30 lug 2010

Smoothie di Cetriolo con Menta e Panna Acida

Smoothie Ghiacciato di Cetriolo e Menta

Certo, questa zuppa/frullato non è la mia creazione più originale: a giro ne ho viste parecchie e non sono nemmeno certa di non aver già pubblicato anch'io qualcosa di simile.
Ma quanto è fresca?
Fino a poco tempo fa non sapevo di amare i cetrioli, ma recentemente li ho scoperti davvero gradevoli se ben frullati e proposti sotto forma liquida.
Così mi sto sbizzarrendo.
La tendenza generale è di accompagnarli con lo yoghurt, ma stavolta mi sono orientata verso la panna acida per un vezzo un po' francesista e anche perché quella avevo in frigo, mentre lo yoghurt sarei dovuta scendere a comprarlo.
Ovviamente l'abbinamento con la menta è piuttosto scontato e forse anche la ricetta lo è un po', come quasi tutte le preparazioni estive che escono dalla mia cucina.
Mi faccio coraggio, ormai manca poco: confido nell'autunno e nell'ispirazione che le prime foglie che si coloreranno di rosso mi porteranno!
Ingredienti:
  • 2 cetrioli
  • 180 ml di panna acida
  • latte qb
  • una manciata di menta
  • sale
  • pepe

Procedimento:

Frullate i cetrioli con la panna e la menta (lasciate da parte un paio di foglie per la decorazione), quindi aggiungete il latte necessario a raggiungere la consistenza desiderata: se intendete mangiare la zuppa al cucchiaio lasciatela più cremosa, mentre se volete berla a mo' di smoothie versate una quantità maggiore di liquido.

Aggiustate di sale e pepe e mettete in frigorifero per almeno 4 ore.

Servite ghiacciata.

28 lug 2010

Flan al Limone... e due candeline

Flan al Limone

Due anni fa esatti, l'Omin di Panpepato raccoglieva tutto il fiato che aveva in gola e trovava il coraggio di urlare al mondo "ehi, sono qui".
Ed era effettivamente "lì", lì in rete, voglio dire, con un pugno sparuto di ricette banali e mal fotografate: e gli pareva di fare miracoli, con la sua compattina senza zoom, la sua totale mancanza di cultura in fatto di sali rosa, grigi e blu, pepi lunghi e corti (a proposito, ma sbaglio o i vari sali e pepi vanno un po' meno di moda?) e la sua completa ignoranza della netiquette (non che ora l'Omin sia un Monsignor della Casa, intendiamoci).
Ci voleva pazienza con lui.
E io non posso che ringraziarvi, perché ne avete avuta tanta. E ne ha avuta tanta anche il mio compagno, che ha dovuto sopportare una serie infinita di esperimenti, ma anche di giornate e serate di clausura per la preparazione e consumazione dei suddetti. Devo ringraziare voi per il il vostro supporto continuo, per i vostri commenti affettuosi, le email con cui mi testimoniate la vostra stima... e un paio di persone in particolare, che oltre alla mia carriera "culinaria" hanno dovuto spesso sostenermi anche il morale. E non credo sia stato facile.

Flan al Limone

A tutti voi dedico quindi questa freschissima e pungentissima "tarte-flan" al limone, uno dei pochi dolci, secondo me, che ben si adattano a questa stagione appagando il gusto, ma senza risultare pesanti.... non è certo colpa mia se L'Omin di Panpepato ha scelto di nascere in un periodo a cui poco si addicono le torte al cioccolato... lui avrebbe preferito.


Per i festeggiamenti... beh, sappiate che L'Omino ha in serbo alcune piccole sorprese. E che a tempo debito vi dirò tutto.

Stay tuned

Flan al Limone

Ingredienti:

  • 1 dose di frolla, brisée, sablée secondo la vostra ricetta preferita
  • il succo di 3 limoni
  • 5 uova
  • 150 gr di zucchero
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 1 stecca di vaniglia
  • 2 cucchiaini di polvere d'arancia (anche la scorza dei limoni grattugiata andrà benissimo, ma i miei non erano biologici)

Procedimento:

Stendete la base in una tortiera leggermente unta.

Nel robot mixate ad alta velocità il succo di limone, le uova, il latte, la polvere d'arancia, lo zucchero e i semini ricavati grattando l'interno della stecca di vaniglia con un cucchiaino).

Versate il composto nella cavità della base e cuocete a 180° per circa 35 minuti.

