E, dopo gli eventi collaterali, che avevano lo scopo di
introdurci nella magica atmosfera altoatesina, eccoci finalmente al clou, la Festa
del Latte vera e propria, una grandiosa rassegna dei capolavori caseari
locali, allestita in una location già di per sé deliziosa, il comprensorio di Malga Fane, un
piccolo villaggio di malghe, che, dimentico delle sue origini luttuose (puoi leggere
tutta la storia sul link che ti ho indicato), oggi rappresenta un crocevia
nevralgico di molti trekking in alta quota, ma anche, e soprattutto,
semplicemente il meritato premio per gli escursionisti meno esperti, che
possono raggiungere questa valle incantevole attraverso il Sentiero del Latte.
Ed è quello che abbiamo fatto noi, percorrendo questo
semplice itinerario che si snoda attraverso il bosco, intrecciandosi con ruscelli
e cascate e indugiando su graziosi punti di sosta dedicati alla tradizione lattiera
della Val Pusteria.
Fino a una curva più ampia, superata la quale si svela la
magia festosa di Malga Fane, amplificata, in quell’occasione dai giocosi
allestimenti a tema: stand alimentari, spazi giochi per bimbi (anche
cresciuti), bande musicali folkloristiche, schiocchi di frusta, dimostrazioni
della preparazione di burro, mozzarella e altre ghiottonerie.
Sotto gli sguardi invidiosi della folla ci viene servito un
immenso tagliere di formaggi, da degustare sotto l’egida esperta ed attenta di
un “sommelier caseario” (non avevo idea che ne esistessero, ma sono certa che
sia la mia strada!) , che ci insegna a coinvolgere nella tecnica di assaggio
anche le sensazioni olfattive e stuzzica la mia passione per il vino
chiedendomi idee di abbinamento per ogni specialità che ci viene presentata.
Il nostro bordereau parte, com’è buona norma, dai formaggi
più delicati:
Cominciamo con un Camembert di Lagundo, cittadina dove un
piccolo caseificio ha recuperato questa antica tradizione normanna, proponendo
un formaggio profumato di sottobosco e muffe nobili dal delicato gusto di
capra.
Segue una Stanga di Dobbiaco, realizzata con latte vaccino e sottoposta a una
stagionatura variabile dalle 4 alle 6 settimane, che dà luogo a un prodotto odoroso
di burro.
Il Dolomiten Konig arriva da Brunico e si presenta con un’occhiatura che
ricorda quella dell’emmenthal, ma ha un ben più intenso aroma di noce e un
gusto tutt’altro che dolce, anzi, molto deciso, in cui si percepisce nettamente
il latte.
L’unica DOP della zona è lo Stelvio Stilfser, fortemente muffato e sicuramente
più adatto a preparazioni culinarie complesse che non alla degustazione in
purezza.
A Fane, proprio in loco, viene prodotto un formaggio a crosta lavata, dal profumo
acidulo di yogurt e caratterizzato da quello che il nostro mentore definisce “sapore
di malga
Chiude la carrellata dei prodotti “classici” un Alta badia, riconoscibile dai
sentori pungenti di vino, da quello farinoso della patata e da quello legnoso
del carbone.
Passiamo, poi, a una selezione di formaggi più elaborati,
sottoposti, cioè, a particolari processi di lavorazione che conferiscono loro
caratteristiche olfattive e gustative particolari:
L’ Heukase, bardato di fieno e fagioli mungo, con le sue note erbacee e
balsamiche
Il Formaggio Lagrein, sottoposto a una marinatura di una settimana nell’omonimo
vino e quindi a una stagionatura, due processi che gli imprimono un profumo
vinoso e un gusto delicato, venato di aglio ed erbe aromatiche.
Il Graukase, riconoscibile dalle muffe grigie, che si evolvono vero il paglierino
e si imprimono nel gusto erborinato, con tracce di affumicatura, insospettabili
a un primo esame olfattivo, che farebbe pensare a una maggiore delicatezza.
Terminiamo trionfalmente con uno Zieggerland punteggiato di erba
cipollina, che si distingue soprattutto per la consistenza granulosa e per il
gusto di latte fermentato.
Ci rimane un po’ di tempo libero per guardarci intorno e un
po’ di spazio nello stomaco per altri assaggi, in tema e non, ma a breve la
pioggia ci sorprende violenta e dobbiamo scendere a valle, percorrendo a
ritroso il Sentiero del Latte, per approdare a un'altra sessione di assaggi,
presso il caseificio Unterreger.
Assistiamo divertiti alle stramberie delle adorabili
caprette e alla loro mungitura e infine torniamo in albergo, per riposarci brevemente
prima di ricominciare a mangiare.
4 commenti:
tesoor che posti incantevoli e il mio sogno il Tirolo anche perchè vevendo a Npaoli non è proprio dietro l'angolo:d e grazie per averci mostrato questo evento davvero molto interessante!!Bacioni,Imma
I posti sono mozzafiato, ma vogliamo parlare della degustazione?! insomma, veri e propri intenditori inerba! Fichissimo poi il somelier dei formaggi??!
Bella esperienza di certo :)
Anche senza Festa del latte un posto indubbiamente da visitare. E lì, nella lista per le prossime (?) vacanze.
Claudette
Se fossi un'assaggiatrice di formaggi farei incetta di tutte queste bonta'...ma anche solo cosi' mi darei alla pazza gioia...in realta' due settimane fa ho fatto incetta di acquisto di formaggi in un'azienda agricola da star bene fino a Natale..eh, eh!!!Che meraviglia queste foto....scenari mozzafiato!!!!!
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