Erano quasi due anni che non preparavo un arrosto. Vicende
personali, un fioco tentativo di abbracciare uno stile di vita ascetico, una
cucina stilosa, ma così mignon che mi fa confondere, insomma, molti avvenimenti
e una certa rigidità mentale mi hanno tenuto lontana da certe preparazioni che
parlano di casa, nel senso più sentimentale del termine.
L’arrivo del freddo serio e qualche acciacco (comincio ad
avere un’età) mi impediscono di tenermi attiva quanto vorrei e nelle ultime
settimane, dal mio ritorno dalla Transilvania, ho passato molti momenti di
intimità domestica e ho sentito l’esigenza di personalizzare ancora di più il
mio microcosmo. Ho fatto qualche piccolo aggiustamento per rendere più accoglienti
alcuni ambienti un po’ trascurati (sai quelle cose che si dice “per ora si
lascia così, poi staremo a vedere” e dopo dieci anni non è cambiato niente), ho
comprato delle candele profumate e ho riempito di nuovo di cereali e legumi
colorati i vasetti sul piano della cucina.
Ho letto qui
che quest’ultimo è un particolare che impressiona molto gli ospiti e, sempre
dallo stesso articolo, ho imparato che il profumo emanato da un arrosto che
cuoce in forno crea atmosfera.
Di questo pezzo, ovviamente, ho tralasciato il punto in cui
consiglia di tenere sul tavolo una copia di Guerra e Pace per far credere in
giro di essere persone intellettuali, perché mi sembra roba buona per gli
americani, e quello a proposito del vino: fingere di non ricordare che vino si
ha in casa per non far capire agli invitati che si è acquistato una bottiglia
appositamente per quella specifica serata è l’esatto contrario di “accoglienza”,
qualunque persona normale ha una cantina fornita e deve decidere in anticipo
gli abbinamenti per il suo menu, tutto il resto è sciatteria. Penserai che sono
una snob, ma è così.
Il mio vino per il pollo con le castagne e tartufo è un Kay Sartori, da 100% Corvina, un prodotto piuttosto
insolito, visto che normalmente questo vitigno è impiegato per la vinificazione
dei classici della Valpolicella, sempre in blend con altri. In purezza il
risultato è molto interessante, già al naso, che viene investito da intense
note di marasca e altra frutta nera compostata, con un fondo di spezie dolci; al
gusto ne colpiscono la rotondità e il corpo, che lasciano in bocca una sensazione
di pienezza, ben bilanciata dalla freschezza e dal tannino moderato, ma
presente.
Ingredienti:
- 50 gr di lardo di Colonnata in un pezzo
- due fette di pane
- un cucchiaio e 1/2 di pesteda (VIS)
- 5 cucchiai di crema di marroni (VIS)
- 2 cucchiaini di aroma di tartufo bianco (Flavour Art)
- un pollo da 1.2 kg circa
- 3 cucchiai di vino novello
- 6 cucchiai di olio di semi di girasole
- due latte di ceci (Coop Campo)
Procedimento:
Scarta lo strato esterno del lardo, quello condito (tienilo
da parte), e dadola il resto in pezzi di circa 5 mm per lato. Riduci a cubetti
anche il pane.
Tosta il lardo, finché non sarà ben dorato ( fai attenzione
a non bruciarlo), quindi prelevalo con un mestolo forato o una schiumarola e trasferiscilo
in una zuppiera. Friggi il pane nel grasso rilasciato dal lardo stesso e aggiungilo
nella terrina. Condisci con un cucchiaio di pesteda, un cucchiaino di aroma al
tartufo e 3 cucchiai di crema di marroni, mescolando finché quest’ultima non
avrà “avvolto” gli altri ingredienti.
Lava bene il pollo all’interno ed esternamente e tamponalo
con un panno per asciugarlo. Farcisci l’interno con il ripieno ai marroni e
sigilla bene l’apertura, cucendola con lo spago da cucina o fermandola con
degli stuzzicadenti.
Mescola la pesteda rimasta con il vino, unisci l’olio, il
resto della crema di marroni e del tartufo e sbatti bene con una forchetta per
amalgamare. Spennella 2/3 del composto sulla superficie del pollo e sistema il
tuo arrosto in una pirofila capiente.
Scola i ceci e sciacquali bene, asciugali e distribuiscili
attorno al pollo. Cospargili con la parte del lardo inizialmente scartata e
tritata grossolanamente al coltello.
Preriscalda il forno alla massima temperatura e, quando l’avrà
raggiunta, inforna e chiudi subito lo sportello. Abbassa il termostato a 200° e
cuoci per 45 minuti. Estrai il pollo, giralo dall’altro lato e nappalo con il
resto della salsa al vino. Inforna per altri 45 minuti.
Gira nuovamente il pollo e mettilo sotto il grill alla
temperatura più alta per 5 minuti, per far brunire la superficie.
Lascia riposare per 5 minuti prima dì servire, per
permettere la redistribuzione dei succhi.
4 commenti:
Un pollo tesoro davvero strepitosoooooooo!!!Deve avere un sapore e un profumo che incanta!!Baci,Imma
Sei stata in Transilvania??? che figata, mi piacerebbe un sacco andarci. Com'è?
Devono essere anni che non faccio un arrosto degno di questo nome. I secondo impegnativi mi intimoriscono un sacco
la Transilvania mi ispira assai ..leggendo i consigli per "gli ospiti" mi sovviene che sono il contrario!ah, ah e questo pollo te lo sbranerei!
A me il pollo ripieno fa tanto Natale dato che a casa mia non è mai mancato. Noi lo farciamo di carne tritata e nocciole. Ora come potrei contraddirti sul fatto che fa tanto casa un pollo così. Mi incuriosisce la scelta del tartufo che qui piacerebbe a tutti, bimbe comprese ne sono grandi estimatrici!!! Anche la scelta dei ceci anziche' le solite patate hanno un loro perché!!
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