(Liberamente tratto da I Love Torte di Trish Deseine)

26 lug 2010

Sablés al Caciocavallo con Origano e Peperoncino

Sablés con Caciocavallo, Origano e Peperoncino

Sì, mi rendo conto che accendere il forno in questa stagione per due teglie di salatini è da suicidio, ma l'estate, in definitiva, è la stagione degli aperitivi per eccellenza e qualsiasi buffet da accompagnare all'aperitivo prevede prodotti da forno. E poi ho saputo che l'aria condizionata l'hanno inventata proprio per questo, ecco ;-)

No, davvero, per una serie di motivi che sarebbe noioso spiegare ho seriamente bisogno di continuare a cucinare, impastare e rimestare come al solito senza cadere nel loop "rovescia il contenuto della busta dell'insalata e di quella della mozzarella nel piatto e condisci", ho scoperto che stare senza cucinare mi fa stare male, non esagero, soffro, perciò lungi da me farmi spaventare dal caldo e via libera alla manopola del forno!

Ho preparato questi biscotti deliziosi come antipasto per il pranzo di cui parlavo qui e qui, con qualche titubanza, per la verità, perché le mie precedenti esperienze con le frolle/brisées etc al formaggio non mi avevano entusiasmata: avevo quasi sempre trovato i miei stuzzichini molto gommosi e, tutto sommato, poco appetitosi.

Stavolta mi sono dovuta ricredere. Non so se sia stata la presenza di vari elementi "piccanti" a movimentare il gusto della pasta sablée o, forse, il fatto che ho preparato l'impasto con diversi giorni di anticipo, quindi l'ho congelato e poi steso, ritagliato e infornato quando era ancora molto freddo, fatto sta che finalmente ho ottenuto dei biscotti dal sapore interessante e dalla consistenza friabile, davvero perfetti per accompagnare un prosecco o un bianco mosso.

Qualcuno mi saprà dire se pecco di presunzione ;-)

Ingredienti:

  • 350 gr di farina
  • 100 gr. di caciocavallo
  • 150 gr di burro
  • 1 uovo
  • 1 manciata abbondante di origano
  • 1 peperoncino tagliato a listarelle
  • 1 cucchiaino di sale

Procedimento:

Per prima cosa mettete nel robot il caciocavallo a dadini e frullate fino a grattugiarlo. Aggiungete tutti gli altri ingredienti e frullate ancora per ottenere delle briciole. Terminate di amalgamare l'impasto manualmente, formate una palla e mettetelo a riposo in frigo.

Come vi ho detto, congelandolo ho ottenuto un risultato eccellente, ma immagino che non sempre si possa essere così organizzati.

Stendete la pasta a 5 mm di spessore e ritagliatevi dei biscotti. Disponeteli sulle teglie ricoperte di carta speciale e infornate a 180° per circa 15 minuti, finché la superficie a contatto con la teglia non sarà leggermente dorata.

23 lug 2010

Pappa col Pomodoro

Pappa col Pomodoro

Mandare Topy79 a comprare il pane equivale ad affamare il resto del paese: Topy79 manca totalmente di senso della misura e ne ho avuto la certezza quando, in vista di un pranzo con alcuni amici, basato su un menu che supponeva un uso del pane piuttosto moderato, è tornato a casa con un filone toscano, una teglia di schiacciata morbida e una di scrocchiarella...

Di norma, con gli avanzi avrei preparato dei canederli, ma con questo caldo...

Quella che vi propongo oggi è uno dei piatti della cucina toscana che preferisco: non sono una patita della tradizione gastronomica, ma devo ammettere che nelle preparazioni a base di pane raffermo la mia regione è imbattibile.

La pappa col pomodoro è un classico delle mense scolastiche e aziendali e dei ristoranti acchiappaturisti del centro, che detta in questo modo fa pensare a qualcosa di tremendamente untuoso e approssimativo e in effetti è così.

Se fatta bene, però, questa zuppa è un sogno: può essere consumata sia calda che fredda ed è in questa veste che, secondo me, rende maggiormente, visto che la ricetta impiega (anche) pomodori freschi e quindi è in estate che la si può realizzare al meglio.

La pappa col pomodoro non appartiene ai miei trascorsi familiari: i miei genitori sono contrari a qualsiasi pietanza non comporti un uso intensivo di denti e mandibole; mentre la mia nonna paterna, che era convinta di non essere in grado di masticare niente di più impegnativo di un biscotto pucciato nel latte, la adorava e la preparava spessissimo.

Prima di presentarvela ho sperimentato varie ricette, senza mai esserne del tutto soddisfatta: tutte davano luogo a un risultato troppo carico d'olio o troppo liquido, mentre quello che mi interessava era ottenere un composto rustico e granuloso.

Alla fine ho scelto, quindi, la versione di Jamie Oliver (strano, no? ;-) ), ma con qualche adattamento alle mie esigenze. Credo si tratti di qualcosa di molto vicino alla ricetta classica e povera dei nostri contadini, fatta eccezione per l'aglio, che io non posso mangiare e che perciò non ho messo

Quindi, qualora disponeste di un compagno privo del senso delle proporzioni...

Ingredienti:

  • 250 gr di pomodori ciliegini
  • un mazzetto di basilico
  • 1 lattina di polpa di pomodoro
  • 250 gr di pane raffermo
  • olio evo
  • sale
  • pepe

Procedimento

Punzecchiate con uno stuzzicadenti i pomodorini ciliegia, conditeli con un po' d'olio sale e una parte delle foglie di basilico e fateli cuocere al microonde alla massima potenza per ca. 5 minuti.

