Questa estate un mio collega è stato in Iran. Non da
turista, da viaggiatore. Ha vagabondato per questo misterioso paese per due
settimane, in compagnia di alcuni amici originari del luogo, vivendo le mille
contraddizioni di questa strana cultura molto più a fondo di qualsiasi altra
persona che conosca. E’rientrato con carico di ricordi e racconti bizzarri che
mi ha consegnato in una serata di fine estate, davanti a un bicchiere di vino
(penso una delle cose che più gli era mancata dell’Italia), insieme a un chador
che ancora devo imparare a indossare con garbo e a una scatolina preziosa di
zafferano in pistilli, un lusso a cui avevo rinunciato da anni, penso dal mio
ultimo viaggio esotico, perché in Europa il costo è inaffrontabile.
Ho dischiuso lo scrigno per una ricetta molto semplice, ma d’effetto,
grazie ai suoi bei colori squillanti, che riverberano sul grigiore del cielo di
questi ultimi giorni.
Per fortuna in Italia il vino si può bere, altrimenti, oltre
al costo dello zafferano, di cose inaffrontabili ce ne sarebbero diverse. Per
un primo leggero, a tendenza dolce, ma arricchito dal caratteristico profumo di
questa spezia ho osato un Grecanico Cantine Settesoli, normalmente
abbinato a piatti più freschi e leggeri, ma che si caratterizza per un’aromaticità
e una sapidità che sono state, forse con un po’ di azzardo, paragonate a quelle del Sauvignon e che lo rendono
apprezzabile anche in combo meno immediate. In realtà, il bouquet del Grecanico è maggiormente orientato verso i sentori primari, che
non su quelli officinali, in particolare nelle espressioni della zona
occidentale della Sicilia, dove il clima esuberante può farlo virare ai fiori e
alla frutta gialla, persino tropicale. Questa versione mantiene comunque una
composta eleganza, lasciando spazio, al naso, al sambuco, al biancospino e alla
mela verde croccante, oltre alla percettibile mineralità, e in bocca alla
freschezza e alla sapidità, con un fin di bocca misurato e gradevole
Ingredienti:
- una ventina di pistilli di zafferano
- 6 carote medie
- olio di semi di girasole
- un vasetto di piselli lessati
- sale
- 500 gr di penne (Grano Armando)
Procedimento:
Porta ad ebollizione una tazzina d’acqua e metti in
infusione i pistilli per almeno un’ora, meglio se due, coperti. La cosa
migliore, se puoi, è mantenere l’acqua a temperatura, scaldandola di tanto in
tanto, anche al microonde.
Nel frattempo monda le carote, tagliale a dadini e saltale brevemente
nell’olio di girasole (devono rimanere croccanti). Unisci i piselli scolati e
sciacquati e falli insaporire.
Lessa la pasta seguendo le istruzioni sulla confezione e
scolala al dente. Trasferiscila nel wok con le verdure, unisci l’acqua d’infusione
dello zafferano e salta per un paio di minuti.
4 commenti:
Mi piace molto il tocco dello zafferano, ottimo piatto!
Sicuramente un'esperienza "forte" quella del tuo amico. Delizioso questo piatto, è vero è a tendenza dolce e molto aromatica io sicuramente farei il bis. Un bacio
Hai ragione sul costo del pistilli di zafferano, ne tengo alcuni in una provetta che sembrano una reliquia sacra ed è passato tanto di quel tempo che avevo dimenticato come usarli. Prendo il procedimento da questo post!!! Tra l'altro concorso sul fatto che i viaggi andrebbero fatti con chi ci vive su un posto....gli itinerari turistici non riescono a fare il senso e la bellezza di un viaggio!!!
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