
Qualche settimana fa, nel corso di questa bella escursione, ci siamo fermati in un caseificio a prendere del formaggio di pecora e della ricotta salata, che, però, purtroppo, al primo assaggio, si è rivelata veramente *troppo* salata, al punto da risultare immangiabile.
Buttarla via mi sembrava un vero peccato: non mi piace sprecare il cibo (tranne, naturalmente, quando è avariato) e amo, invece, cercare ogni volta il modo per recuperare ogni insuccesso culinario, acquisto sbagliato, minuscolo avanzo.
E'stato allora che ho pensato al vecchio trucco della patata lessa: in un manuale di economia domestica della mia mamma, risalente ai tempi, credo, in cui frequentava le medie, si insegnava alle future padrone di casa la parsimonia, attraverso vari consigli, tra cui quello di rimediare all'eccesso di sale in una pietanza aggiungendo alla stessa una patata lessa schiacciata, che, senza modificare il sapore del piatto, ne avrebbe assorbito la sapidità. Da bambina ero un'accanita lettrice di questi libri di formazione per perfette massaie degli anni '50 e per molti anni ho finto di ignorare che le regole della gestione domestica e dell'ospitalità erano molto cambiate rispetto ad allora.
Non so se vi capita mai, ma, talvolta, ho l'impressione di passare i miei giorni guardando dalla finestra il resto del mondo che fa la sua vita.
Tornando alla mia ricotta salata, avevo quindi trovato la soluzione, ma, una volta mescolata con una patata, cosa farne?
Devo dire che non ho dovuto pensarci molto: l'idea di un ripieno per i ravioli mi è saltata subito in testa.
Ma ormai, credo, per la pasta all'uovo fa un po' caldo e questo è il motivo per cui ho deciso di pubblicare i miei ravioli di recupero: perché ho scoperto che i ravioli si possono fare anche senza uova, con una semplice sfoglia di acqua, farina, olio e sale.
Noi li abbiamo anche trovati molto gustosi, al punto che Topy79 mi ha chiesto di utilizzare sempre questa ricetta ed omettere, d'ora in poi, l'uovo.
E naturalmente, quando una richiesta è così sensata e porta con sé l'opportunità di rendere un piatto più leggero, ma altettanto gradevole, non posso non accoglierla.
Quindi sono felice di passare anche a voi l'idea, che, credo, sarà molto utile a chi, per ragioni di salute non può mangiare o deve limitare le uova.
Per il ripieno, naturalmente, qualora disponiate di ricotta salata non eccessivamente salata potete tranquillamente omettere la patata e sostituirla con altri 150-200 gr di ricotta.

Ingredienti
x la sfoglia:
- 300 gr di farina
- 1 pizzico di sale
- 1 cucchiaio di olio evo
- acqua qb
Procedimento:
Lavorate tutti gli ingredienti aggiungendo acqua fino ad ottenere un composto asciutto, omogeneo ed elastico e lasciatelo riposare.
Ingredienti x il ripieno:
- 250 gr di ricotta salata
- 1 patata grande
- 1 manciata di basilico
- olio qb
Procedimento:
Lessate la patata (a proposito, sapevate che le patate, avvolte in pellicola alimentare bucherellata, si possono lessare anche nel microonde, facendolo andare per due minuti alla massima potenza?) e lasciatela raffreddare. In una ciotola, schiacciatela con una forchetta insieme alla ricotta salata e al basilico sminuzzato grossolanamente con le mani, aggiungendo l'olio necessario a renderle cremose.
Procedimento per la formatura dei tortelli:
Come ho già spiegato qui, non sono certo un'esperta del genere, quindi non mi sento di spiegarvi come realizzare i vostri ravioli. Da Camomilla troverete sicuramente indicazioni più precise e complete. Sappiate solo che la pasta senza uova è un pochino meno elastica di quella classica, perciò i risultati saranno, forse, un po' meno gradevoli esteticamente. Inoltre occorre spianarla a uno spessore maggiore della pasta all'uovo, diciamo che, se avete l'Imperia, è meglio fermarsi alla terzultima tacca.
Cuocete, quindi, i tortelli in acqua bollente salata per circa 5 minuti, quindi conditeli con olio in cui avrete infuso del basilico fresco o con un sugo di pomodoro denso passato finemente con il frullatore a immersione.