Scaldate l'olio in una pentola capiente con i gambi del basilico finemente sminuzzati e lasciate soffriggere per un minuto. Versate quindi la polpa di pomodoro e una tazza d'acqua. Fate sobbollire per 15 minuti coperto. Nel frattempo, strappate il pane con le mani, per ricavarne dei pezzi piuttosto piccoli, che aggiungerete nella pentola, insieme a un'altra tazza d'acqua e al basilico rimasto. Cuocete per 10 minuti, mescolando spesso, in maniera da formare una sorta di "pastone" di pane e pomodoro. Fuori dal fuoco, aggiungete i pomodorini con il loro fondo di cottura e mescolate bene, per romperli un po'. Aggiustate di sale e pepe e lasciate raffreddare.

Servite con un giro generoso d'olio su ciascuna porzione.

21 lug 2010

Crostata di Pesche e Cream Cheese

Crostata di Pesche con Cream Cheese

Vi capita mai di rimanere ammaliati nel vedere la foto che illustra una ricetta? Poi di leggere la ricetta e trovarla altrettanto incantevole? E di collocarla, quindi, automaticamente, nell'ambito di un menu ben preciso, che state progettando per un'occasione speciale? A me sì, spesso, e questo è il caso.
Quando nel magnifico I Love Torte, di Trish Deseine, mi si è parata davanti questa variopinta e cremosissima crostata, ho subito pensato che la dovevo fare e che la dovevo fare per un'amica cara, a cui tengo tanto e le cui visite mi riempiono di gioia.
Non c'è davvero niente che mi appaghi più di organizzare i menu per i miei ospiti, armonizzare tra loro i vari sapori, pensare a cosa potrebbero apprezzare...
Spero di riuscirci, se non sempre, almeno talvolta, o almeno di renderli felici per un po'...
Nello studiare la ricetta, la prima cosa che mi sono detta è stata che ero molto fortunata, era anche semplice... nel leggerla meglio mi sono resa conto che le pesche, affettate e disposte sulla crema di formaggio, così come mamma le aveva fatte, si sarebbero annerite nel giro di un'ora.
Ma ormai mi ero intestardita sulla torta di pesche di Trish Deseine e quindi ho cercato una soluzione per farla ugualmente a dispetto dell'ossidazione. Ovviamente di usare le pesche sciroppate (orrore) o il tortagel (doppio orrore) non se ne parlava, quindi ho scandagliato l'intera rete alla ricerca di una ricetta per caramellarle "in casa". Ho trovato questa, che, con qualche piccolo adattamento, legato principalmente alla mia esigenza di caramellare delle fette sottili e non degli spicchi, si è rivelata molto valida. Unico neo, la ricetta di Sigrid prevedeva di riutilizzare anche il delizioso fondo di cottura delle pesche, rovesciandolo sulla sfoglia, mentre in questo caso non era possibile, pena la trasformazione della crema di formaggio in qualcosa di molto simile allo yoghurt...
Beh, vi confesso una cosa: questo burrosissimo caramello alle pesche è godibilissimo da pescare a cucchiaiate direttamente dal pentolino di cottura :-)
Ingredienti:
  • 1 dose di frolla, brisée o sablée
  • 200 gr di formaggio spalmabile
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 2 pesche

Per caramellare le pesche:

  • 25 gr di burro
  • 40 gr di zucchero
  • il succo di 1/2 limone

Procedimento:

Innanzitutto caramellate le pesche: lavatele e tagliatele a fette sottili, senza sbucciarle. Fate fondere il burro, lo zucchero e il succo di limone sul gas, finché non cominceranno a spumeggiare. Versate le pesche nel liquido ottenuto e fatele cuocere a fiamma bassa per 3-4 minuti. Recuperatele con un mestolo forato e mettetele a sgocciolare su un colino, magari poggiato sul pentolino stesso, in modo da recuperare il succo (che mangerete poi a cucchiaiate).

Stendete la brisée o la frolla nello stampo prescelto, coprite il fondo con carta forno e riempitelo di legumi. Cuocete in forno a 180° per circa 20 minuti, quindi togliete i legumi e la carta forno e lasciate cuocere la base scoperta altri 5 minuti.

Sfornatela e lasciatela raffreddare.

Lavorate il formaggio cremoso con lo zucchero, quindi distribuitelo sulla base ormai fredda. Disponete le fettine di pesca ben sgocciolate sulla crema di formaggio e tenete in frigo fino al momento di servire (non fatevi venire, come è successo a me, l'idea di portare la crostata a temperatura ambiente prima di mangiarla, il "suo bello" è proprio il fatto di servirla fredda).

