Di questa pizza, la scorsa estate, a Sestola, ho fatto indigestione:
l’ho scoperta nel menu di un piccolo ristorante, molto carino, affacciato sulla
vallata, dove sono stata con i miei genitori, e, nel giro di due settimane,
sono tornata a cena lì tre volte e in ogni occasione ho replicato la stessa
ordinazione.
Gli emiliani mettono l’aceto balsamico dappertutto, ma sulla
pizza non me l’aspettavo: devo ammettere che ci sta molto bene. Ovviamente il
formaggio a scaglie utilizzato nel locale era il parmigiano, che lì è di casa,
ma io preferisco il nostro pecorino toscano . Se
non erro la ricetta originale prevedeva anche della rucola, io in casa non l’avevo,
ma puoi aggiungerla, ovviamente a crudo, sicuramente ci sta bene.
Questa non è una vera ricetta, perché, come spesso mi
capita, ho barato e ho utilizzato delle pratiche basi già pronte, ma visto che
siamo arrivati al venerdì te la propongo in versione speedy, se vuoi prepararla
stasera stessa, per inaugurare il weekend (occorrono pochi minuti per guarnirla
e, se sei stanca della prima settimana lavorativa *quasi* completa, avere a
portata di mano in casa delle basi per pizza di ottima qualità ti sarà di
grande aiuto), altrimenti hai davanti a te due giorni per dedicarti a un
impasto a lievitazione lenta con tutti i crismi.
Dato che è un piatto che lego alle vacanze
sull’Appennino Modenese, quando si è trattato di scegliere il vino, sono caduta
inevitabilmente sul Lambrusco. So che l’abbinamento più classico per la pizza è
la birra, ma ho scoperto che l’unica ragione per cui va così è solo storica: le
prime pizzerie “moderne” non avevano la licenza per la vendita di alcolici,
che, però, per la birra, non è necessaria e perciò l’unica bevanda alcolica che
vi si poteva trovare era appunto la birra.
In realtà, da un punto di vista gustativo non è il
matrimonio migliore, io preferisco sempre il vino, in questo caso il Concerto
delle Tenute Medici Ermete, credo il
miglior lambrusco secco che abbia mai assaggiato: in genere la versione secca
di questo vino ha un buonissimo profumo e un sapore gradevole, ma un retrogusto
allappante un po’ antipatico. Non è
questo il caso: a parte il bellissimo color rubino, che spruzza di magenta
anche la spuma, e l’aroma fruttato vivace, in bocca è sì secco, ma rotondo e molto
armonico, con una buona acidità e un tannino morbido, che “sgrassa” la
pastosità del formaggio, ma non stride con l’aspro delle noci e la schiettezza
dell’aceto balsamico.
Ingredienti:
- 2 basi per pizza di farro (L’Antica Cucina) già pronte
- 200 gr di cacio bucato (Caseificio Nonna Teresa)
- un rametto di rosmarino
- una manciata di noci (Eurocompany)
- 100 gr di pecorino toscano DOP (Caseificio Spadi)
- aceto balsamico al tartufo (Inaudi) a piacere
Procedimento:
E’ così semplice che mi vergogno quasi a scriverlo:
grattugia il cacio bucato e cospargilo sulle basi per pizza. Cospargila di
rosmarino e noci e infornala secondo tempi e modi indicati sulla confezione.
Nel frattempo, con una mandolina, ricava dal pecorino delle
scaglie sottili.
Sforna le pizze, distribuisci sopra le scaglie di pecorino e
completa con una spruzzata di aceto al tartufo.
9 commenti:
Anch'io l'aceto balsamico lo metto un po' ovunque ma sulla pizza non me los arei nemmeno mai sognato.
Ora so che combinerò domani sera!
Così bella sottile mi scrocchia già sotto i denti :D
Un bacione, buon we
Domani sera come tutti i sabato si va di pizza e mentre le bimbe vogliono la classica Margherita, per noi mi piace variare, in genere vedendo cosa ho in frigo...domani la provero' magari usando anche qualche tartufo affettato??? E poi sai che io bevo vino e non birra con la pizza? Ed ora tu mi spieghi anche l'arcano storico...ah!! Buonissima la zucca impanata in polenta e fritta...domenica le ripropongo come contorno! ; )
purtroppo in casa mia non amano l'aceto balsamico ( io lo metterei ovunque)...vuol dire che la prossima volta questa pizza la preparo per me sola......che ne dici?!
mi piace anche la consistenza...sottile e croccante...
Adoro queste ricette sfiziose e straveloci da preparare. E sono una aceto balsamico-dipendente quindi come potrei non capitolare davanti a questa meraviglia? sai che non l'ho mai vista proposta nei ristoranti di Bologna?
Domandina: il grana o il pecorino non si sciolgono in cottura?
Ciao Serena, so che mi piacerebbe tantissimo, adoro questo tipo di preparazioni... e l'aceto balsamico ci sta divinamente!!!
Bacioni, felice fine settimana...
In effetti avrei replicato all'infinito anch'io ;)
Wow che meraviglia Serena! qui ci prendi davvero per la gola! una ottima base al farro, e sopra semplicemente pochi sapori ma molto forti e ben studiati....fantastica!
un bacione
Adoro questa soluzione per la pizza utilizzando le piadine di farro bio. 0ramai è entarta a far parte delle nostre cene "sfiziose". Sono curiosa di provare la tua ricetta che sembra davvero ottima.
Un saluto e bentrovata,
Barbara
vegetariana/bio per "norma e non per punizione" :-))
Ciao Serena! Semplice sì, ma sicuramente buonissima.,,, infatti non c'è bisogno che le cose siano complicate per essere buone!
Un abbraccio
Sandra
Posta un commento