faceva tesoro... forse dovrebbe essere ancora così?); una ricetta che, a distanza di tanto tempo, confrontata con le eccentricità a cui ci hanno abituato gli istrionici chef di oggi, sembra infantile, ma allora ci sembrò assai innovativa: condire gli gnocchi con dei gamberetti in parte frullati e in parte interi pareva una trovata degna del Cordon Bleu.
Dato che mi sono ritrovata tra le mani degli gnocchi molto speciali, preparati da Eleonora, una ragazza che ha deciso di rischiare il tutto per tutto e investire la propria vita nella sua vera passione, mi è sembrato giusto rendere omaggio al suo coraggio e alla sua grande bravura (gli gnocchi sembrano proprio quelli fatti in casa dalla mamma) con questa vecchia ricetta "di famiglia", che ho un po' rinfrescato con del galgant, una spezia orientale un filo piccante, che reca con sé il profumo pungente del limone.
Per accompagnarli, ho colto l'occasione per stappare una bottiglia di pregiato Nussbaumer delle Cantine Tramin, un'esplosione di frutta e spezie, che ho scoperto accordarsi splendidamente con i crostacei e con le note asiatiche del galgant.
Sapevo già che la siccità del 2011, che tanto ha colpito altre zone vinicole, ha, invece apportato grandi benefici ai vitigni di gewurtztraminer dell'Alto Adige (anche perché in quel periodo mi trovavo proprio lì!), ma, sinceramente, non avevo ancora avuto modo di rendermi conto dell'eleganza che l'eccezionale clima di cui questa regione ha goduto quell'anno avesse impresso ai vini di questo terroir, né della disinvoltura con cui il Nussbaumer si accosta all'esotismo delle spezie.
Confido anche nell'annata 2012: se, come spero, potrò tornare presto tra le mie montagne, ti saprò dire.
Ingredienti:
- 350 gr di gamberetti sgusciati
- 2 cucchiai di succo di limone (Lemondor Polenghi Group)
- 2 cucchiaini di galgant macinato (Il Mondo delle Spezie)
- olio extravergine d'oliva
- 100 ml ca di panna al salmone (Chef)
- 500 gr di gnocchi (La Pasta di Ele)
Procedimento:
Sciacqua brevemente i gamberetti sotto l'acqua corrente, per eliminare l'odore di ammoniaca che talvolta rovina i crostacei non appena pescati.
Tamponali per asciugarli e mettili a marinare in una fondina con il succo di limone e la metà del galgant, per circa mezz'ora.
Trascorso questo tempo, scalda un filo d'olio con il galgant rimanente e aggiungi i gamberetti scolati dalla marinata. Cuoci a fuoco altissimo per un paio di minuti. Mantenere la fiamma forte è fondamentale per evitare che i gamberi rilascino l'acqua contenuta al loro interno, altrimenti, anziché arrostire lesseranno.
Raccogli i due terzi di essi nel mixer a immersione e frullali con la panna.
Rimetti la crema nella padella con i gamberetti interi e tieni in caldo.
Lessa gli gnocchi in acqua bollente salata e scolali non appena tornano a galla.
Suddividili in due piatti fondi (quattro se prevedi anche un secondo) e condiscili con la salsa ai gamberetti.
10 commenti:
E' un piatto davvero molto interessante tesoro e poi cosi pieno di ricordi che lo rende ancora piu speciale!!Baci,Imma
È un post molto bello. E a me piace tanto perdermi nei tuoi racconti... :) Quanto è vera quella frase sulla Maremma: "quelle caratteristiche modaiole un po' ingenue che inteneriscono e fanno ancora tanto paesino rivestito a festa". Lo penso sempre anche io e mi piace.
Buona settimana!
Che bello questo piatto condito dai ricordi :)
Le eccentricità lasciamole agli chef istrionici, io amo i piatti “ingenui” forse ma che scaldano il cuore. Un abbraccio, buona settimana
Anch'io amo le ricette legate ai ricordi...e nobilitare degli gnocchi speciali mi pare uan bella idea!L'unica cosa che non metterei è la panna al salmone, userei una besciamellina leggra ma, so' gusti!
baci
che buoni, gustosiiiiiiiii!!!
Serena, scusa, ma di questo post ho dovuto prendere appunti...il galgant, in primis, che è una spezia interessante per come la descrivi, per il buon vino che hai stappato...e poi per il racconto. Mi piacciono anche gli sfondi con la carta che stai usando..elegante...Ah! dimenticavo...concordo sul fatto che il ristorante dovrebbe far tornare a casa con quel quid in più...a volte è proprio così!!! Buona settimana!
Un bellissimo piatto condito con i ricordi di famiglia e con un tocco di perfetta creatività che solo tu potevi mettere!
Baci
Gustosissimo!
un piatto reso affascinante dai tuoi ricordi, un abbraccio SILVIA
un'altra spezia che non conoscevo, sono curiosa! buonissimo il piatto e anche il vino!
un bacione
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