19 lug 2010

Farro con Verdure al Forno

Farro con Verdure al Forno

Quella di pubblicare un'insalata di cereali o di pasta è un'idea che mi lascia sempre un po' dubbiosa, gli stessi dubbi di cui vi parlavo riguardo alle quiches: si rischia facilmente di cadere nel banale o di mettere vincoli a un genere di preparazione che, invece, non dovrebbe averne.
Però questa è stupenda: l'ho scoperta sfogliando il libro di Jamie Oliver, ça va sans dire, e ne sono rimasta subito folgorata.
Prima di tutto perché utilizza un cerale a me molto caro: il farro, una pianta antica che, prima di essere soppiantata dal frumento, che ha una resa più alta, costituiva la principale fonte di carboidrati nell'alimentazione quotidiana della Roma Classica. In Toscana il farro viene ancora molto utilizzato in insalate, minestre e anche in vece della pasta, anche se questo impiego è meno comune.
Poi mi ha colpita il condimento: non il solito guazzabuglio di tonno in lattina, mais in scatola, formaggio a caso, prosciutto cotto a cubetti e vari ed eventuali fondi dei barattoli presenti in frigo, ma una selezione precisa di verdure estive, da arrostire lungamente (ok, fa caldo, ma potete sempre infilarle in forno contemporaneamente a qualche altra cosa che *dovete* comunque cucinare, non ditemi che, *davvero*, avete staccato la spina), profumate con una manciata di erbe aromatiche e tritate grossolanamente per fondersi con la consistenza deliziosa del farro.
Una cosa va precisata: malgrado abbia dimezzato le dosi previste nella ricetta, il risultato è stato notevole: ne sono uscite 6 porzioni abbondanti, quindi regolatevi un po', perché con questo caldo non vorrei vi si rovinasse.
Un'altra cosa è che mi volevo scusare, perché da un po' non vi parlo delle mie passeggiate e non vi racconto storie: purtroppo le temperature mi abbattono e non vado più tanto in giro.

Inoltre, in questo periodo l'Omin di Panpepato è impegnato con la preparazione di alcune sorprese e novità, con le quali vi allieterò (o almeno spero che ne sarete allietati) dopo le vacanze e queste occupazioni rubano un po' di tempo al blog e alla contemplazione.

Farro con Verdure al Forno

Ingredienti:
  • 250 gr di farro
  • 2 zucchine
  • 1 melanzana
  • 1 peperone
  • 1 cipolla rossa
  • erbe aromatiche miste
  • olio evo
  • aceto bianco
  • sale
  • pepe

Procedimento:

Affettate finemente le zucchine e disponetele sul fondo della pirofila. Aggiungete le melanzane dadolate, i peperoni a rondelle e la cipolla rossa suddivisa in anelli sottili. Vi consiglio di seguire questo ordine, nel sistemare le varie verdure nella teglia, in maniera che le zucchine e le melanzane, che sono quelle un po' meno gustose, si impregnino del sapore più deciso di peperone e cipolla. Jamie Oliver consigliava di fare un unico strato di verdure, ma non disponendo di una cucina professionale, per fare una cosa del genere avrei dovuto fare 4 infornate separate!

Irrorate con un giro d'olio, sale, pepe e infornate a 180° per circa 40-45 minuti, finché le verdure non vi parranno ben arrostite.

Spruzzatele di aceto e lasciatele raffreddare.

Intanto lessate il farro secondo le istruzioni sulla confezione, avendo cura di lasciarlo ben al dente (io l'ho lasciato passare un po' di cottura e sono certa che se fosse stato più croccante mi sarebbe risultato più gradevole). Scolatelo e raffreddatelo sotto un getto d'acqua corrente.

Tritate grossolanamente nel robot (o a mano, se avete pazienza) le verdure e le erbe aromatiche (io ho scelto basilico, timo, maggiorana ed erba cipollina), ma senza frullarle a crema, devono rimanere a pezzetti, anche se non troppo grandi.

Mescolatele al farro e aggiustate il condimento. Servite freddo o tiepido.



