Eccomi qui a raccontarti di un’altra
serata gradevolissima, trascorsa nell’ormai a me familiare cornice di Piazza del Vino, che periodicamente
ospita cicli di incontri dedicati alla degustazione di vini e distillati.
Mercoledì è stato il turno della Roner, pluripremiata azienda altoatesina,
che ha proposto un assaggio della sua pregiata selezione.
Partiamo con l’acquavite di pera
Williams, fiore all’occhiello della famiglia, ottenuta con doppia
distillazione in alambicchi portati a temperatura con il metodo del bagnomaria.
Comincio col dirti che quest’estate, quando ho avuto l’occasione di visitare la
sede Roner e procedere a una degustazione guidata molto approfondita, mi aveva colto una tale ossessione per l’aroma
di pera che si sprigionava dal calice che non ho avuto pace finché, dopo aver
scandagliato tutta Merano, non ho trovato un profumo esattamente uguale, il cui
costo, peraltro, ammontava a quello di sei bottiglie di acquavite (lol)!
Tornando a noi, si tratta di un di grande intensità, sia nell’aroma, fruttato e risoluto, sia nel
gusto, che riprende alcune delle note olfattive, in modalità più secca.
Normalmente la si serve a fine pasto, ma è ottima con gli erborinati,
com’è stata, infatti, proposta durante l’incontro, e, personalmente, non la
disdegno nemmeno con un pecorino toscano semistagionato, a patto che non sia
troppo sapido.
Proseguiamo con la morbidezza
speziata del Caldiff,
sontuoso distillato di mele gravensteiner, una qualità ormai quasi scomparsa,
che Roner si impegna a preservare per la
produzione di questo esclusivo nettare dal colore di caramello e dal profumo di
pain d'epices, che si porta dietro le complessità e le stratificazioni
olfattive e gustative dell’invecchiamento dinamico con metodo Soleras a cui è
sottoposto.
Senza dubbio da meditazione, ma
anche da dessert, per i formaggi molli a crosta fiorita (perfetto con la
consistenza fondente del Reblochon Fermier a latte crudo).
Helmuth, il mastro distillatore dell’Azienda, ci sorprende
con un abbinamento azzardato, un chutney di frutta alla senape e peperoncino,
opera dello chef del ristorante Ritterhof.
Un rischio, certo, ma il risultato è bilanciato.
Segue la poesia del Geist
di Prugnole, una categoria di distillati poco diffusa in Italia, basata
sulla tecnica dell’infusione in alcool, che si utilizza solo per piccoli frutti
a bassa resa: il nuovo nato di casa Roner
estrae da queste drupe, dal sapore apparentemente poco accogliente, la loro
essenza mandorlata più pulita, che ricorda il calissons. Ed è proprio
con un biscotto di frolla alle mandorle tipicamente altoatesino che ci viene
proposto, un accoppiamento diretto e immediato, che rende giustizia ad entrambe
le componenti.
Chiudiamo con una Lagrein Riserva, realizzata a partire da una cuvée di grappe di Lagrein diversamente
affinate in botti di varie dimensioni, che danno vita a un risultato finale dal
profumo vanigliato, con una nota tostata di cioccolato amaro, e dal gusto pieno
e rotondo. Stavolta la accompagniamo con un formaggio inglese dal colore
intensamente arancione, dato dall’utilizzo del rocou, che gli conferisce una
vaga speziatura.
Ho avuto anche il piacere di cenare con i rappresentanti
dell’azienda e di confrontarmi brevemente con Helmuth sul tema degli
abbinamenti tra cibo e distillati, a cui il Maestro è particolarmente
sensibile. Davanti a un sublime trancio di spada in salsa di finocchietto e
pistacchi, accompagnato da una sapida caponata (stupefacente l’accompagnamento
con il Lagrein
Ritterhof, a cui non avrei mai pensato…
ma funziona!), gli ho raccontato di questa ricetta.....
Avevo letto una
magnifica ricetta di Katie Quinn Davies, per un pollo arrosto ripieno in salsa
di Calvados, il quale, per la verità, è più fresco e ricco di aromi varietali
rispetto al Caldiff, ma ho pensato comunque di sostituirlo e realizzare una
versione intensamente speziata di questo piatto, che mi aveva immensamente
colpita per il carattere quasi rinascimentale della farcia. Quest’ultima
prevedeva un generico “salame”, io ho utilizzato la finocchiona, un tipico
insaccato toscano particolarmente friabile e aromatizzato con semi di finocchio.
Non so se da altre parti si trova, in caso contrario puoi attenerti all’originale,
scegliendo, magari, un salume un po’ aromatico, tipo il kaminwurst.
E, già che ci sono, trovi in calce il segreto per ottenere
delle perfette patate arrosto, croccanti e dorate, sempre svelatomi da Katie e
assolutamente perfetto.
