Eccoci al terzo appuntamento con Emanuela di Reiki Metodo di Benessere,
per parlare di chackra e cucina, un connubio insolito, che, però, sta dando ad
entrambe, e speriamo anche ai nostri lettori, molti spunti interessanti.
Il terzo chakra o Manipura è il luogo della Luce, dell'energia solare, della combustione, della trasformazione della materia in energia.
E' il regno dell'affermazione, della volontà, del potere che nasce da dentro, dell'autonomia e del taglio del cordone ombelicale.
In Manipura noi ci innalziamo per trasformare qualsiasi evento in Energia vitale, in forza e in saggezza.
Nel terzo chakra risiede il vero potere ed è potente e solare, rivela ad ognuno di noi il diritto di esistere e la propria collocazione nell'universo, promuovendo l'auto accettazione.
Il terzo chakra è collocato all'altezza del nostro stomaco e la ghiandola corrispondente è il pancreas.
Molta acqua è passata sotto i ponti da quando Emanuela mi ha proposto di unire le nostre forze in una direzione creativa, che ci fornisse un’occasione di crescita e apprendimento. Io sto riscoprendo una mia dimensione spirituale ed Emanuela si è messa a cucinare. Sono convinta che, se nemmeno a metà del percorso siamo tanto cambiate, il futuro ci riserverà altrettante sorprese.
Emanuela oggi ci parla di Manipura, il terzo chackra, quello che, volgarmente, definiamo la bocca dello stomaco, quello che ci brucia quando siamo convinti di aver mangiato qualcosa di indigesto e che invece, con questa infiammazione, vuole comunicarci che non è il cibo, ma una particolare situazione della nostra vita a non essere adatta a noi.
Per approfondire, ti rinvio al blog di Emanuela, che oggi, tra le altre, cose, per rimanere in tema gastronomico, farà un po’ di chiarezza sulle tanto diffuse intolleranze e sul tipo di segnali che intende trasmetterci il nostro corpo quando sembra rifiutare un alimento.
"Eccomi a parlare del terzo chakra, prima però questa volta mi soffermo a dirvi cosa è un chakra.
La parola chakra, viene dal Sanscrito e significa "ruota" e sta ad indicare i setti centri energetici nel nostro corpo sui quali Reiki lavora profondamente.
Ciascuno di questi centri è connesso con il nostro Sistema Nervoso Autonomo, nonchè ai livelli della Coscienza, ai colori, ai suoni, alle funzioni del nostro corpo e alle fasi dell'esistenza.
Per approfondire, ti rinvio al blog di Emanuela, che oggi, tra le altre, cose, per rimanere in tema gastronomico, farà un po’ di chiarezza sulle tanto diffuse intolleranze e sul tipo di segnali che intende trasmetterci il nostro corpo quando sembra rifiutare un alimento.
"Eccomi a parlare del terzo chakra, prima però questa volta mi soffermo a dirvi cosa è un chakra.
La parola chakra, viene dal Sanscrito e significa "ruota" e sta ad indicare i setti centri energetici nel nostro corpo sui quali Reiki lavora profondamente.
Ciascuno di questi centri è connesso con il nostro Sistema Nervoso Autonomo, nonchè ai livelli della Coscienza, ai colori, ai suoni, alle funzioni del nostro corpo e alle fasi dell'esistenza.
Il terzo chakra o Manipura è il luogo della Luce, dell'energia solare, della combustione, della trasformazione della materia in energia.
E' il regno dell'affermazione, della volontà, del potere che nasce da dentro, dell'autonomia e del taglio del cordone ombelicale.
In Manipura noi ci innalziamo per trasformare qualsiasi evento in Energia vitale, in forza e in saggezza.
Nel terzo chakra risiede il vero potere ed è potente e solare, rivela ad ognuno di noi il diritto di esistere e la propria collocazione nell'universo, promuovendo l'auto accettazione.
Il terzo chakra è collocato all'altezza del nostro stomaco e la ghiandola corrispondente è il pancreas.
Simbolo: Città dei gioielli
Localizzazione: Plesso solare, stomaco
Ghiandole: Pancreas
Bija mantra: Ram
Verbo: Io posso
Colore: Giallo, rosso
Aromi collegati:Lavanda, rosmarino, bergamotto
Pianeta reggente: Giove
Cibi: Carboidrati
Metallo: Rame
Pietre:Oro, quarzo citrino, occhio di tigre
Aspetti preferiti della natura: Luce del sole, campi di grano maturo, girasoli
Funzione: Volontà, potere
Parti del corpo associate: Stomaco, milza, pancreas, milza, dotti biliari
Cosa non riesco a mandare giù?
Chi o cosa non sopporto?
Cosa o chi mi da fastidio?
Ho un peso sullo stomaco perchè?
Facciamoci queste domande quando ci fa male, quando abbiamo dei bruciori o pesantezze allo stomaco che non riusciamo a spiegare..
Siamo incapace di vedere cosa sta accadendo dentro di noi, cosa sono e da dove arrivano le nostre emozioni, quindi è piu' semplice e piu' comodo dare la colpa al cibo, a qualche cibo che pensiamo non poter digerire e così inconsciamente rifuggiamo dai nostri conflitti, dalle paure e dai nostri veri problemi.
Quando abbiamo questi fastidi significa solitamente che non riusciamo ad esprimere positivamente la nostra aggressività, la tratteniamo dentro e ce la rivolgiamo contro, da qui ulcere, gastriti e bruciori di stomaco, oppure la proiettiamo sul cibo e lo facciamo diventare il responsabile dei nostri malesseri, quelle che poi chiamiamo, intolleranze, allergie e intossicazioni.