Ricordatevi che potete votare qui

la mia ricetta del

Dulce de Leche

tra i finalisti del contest

di Juls

16 lug 2010

Thumbprints alla Nutella

Thumbprints alla Nutella

Questo blog che doveva essere di cucina sta decisamente diventando un blog di pasticceria.
E di pasticceria for dummies, aggiungerei.
Niente di più sciocchino di questi biscotti, che ho preparato in una delle ultima giornate freschette, ormai un paio di settimane fa, per una cena a casa di una coppia di cari amici.
Qualcuno, forse, obietterà che una cena non si conclude con un vassoio di biscotti, ma la mia amica ha da poco dato alla luce una bellissima bambina, con tutto il daffare che un nuovo arrivo comporta, e mi piaceva l'idea di preparare qualcosa che potesse accompagnarla anche nei risvegli (più frequenti che mai, con un neonato in casa) dei giorni successivi.
E poi, perché prendersi in giro? Arrivati a questo periodo dell'anno, è normale essere come minimo nevrastenici e impastare biscotti è uno dei migliori antistress che conosca (il fatto che per farlo non mi sogni di sporcarmi le mani e impieghi il mixer è del tutto marginale) e in questo caso lo è doppiamente, perché non si tratta solo di impastare, ma anche di "timbrare" ciascun biscotto imprimendovi il pollice: ho trovato la ricetta in quel gioiello di libro che è I Love Torte, di Trish Deseine, che, naturalmente, la dedicava ai bambini... e devo ammettere che mentre affondavo il pollice nell'impasto ridotto a fettine, io un po' bambina mi ci sentivo.
La ricetta originale impiega una complicata glassa al cioccolato, ma mi chiedo perché si debba impazzire tanto quando si dispone di una delle creme spalmabili alla nocciola più buone del mondo :-)
Ingredienti:
  • 160 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 50 gr di burro
  • 1 cucchiaio di latte
  • Nutella (o altra crema spalmabile al cioccolato) qb

Procedimento:

Lavorate rapidamente nel mixer tutti gli ingredienti fino ad ottenere delle briciole. Se il composto dovesse risultare troppo asciutto aggiungete un goccio d'acqua, il meno possibile.

Terminate di amalgamare l'impasto manualmente, senza comprimerlo troppo, quindi dividetelo in 3 parti uguali e ricavatene dei filoncini di ca 4 cm di diametro. Ricavate da ciascuno 12 fette, che disporrete sulla teglia del forno ricoperta di carta speciale. Affondate il pollice al centro di ogni fetta, cercando di andare il più possibile in profondità, ovviamente senza bucarla. Non fate dei "timbri" troppo superficiali, perché in cottura la fossetta si solleverà e, se non è abbastanza pronunciata, potrebbe scomparire del tutto.

Infornate a 180° per circa 10-15 minuti, comunque finché la superficie dei biscotti a contatto con la teglia non sarà leggermente dorata.

Lasciateli raffreddare e riempite l'incavo di ciascuno con un cucchiaino di Nutella.

Ricordatevi che potete votare

qui

la mia ricetta del

Dulce de Leche

tra i finalisti del contest di Juls

14 lug 2010

Tatin di Cipolle Caramellate con Crema di Balsamico all'Arancia

Tatin di Cipolle Caramellate con Aceto Balsamico all'Arancia

Ok, devo riconoscere che l'aspetto non è dei migliori... il fatto è che nella preparazione di questa, peraltro deliziosa, tarte tatin è avvenuto un piccolo incidente di percorso. Ovverosia il fondo dello stampo a cerniera in cui avevo avuto la geniale idea di disporre il tutto si è sganciato nel momento in cui ho sollevato la tortiera per trasportarla dal tavolo al forno.

Ho decisamente bisogno dello stampo di Emile Henry, niente di tutto questo sarebbe accaduto se lo avessi posseduto e adesso potrei mostrarvi con fierezza una tatin perfetta.

Invece mi è toccato recuperare il casino che che era caduto sul tavolo, risistemare alla meglio le fette di cipolla, con gli anelli ormai decomposti, sul fondo della tortiera parzialmente deprivato di caramello, aggiustarci sopra la sfoglia, sigillando i punti di rottura... insomma, tutto considerato credo di aver fatto anche troppo, normalmente in una situazione del genere avrei totalmente perso la calma e adesso vi starei scrivendo dalla neuro.

Perciò tenete conto delle attenuanti e, se una sera non sapete cosa mettere in tavola, ricordatevi di questa gradevolissima ricetta, che, contrattempi a parte, è semplicissima da realizzare ed è fatta con ingredienti che, di regola, si tengono sempre in casa.

Da gustare rigorosamente in accompagnamento a un'insalata dal sapore deciso e piccante, come la rucola o, in stagione, il radicchio.

Ingredienti:

  • 80 gr di zucchero
  • 25 gr di burro
  • il succo di mezzo limone
  • 2 cipolle bionde
  • 2 cucchiai di crema di balsamico (io ho usato quella aromatizzata all'arancia)
  • 1 rotolo di pasta sfoglia

Procedimento:

Se possedete lo stampo da tatin fate caramellare lo zucchero direttamente al suo interno, altrimenti utilizzate un pentolino. Quando avrete ottenuto un bel caramello ambrato, spegnete il gas e spruzzatevi il succo di limone per non farlo rapprendere; aggiungete il burro e mescolate bene.

Quindi, se avete usato un pentolino separato, versate il caramello sul fondo di una tortiera. A questo punto, visti i miei precedenti, mi sento di sconsigliarvi quella a cerchio apribile, ma sceglietene comunque una con i bordi bassi, perché così sarà più semplice sformare la tatin.

Affettate le cipolle a uno spessore di ca. 1/2 cm e disponetele sul caramello. Irroratele di crema di balsamico. Stendete la sfoglia in modo che risulti leggermente più grande del fondo, quindi poggiatela sulle cipolle e rimboccate i bordi.

