Pubblico volutamente questa
ricetta oggi perché secondo me è proprio perfetta per un venerdì sera di quelli
pigri, in cui non ne puoi più, hai bisogno di ricaricarti, ma, soprattutto, di
isolarti e fare un po’ di decluttering sociale. Ti capita mai? Io passo la
settimana lavorativa a stretto e continuativo contatto col pubblico, una realtà
stressante su due fronti, quella del cliente, a cui devi cortesia e
disponibilità (e buon viso agli sgarbi, non infrequenti) e quella della direzione,
a cui devi risultati e, in mancanza di questi, giustificazioni a metà tra
l’assertivo e il petulante.
Un tempo l’aperitivo del venerdì
sera era una regola, adesso ci arrivo così sfinita che ho bisogno di stare
sola, in silenzio, e formattare. Questo insolito ragù vegano, gustoso e succulento
quasi quanto quello classico, è tratto da “Legumi&Co”, un interessantissimo
ricettario a cui ho avuto l’onore di contribuire con alcune mie creazioni, si
prepara in pochi minuti + un’ora di cottura durante la quale puoi serenamente
farti gli affari tuoi, che, nel mio caso, significa stappare una bottiglia di Cabernet Sauvignon
Settesoli.
Ne parlava ieri il relatore FISAR
della lezione sulla Sicilia (te l’ho detto che quest’anno faccio l’assistente?),
è singolare come, mentre nel resto dell’isola prevalgono i vitigni autoctoni,
la zona occidentale si sia data una vocazione orientata alla coltivazione degli
internazionali, con risultati, ovviamente, molto diversi da quelli delle aree
di origine, perché influenzati dal generoso clima mediterraneo. Troviamo quindi
un Cabernet caratterizzato da un’iniziale esplosione di frutta matura, in cui
la prugna e l’amarena sotto spirito prevalgono sui frutti di bosco freschi tipici
della declinazione bordolese. Meno percettibili le tipiche note balsamiche e
vegetali, seppure presenti, ma sovrastate dalla speziatura amara del finale. In
bocca è avvolgente e corposo, com’è giusto che sia, ma con un tannino molto più
vellutato e meno esuberante di quello che normalmente lo contraddistingue nelle
versioni giovani passate solo in acciaio.
Ingredienti:
- 300 gr di verdure miste per soffritto
- olio di semi di girasole
- 5 bacche di ginepro
- 3 chiodi di garofano
- un cucchiaio di brodo granulare biologico
- 50 gr di semi di lino (Melandri Gaudenzio)
- 50 gr di semi di sesamo (Melandri Gaudenzio)
- 50 gr di semi di zucca (Melandri Gaudenzio)
- un bicchiere di vino rosso
- 2 latte di polpa di pomodoro biologica (Coop Campo)
- una puntina di zucchero
- 500 gr di orecchiette (Coop Campo)
Procedimento
Dadola le verdure (oppure
acquista quelle già a cubetti).
Scalda l’olio di semi con il
ginepro e il chiodo di garofano pestati al mortaio e il brodo granulare e
lascia soffriggere per un paio di minuti. Aggiungi il battuto e cuoci finché le
verdure non saranno tenere. Unisci i semi, tostali per un paio di minuti,
quindi bagnali con il vino e alza la fiamma per far evaporare l’alcool.
Versa la polpa di pomodoro, 2
tazze d’acqua, porta a ebollizione e cuoci coperto per un’ora, mescolando
spesso, perché i semi tendono ad attaccarsi.
Lessa le orecchiette secondo le
istruzioni sulla confezione e condiscili con il ragù di semi.
Distribuiscile in 6 cocottes da
forno, foderate di abbondante carta stagnola e richiudi quest’ultima “a
pacchetto”. Ripassa in forno per circa 5-10 minuti e servi.
7 commenti:
la pasta è deliziosa ma soprattutto mi ha colpita il termine, decluttering sociale, ecco come si chiama... anche io ne ho spesso bisogno
L'aspetto è davvero invitante. Quindi i semi non vanno tritati? Mi ha incuriosito l'idea di ripassare la pasta al cartoccio dopo la cottura. Immagino che la prima cottura vada tenuta piuttosto al dente
Queste orecchiette hanno davvero un aspetto appetitoso mia cara e poi sono tutta salate in che non gusta mai!!Un bacione,Imma
Innanzitutto complimenti per il ruolo di assistente al FISAR...sono orgogliosa per te!!! Il vino sta assumendo un ruolo sempre più rilevante man mano che se ne accresce la cultura su di esso...è un vero piacere sentirti parlare di spezie e sentori che un palato man mano più allenato riesce a percepire. Sai che qui in Campania i vitigni non mancano ma mi capita anche di trovare agricoltori che producono vini con vitigni stranieri veramente gradevoli...credo sia il clima come dici tu a renderli diciamo 'Originali'. Il venerdì è anche per me chiusura ma mentalmente è solo il sabato che comincio a staccare... una pasta al cartoccio da provare!!!!!!
Che bel piatto Sere....mi piace un sacco! E anche il decluttering-sociale mi piace assai...uhm....devo applicarmici anche io...
Baci e buon fine settimana
Gracias a su sitio que acabo de appendre varias cosas. Sigue adelante!
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