Facciamoci quelle domande quando abbiamo un malessere allo stomaco e rispondiamoci con sincerità e invece di eliminare subito il cibo, eliminiamo quello che invece proprio non riusciamo a digerire della nostra vita.
Manipura come lo riequilibriamo?
Per armonizzare il terzo chakra possiamo fare una meditazione ad occhi chiusi, sdraiate e con il capo rivolto a sud, appoggiamo i cristalli sulla pelle all'altezza del terzo chakra, utilizziamo il quarzo citrino, occhio di tigre e tutte le pietre di color giallo e arancio, ricordiamoci di sciacquarle sotto l'acqua corrente dopo che le abbiamo usate.
Possiamo fare dei massaggi circolari all'altezza del plesso solare con olio sesamo e poche gocce di oli essenziali di arancio, finocchio, geranio e zenzero.
Per il nostro terzo chakra indossiamo qualcosa di arancio, come una sciarpa visto che la stagione invernale è alle porte.
Alcune tecniche di Yoga o di Tai Chi Chuan riportano equilibrio i chakra.
Facciamoci fare un trattamento completo di Reiki da un operatore e ci renderemo subito conto in che stato di completo benessere e relax ci ritroveremo.
Il Reiki ci aiuta anche a prendere coscienza delle situazioni della nostra vita che .. "ci stanno sullo stomaco"
Grazie
Io contribuisco con una ricetta irriverente, quella per preparare in casa la senape, una salsa notoriamente pungente e da molti considerata “eccessiva” e possibile causa di acidità di stomaco.
Per venire incontro alle esigenze del progetto, ne ho elaborata una versione vegan, che utilizza la stevia al posto del classico miele e un condimento balsamico, per non esaltare la componente amaricante di questi semini.
Ci aggiungo anche una proposta di abbinamento, con delle cotolette vegetali e delle patate al cartoccio, perché il principio nutritivo chiave per il riequilibrio del terzo chakra sono proprio gli amidi.
Ho trovato particolarmente interessante l'accostamento tra un'etica alimentare rigorosa come quella vegana e un vino che della frivolezza è invece, un po' il simbolo. Sarà che lo si considera prevalentemente un aperitivo, sarà per la bassa gradazione alcolica, ma spesso si dimentica che un prosecco ben fatto può sostenere con disinvoltura anche piatti meno immediati del finger food, sempre che non siano particolarmente elaborati. Il Prosecco DOCG Brut Carpené Malvolti si fregia di una struttura particolarmente pronunciata, legata anche al basso residuo zuccherino, che, tuttavia nulla toglie alla sua complessiva rotondità e armonia. Il profumo è soavemente fruttato, venato di verde, e la persistenza al palato piuttosto prolungata, come già rivela, all'esame visivo, la finezza del perlage.
Ingredienti
per la senape vegana:
- 100 gr di semi di senape gialla (Melandri Gaudenzio)
- acqua
- 2 cucchiai di stevia (Stevida)
- 3 cucchiai di aceto bianco (Condimento Balsamico Bianco Guerzoni)
- una piccola presa di sale ambrato delle Murray (Gemma di Mare)
Procedimento:
Trita
grossolanamente i semi di senape, senza ridurli in polvere troppo fine. Versa
acqua a filo, sbattendo con una forchetta, in maniera da incorporarla ed
ottenere una consistenza cremosa.
Lascia
riposare per circa mezz’ora, prima di aggiungere gli altri ingredienti.
Trasferisci
la senape in vasetti a chiusura ermetica, riponi in frigorifero e attendi
almeno una giornata prima di consumare, affinché le componenti amaricanti dei
semi di senape si disperdano parzialmente.
Per servire
- 4 patate medie
- 8 cotolette vegetali (Amica Natura Alcass)
Per
le jacked potatoes, acquista delle patate biologiche, coltivate senza uso dei
pesticidi e della cui provenienza sei assolutamente sicura, così potrai
consumarne anche la buccia: lavale bene e raschia l’esterno con uno spazzolino,
per eliminare tutta la terra. Con i rebbi di una forchetta, pratica dei fori su
tutta la superficie, incidi una croce e avvolgi ciascuna in un foglio di
stagnola. Passale in forno a 180° per circa un’ora o finché non saranno tenere.
Negli ultimi 10 minuti di cottura, inforna anche le cotolette, irrorate con un
filo d’olio.
6 commenti:
Di cose non adatte a me allora, devo averne veramente tante!
Ti ho già detto che trovo interessantissima questa tua rubrica vero? Ecco te lo ridico :))))
Andrò anche a leggere il post di Emanuela
Buona domenica...o quel che ne resta ;)
molto interessante il tuo post, anche la ricetta, ovvio ^_^
mi piace questa preparazione, molto interessante
uhm...questa ricetta mi intriga assai!
una sola info, credo di non averlo visto scritto...quanto tempo poi si conserva?
baci cara e buon lunedì
Questo articolo mi ha fatto pensare a tutte quelle persone che oggi ricercano le intolleranze ai cibi facendone , come al solito , business...non me ne vogliano quelli che fanno ciò ma io credo che esclusa la patologia alla base di queste cose si passa effettivamente ad un malessere interiore come scritto qui e non a eliminazione di alimenti dalla dieta ... Poi Sere che bello farsi la senape e comunque le salse in casa ...baci !!
Bellissimo questo articolo di cucina consapevole! Io non ho mai preparato la senape ma in casa la usiamo molto perciò penso proprio mi cimenterò nell'impresa!
Grazie mille ti farò sapere!
un caro saluto
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