Cuocete a 180° per circa 30 minuti o finché la sfoglia non risulterà ben dorata. Lasciate intiepidire prima di sformare, rovesciando la tatin su un piatto, in maniera che le cipolle risultino in superficie. Se qualcuna dovesse rimanere attaccata al fondo della tortiera, non preoccupatevi: troverete la sua impronta esatta nella sfoglia, quindi potrete rimetterla "manualmente" al suo posto.

Una comunicazione di servizio:

Vi ricordate il contest di Juls

"Ricette per la Felicità"?

Ebbene il mio

Dulce de Leche in Pentola a Pressione

è tra le ricette finaliste.

Se avete voglia di votarmi,

fatelo qui

12 lug 2010

Gelato di Marmellata di Cachi

Gelato di Confettura di Cachi

Da quando ho la gelatiera ho riscoperto il gusto del gelato alla frutta... però, diciamocelo, non con tutta la frutta viene bene: a volte bisogna barare...

Questa ricetta è troppo forte, perché permette di fare il gelato con un sacco di tipi di frutta con i quali, altrimenti risulterebbe complicatissimo... sì, perché utilizza la marmellata!

Non sareste curiosi di sapere com'è un gelato di cachi? Io sì, lo ero molto e non ho resistito: ho usato un vasetto di questa, con un risultato assolutamente godibile, dolce, cremoso e anche molto bello a vedersi.

Certo il procedimento è infantile e non meriterebbe nemmeno di stare in un blog di cucina, perché utilizza tutti ingredienti confezionati, semplicemente mescolati insieme, ma è velocissimo, si fa in meno di 5 minuti, non si sporca niente a parte una ciotola e un cucchiaio e permette di far fuori gli esuberi di marmellata.

Vogliamo essere pratici, per una volta?

Ingredienti:

  • 1 vasetto di marmellata
  • 250 gr di ricotta
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 1 spruzzata di grappa o altro liquore che si addica al gusto di marmellata che avete scelto

Procedimento:

Mescolate la ricotta con lo zucchero e la grappa, quindi aggiungete la marmellata di cachi e amalgamate. Mettete tutto nella gelatiera e procedete secondo le istruzioni.

9 lug 2010

Muffin al Fiordaliso, Rosmarino e Miele

Muffin al Fiordaliso, Rosmarino e Miele

Stavolta, voglio concludere la settimana dandovi un'idea per la colazione del weekend: i muffin più buoni del mondo.
Ok, forse l'ho detto di un'altra decina di muffin, ma, sarà che non ne preparavo da tempo, stavolta sono sicura di parlare sul serio.
Quando ho aperto il blog, i muffin andavano molto di moda: tutti ne proponevano, indicevano meme, circolavano decaloghi su come realizzarne di perfetti etc.
Poi la mania è passata.
Il brutto di queste mode è che portano all'esasperazione l'utilizzo di determinati ingredienti o categorie di piatti, li propongono in mille vesti, anche poco opportune, fino a renderli intollerabili oppure, quando passano, cancellano dalla memoria l'esistenza di cose buonissime.

Come i muffin.

Quando ho sfornato e assaggiato questi, ancora tiepidi, mi sono chiesta come diamine avevo fatto a dimenticarmi di una preparazione così semplice e buona. E'vero, adesso fa un po' caldo per accendere il forno, ma io lo accendo ugualmente, non posso rinunciare ai dolci per tutta l'estate!

Avevo usato della farina di segale, del rosmarino appena raccolto,del fiordaliso essiccato e del miele fluido e ne sono risultati dei dolcetti morbidi, dolci e profumati, dal gusto un po' rustico, che mi ha fatto tanto pensare ai boschi, non so in virtù di quale strana associazione.

Sono perfetti per la colazione di una bella giornata di sole, ma anche per coccolarsi un po' la sera davanti alla TV, o con il the delle 5.00, che io di regola prendo alle 3.00.

Muffin al Fiordaliso, Rosmarino e Miele


Ingredienti:

  • 100 gr di farina di segale
  • 100 gr di farina bianca
  • 150 gr di zucchero
  • 1 manciata di fiordaliso essiccato (o di altri fiori)
  • 3 rametti di rosmarino
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • 3 uova
  • 100 ml di olio di girasole o di mais
  • 1 pizzico di sale
  • miele per guarnire

Procedimento:

In una fondina, mescolate la farina, lo zucchero, il fiordaliso e gli aghi di rosmarino tagliuzzati con le forbici. Nell'altra sbattete le uova con l'olio e il latte fino ad amalgamarli, quindi unite i due composti e mescolate sommariamente, lasciando pure grumi e imprefezioni. Trasferite l'impasto negli stampini da muffin e infornateli nel forno freddo. Impostate la temperatura a 180° e, dopo il raggiungimento della temperatura, controllate di tanto in tanto. I muffin sono pronti quando sono gonfi e dorati, comunque, per sicurezza, io faccio sempre anche la prova dello stuzzicadenti.