Ingredienti:
- due manciate di nocciole (Eurocompany)
- due rametti di rosmarino (solo gli aghi)
- 60 gr di pancetta di Parma arrotolata (Furlotti)
- 120 gr di finocchiona (o altro insaccato aromatizzato al finocchio)
- 90 gr di pane grattugiato
- quattro cucchiai di crema di marroni (Vis)
- miscela aromatica per arrosti (Arostina Bauer) qb
- due polletti da ca. 750 gr l’uno
- una foglia di alloro
- 8 patate rosse di Colfiorito
- 6 cucchiai di olio extravergine di oliva
- due rametti di rosmarino
- sale
- 6 cucchiai di distillato di mele (Caldiff Roner)
Procedimento:
Tosta le nocciole in una padella
senza grassi e pestale grossolanamente al mortaio insieme al rosmarino.
Dadola la pancetta e saltala in
padella finché non sarà dorata. Raccoglila con una schiumarola, per scolare il
grasso in eccesso, ma non gettare quest’ultimo, ti servirà più tardi.
Sbriciola la finocchiona con le
mani (se utilizzi un altro tipo di salume, meno friabile, puoi tagliarlo a
cubotti).
In una terrina mescola le
nocciole, il rosmarino, la pancetta, la finocchiona, la crema di marroni, il
pangrattato e una presa di aromi.
Sciacqua i polletti, anche all’interno,
tamponali per asciugarli e riempili con il composto. Ferma l’apertura
posteriore con uno stuzzicadenti, se credi.
Massaggia anche l’esterno con la
miscela aromatica e sistemali in una teglia che avrai oleato con una parte del
grasso rilasciato dalla pancetta. Unisci la foglia di alloro e versa il resto
del grasso. So che non è una bella immagine e nemmeno una cosa troppo salutare,
ma il risultato che si ottiene usando il lardo è insuperabile e in ogni caso
questo non è un tipo di preparazione che si mette in tavola ogni giorno, no?
Per le patate, inizia con il pelarle
e tagliarle a cubotti, quindi scottale in acqua bollente per 5-10 minuti, a seconda
della grandezza, in ogni caso devono essere ancora molto sode, si tratta
semplicemente di eliminare l’amido. Scolale, ributtale nella casseruola ancora
calda, tappala con un coperchio e scuoti: secondo la Davies, con questo sistema
si creeranno sulla superficie una maggiore quantità di “sfaccettature” e microfratture
che favoriranno una riuscita croccante. Non comprendo il principio fisico alla
base del metodo, ma posso garantirti che funziona.
Preriscalda il forno alla massima
temperatura e inserisci all’interno una pirofila in metallo contenente l’olio
extravergine. Scalda finché non sarà fumante (circa 5 – 10 minuti), abbassa la
temperatura a 200° e aggiungi le patate (attenzione agli schizzi), il rosmarino
e il sale. Inforna anche il pollo e cuoci per circa un’ora, eventualmente
mescolando le patate a metà cottura.
Trascorso questo tempo, sforna il
pollo e spostalo su un vassoio. Trasferisci il fondo di cottura in una
casseruola e riportalo a bollore, aggiungi il Caldiff, abbassa la fiamma e continua a
cuocere per addensare un po’.
Sforna anche le patate e servile
con il pollo e la salsa a parte.
Il pollo siffatto si sposa molto
bene con il Varramista
2004, eccellenza dell’omonima tenuta,
uno Shyraz in purezza, armonico e sontuoso, che unisce alle caratteristiche note
varietali di pepe e noce moscata, che richiamano la speziatura della salsa di
Caldiff, un rigore gallico conferitogli dalla lunghissima permanenza in
barrique, che lo rende perfetto per sostenere piatti complessi e molto
aromatici.
7 commenti:
Delizioso e sontuoso questo pollo!
Per le patate io le sciacquo, già tagliate, semplicemente in acqua calda poi le asciugo e via in forno o in padella...vengono strepitose!
p.s. sei sicura che il cane sarebbe d'accordo sulla sottrazione di palline? eheheheheh!
Un pollo farcito e preparato con gusto e sapore intenso e sai Roner lo conosco ed ho avuto il piacere di assaporare le loro grappe e quella alla pera è davvero eccezionale!!Un bacione,Imma
intrigante questo pollo, sai che io sono sempre titubante a cucinarne uno intero?! Chissà poi perchè........
bacioni cara
Avrei proprio un pollo intero che sosta in congelatore in attesa di essere conciato x le feste...e non mi andava di farcirlo con il solito macinato o peggio ancora lasciarlo vuoto...mi mancherebbe la crema di marroni...mumble mumble...e poi..la grappa alla pera e' cosi' buona...ne immagino il profumo...grazie per questo giro virtuale tra tante eccellenze!!! Baci!!
Molto interessanti queste serate a cui partecipi! impari molte cose ed hai occasione di conoscere nuove realtà!
Ottimo questo pollo così riccamente farcito e anche molto profumato! un piatto unico e elegante da servire nelle migliori occasioni!
bacioni
Ciao Sere...domenica mattina ed il pollo cosi' conciato sta x entrare in forno...devo solo modificare i tempi essendo troppo grosso ; )...
Ho provato il suggerimento per le patate: perfette! Grazie!
Claudette
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