Ancora caldi, versate su ciascuno un cucchiaino di miele.


Con questa ricetta partecipo al contest di Lucy

7 lug 2010

Fusilli con Stracciatella, Speck e Ciliegini

Fusilli con Stracciatella, Speck e Pomodorini

Sapete, io attraverso il blog ho instaurato dei rapporti che se ci rifletto mi commuovo. Ho conosciuto tante persone splendide e alcune di queste sono arrivate ad occupare un posto speciale nella mia vita, al punto che mi capita talvolta di pensare che senza la loro amicizia non saprei come fare.
Nelle nostre conversazioni via email, io e Micaela ci scambiamo confidenze e lamentele, ricette e sogni.
Capita spesso che ci diamo reciprocamente qualche idea su cosa cucinare la sera: una delle due comincia con "Non so cosa fare da cena" e l'altra "Cos'hai in dispensa?" Segue elenco dettagliato, sale e origano compresi. "Ok, potresti fare..." Adesso penserete che i nostri discorsi siano ripetitivi, ma vi giuro che il finale, quello nascosto dietro ai puntini di sospensione, cambia sempre.

Fusilli con Stracciatella, Speck e Pomodorini

Così qualche settimana fa è venuto fuori, in anteprima rispetto alla pubblicazione sul blog, che Micaela aveva preparato questo piatto. La parola "stracciatella" è bastata a farmi dirzzare le orecchie, non avevo mai pensato si potesse mettere sulla pasta, e mi sono subito convinta che si trattava di un piatto da replicare al più presto: non sono un granché a cucinare la nostra specialità nazionale, ma alcuni condimenti mi riescono bene e, ovviamente, per evitare di rovinare la cena a Topy79, che per il maccherone impazzisce, per sicurezza faccio sempre quelli. Quindi accolgo come manna dal cielo qualsiasi idea semplice e gustosa che arricchisca il mio repertorio.
Ho modificato un po' il procedimento di Micaela, perché volevo che i pomodorini rimanessero interi e sodi, ma la prossima volta voglio tentare la sua versione.
In ogni caso, anche questa è buonissima e, strano a dirsi, ma mi ha restituito all'istante il buonumore in una giornata che non era partita per niente bene: non sono tipo da cercare consolazione nel cibo, ma è già la terza volta che una pasta con i ciliegini mi fa questo effetto.

Fusilli con Stracciatella, Speck e Pomodorini

Ingredienti x 2 persone:
  • 200 gr di fusilli o altra pasta corta
  • 15 pomodorini ciliegia
  • 1 manciata abbondante di cubotti di speck piccoli
  • qualche cucchiaiata di stracciatella pugliese, eventualmente fatta in casa, con questa ricetta
  • sale
  • origano
  • 1 punta di zucchero
  • olio evo

Procedimento:

Per prima cosa affettate i pomodorini a metà.

Fate soffriggere lo speck in un filo d'olio, finché non sarà diventato croccante, quindi disponete i pomodorini sul fondo della padella, sopra lo speck, con la parte del taglio rivolta verso il basso. Cospargeteli di sale, origano e un pizzico di zucchero e fate cuocere finché non si sono appena ammorbiditi (io ho preferito che rimanessero interi, altrimenti potete anche fare un vero e proprio sugo).

In questo condimento fate saltare la pasta, lessata al dente, e servite sormontando ciascuna porzione con una cucchiaiata o anche due (tre per Topy) di stracciatella.

Fusilli con Stracciatella, Speck e Pomodorini

5 lug 2010

Torta di Ricotta al Limoncello con Prugne e Uvetta

Torta di Ricotta al Limoncello

Ci credete se vi dico che questa torta è speciale?

Sì, lo so, a vederla sembra una normale ciambella da colazione, ma ci credete se vi racconto che la consistenza interna rimane morbida ai limiti della cremosità, al punto che, usando al posto della frutta secca delle gocce di cioccolato o dei frutti di bosco, la si può tranquillamente proporre come fine pasto?

No, non ho le foto della fetta, dovete farla.

Torta di Ricotta al Limoncello

Ingredienti:

  • 180 gr di farina
  • 150 gr di zucchero
  • 150 gr di burro
  • 250 gr di ricotta
  • 3 uova
  • 80 gr di frutta disidratata (io ho utilizzato un mix di prugne secche e uvetta)
  • limoncello q.b.
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere
  • 1 pizzico di sale

Procedimento:

Mettete la frutta disidratata a mollo in una quantità di limoncello sufficiente a coprirle.

Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve con un pizzico di sale. Metteteli da parte. Riducete a crema il burro e lo zucchero, quindi aggiungete la ricotta, le uova, la farina, il lievito, la frutta essiccata con il liquido di macerazione. Incorporate delicatamente anche gli albumi montati, versate tutto in uno stampo a ciambella ben imburrato e infornate a 180°.

Avendo utilizzato uno stampo da kugelhopf, quindi piuttosto alto, il mio dolce ha impiegato più di un'ora a cuocere, ma credo che in una forma normale occorra molto meno. Insomma, dopo mezz'ora di forno, controllate.

Lasciate raffreddare prima di sformare.


Se decidete di utilizzare frutta a guscio, oppure gocce di cioccolato o frutta fresca, che non necessitano di ammollo, versate comunque un bicchierino di limoncello.

Torta di Ricotta al Limoncello

2 lug 2010

Polpo cotto nel suo Brodo e Patatas Bravas

Polpo cotto nel suo Brodo

Sabato avevo una gran voglia di mangiare pesce: nella vita ci sono pochi piaceri paragonabili al profumo dell'olio che piano piano si scalda per accogliere qualche striscia di peperoncino... pensate come cambia quel profumo quando si calano nella pentola dei frutti di mare o dei crostacei e li si sfuma con del vino bianco secco... Dopo pochi minuti che sobbollono dolcemente il profumo cambia ancora ed è pronto per accogliere una manciata di erbe aromatiche, che lo renderanno meno schietto e più raffinato. E qui mi fermo, perché il pesce non ha bisogno di altro.

A volte, non ha bisogno nemmeno di cottura e infatti la mia idea di partenza era questa: una tartara di tonno condita con un pesto leggero, una proposta di Flavio Ghigo, chef del ristorante, Antiche Volte, inclusa nella raccolta di ricette che l'ufficio stampa di Palazzo Righini mi ha cortesemente inviato qualche giorno fa. Purtroppo, sabato mattina, nella pescheria dove mi servo abitualmente, mi hanno informata che da una settimana non ricevono tonno dai loro fornitori. Ma come, niente tonno? Mi chiedo cosa stia succedendo a questo paese ;-).
Ho dovuto in fretta imbastire un ripiego, volevo qualcosa di semplice, che si potesse cucinare con qualcosa che già avevo in casa.
E'stato allora che mi è venuto in mente il "polpo semplice" di Jamie Oliver, non che adesso intenda aprire un blog a tema, ma in fondo perché no? E'una ricetta così bella...
In genere, si fa bollire il polpo in acqua o a vapore e lo si lascia raffreddare nella sua acqua; quello che non molti sanno (e prima di leggerlo ne "Il mio Giro d'Italia" non lo sapevo nemmeno io) è che lo si può cuocere in maniera molto più naturale, senza liquidi, perché il polpo in cottura ne rilascia spontaneamente moltissimi, e che così si ottiene anche una sorta di fumetto, ottimo per altre preparazioni o per accompagnare il polpo stesso.
Quando l'ho letto non ci credevo molto, ma giuro che è stato il miglior polpo che abbia mai mangiato.

Polpo cotto nel suo Brodo

Ingredienti:
  • 1 polpo
  • olio evo
  • erbe aromatiche
  • scorza di limone
  • peperoncino

Procedimento:

Spellate il polpo (Jamie consiglia di farlo a cottura avvenuta, ma spellare un polpo crudo è difficile, mentre spellare un polpo cotto è impossibile).

In una grossa pentola abbastanza profonda e dotata di coperchio, fate scaldare abbondante olio evo, diciamo la quantità sufficiente a coprire il fondo. Appena sarà caldo, aggiungete il peperoncino, le erbe e la scorza di limone e fate soffriggere qualche minuto. Quando il profumo degli aromi utilizzati si sarà intensificato (scusate, non che intenda dare "ricette sensoriali", ma non so come altrimenti spiegarvi il procedimento), calate in pentola anche il polpo, badando agli schizzi. Abbassate la fiamma, coprite, scuotete leggermente la pentola e lasciate cuocere una ventina di minuti. Sollevate il coperchio e saggiate il polpo con una forchetta: se vi affonda tranquillamente, è cotto, altrimenti lasciatelo sobbollire ancora un po'.

Il polpo cotto così si presta a molte altre preparazioni, come spiedini, ragout etc. Io l'ho semplicemente tagliato a tocchetti e lasciato insaporire qualche ora nel liquido di cottura, dopodiché lo abbiamo mangiato accompagnato da patatas bravas.

Ingredienti per le patatas bravas:

  • 1 cipolla
  • 600 gr di patate
  • 3-4 pomodori
  • 250 ml di vino bianco
  • peperoncino o polvere di chili
  • sale
  • olio evo

Procedimento:

Affettate sottilmente la cipolla e fatela soffriggere nell'olio. Aggiungete le patate sbucciate a cubotti, i pomodori a dadini, il chili, il vino bianco e un po' di sale e fate cuocere finché le patate non saranno morbidissime e non si sarà formato una specie di salsa densa (aggiungete, casomai, in corso di cottura, un po' d'acqua).